Giovane e talentuoso, ricettore e attaccante. Nato, cresciuto e diventato grande a Trento. Michele Fedrizzi farà parte della batteria degli schiacciatori molfettesi. Una grandissima soddisfazione per la società, che si assicura un martello ben più che promettente. Una bella vetrina per lui, che approda in una piazza dove potrà mettere in mostra con più continuità il suo grande bagaglio tecnico.

Fedrizzi, 24 anni appena compiuti e sette stagioni tra A1 e A2, nasce nel Trentino Volley, dove fa tutta la trafila giovanile, fino all’esordio in A1, datato 15 novembre 2009, a 18 anni appena compiuti. Nel 2010 apre la sua bacheca, riponendo in bella mostra la Coppa Italia di A1 e il trofeo più ambito a livello europeo, ovvero quello della Champions League. L’anno dopo va a farsi le ossa in A2 con il Club Italia, dove resterà fino al 2012, fornendo peraltro una prestazione maiuscola proprio a Molfetta.

A cavallo tra i due anni con la casacca del Club Italia, Fedrizzi aggiunge al suo palmares la Junior League, conquistata con la maglia del Trentino nel 2011.

Nel 2012 gli si spalancano le porte della Serie A1. Verona è la sua destinazione, gioca bene, si mette in evidenza e così nell’estate 2013 coach Berruto lo convoca per la World League. Esordisce in maglia azzurra e si conferma ad alti livelli, al punto che il Ct lo inserisce addirittura nei 14 della Final Six di World League in Argentina. Il resto è storia recente, con il biennio a Trento e la conquista, in primavera, dello scudetto con la maglia della sua città, dove nonostante la presenza di due mostri sacri come Kaziyski e Lanza, riesce a ritagliarsi minuti preziosi e a maturare un’esperienza che sicuramente metterà a servizio della causa biancorossa.

Non è un nome nuovo per Molfetta, Fedrizzi. Già negli anni scorsi la società aveva cercato in tutti i modi di averlo con sé. Il matrimonio s’è celebrato, e adesso viene il bello.

Molfetta sogna anche con lui, convinta che, tra attacchi e ricezioni, un altro gioiello sia arrivato tra le sue mani. La voglia di valorizzarlo ulteriormente di certo non manca.