Dal campo alla scrivania. Che Luigi Ragosa fosse una delle “teste pensanti” del Massa degli ultimi anni lo sapevano tutti. Troppo innamorato si questo sport per lasciarlo, troppo passionale per fare l’allenatore ed allora ecco che la Fonteviva Massa lo ha voluto con sé come dirigente. Dirigente, come tiene a ribadire lui, operativo e vicino al campo, perché se si è stati giocatori con la passione di “Gigi” a chiudersi in un ufficio non ci si pensa neppure.
Allora Gigi “ancora tu” Avrebbe detto Battisti. Sempre con Massa ma con un ruolo ben diverso. “Non ti nascondo che avrei voluto giocare ancora qualche stagione prima di appendere le scarpette al chiodo. L’impegno richiesta da una Serie A però non è compatibile con il mio lavoro. A venti anni sarebbe stata un’esperienza da fare senza ripensamenti ma alla mie età ci sono altri impegni di vita. Oltre a questo in Liguria non c’erano altre opportunità per giocare anche in categoria inferiore e continuare il discorso con Massa, che tra l’altro veniva a giocare a La Spezia, mi intrigava molto”.
Ti togli la muta da gioco e ti siedi dietro una scrivania. “Non è proprio così perché sarò molto operativo ma sicuramente ricoprirò un ruolo da dirigente. Con Italo Vullo abbiamo cercato un ruolo che venisse incontro alle mie esigenze. Il patron mi aveva chiesto di ricoprire un ruolo da team manager e di stare a contatto con la squadra. Un ruolo che mi sarebbe piaciuto molto ma che, per gli stessi motivi che ti dicevo prima, non ho potuto accettare. Così abbiamo deciso che farò da coordinatore di tutte le attività del palasport propedeutiche allo svolgimento della gara. Dalla postazione videocheck, al montaggio e smontaggio del campo gara ed oltre a questo sarò il telecronista per Lega Volley Channel cercando di mettere a disposizione degli appassionati la mia esperienza da giocatore e di innamorato di questo sport. E’ un ruolo ritagliato sulle mie esigenze e su quelle della società e mi piace molto perché mi consente di rimanere a contatto con la squadra e comunque nel mondo della pallavolo”.
Un ruolo che ti consente di fare un’esperienza che, chissà, potrebbe diventare importante anche per un tuo futuro più strutturato da dirigente professionista?
“Come ti ho detto, intanto mi consente di rimanere nella pallavolo. E’ una cosa che ho sempre desiderato e visto che, caratterialmente, non avrei mai potuto fare l’allenatore, penso che un ruolo da dirigente è quanto di meglio potevo desiderare. Iniziare da una società che conosco e che gioca in Serie A2 vuol dire fare un’esperienza importante e che potrà tornarmi certamente utile per il futuro”.