Nel caldo afoso del PalaCecconi prosegue la preparazione dell’Acqua Fonteviva in vista della prossima stagione di Serie A2 Credem Banca. Allenamento senza pause, come nello stile del coach labronico, con tanto ritmo e con palla che deve viaggiare subito veloce. Si tira a tutto braccio in attacco, si va su ogni pallone in difesa. Il credo del coach è questo e la squadra lo mette in pratica tanto che anche un semplice allenamento della Fonteviva regala spettacolo ed attira pubblico. Le due ore volano via, soprattutto per chi sta a guardare, ed al termine ecco le parole dell’allenatore dell’Acqua Fonteviva.
Allenamento a grande ritmo e tanta attenzione dei ragazzi. “Ti avevo detto fin dall’inizio che non avremo perso tempo e comunque è vero i ragazzi stanno dando una disponibilità molto importante. Io sono molto esigente e la cosa fondamentale è che i ragazzi si divertano mentre lavorano perché questo aiuta a sopportare la fatica. Siamo al termine di tre settimane di lavoro in cui abbiamo cercato di rendere il gruppo omogeneo dal punto di vista della preparazione fisica. Nelle prossime settimane faremo un lavoro diverso ma sarà il lavoro più importante e l’entusiasmo e l’attenzione sono fondamentali”.
Parliamo dei due stranieri. Jovanovic ha il vantaggio di aver già giocato in Italia l’anno passato e sembra molto disinvolto ed a suo agio. Parla molto, da tante indicazioni ai compagni. Da ex palleggiatore ti piace il suo atteggiamento? “Igor è un leader, deve parlare, stimolare i compagni. Fa bene a far così è il suo ruolo perché è un punto di riferimento per tutti”.
L’altro straniero in rosa è Michal Wojcik. Come si sta ambientando? “E’ un grande lavoratore e questo aiuta. Deve abituarsi alle richieste continue dell’allenatore. Arriva dall’estero e deve superare questa fase di ambientamento ma lo sta facendo bene come anche tutti gli altri. Abitare tutti assieme è un bel punto di partenza, aiuta a far squadra ed aiuta anche Michal”.
Ed i giovani come stanno reagendo a questo inizio di stagione? “Loro sono quelli maggiormente sotto stress. Non sono abituati ad un livello alto di organizzazione di gioco, ad un lavoro fisico di questa intensità e non sono abituati allo stress delle richieste pressanti dell’allenatore e dei compagni. Si stanno dando da fare ma devono ovviamente lavorare molto e noi dobbiamo avere pazienza”.
A che punto è la tua Fonteviva? “Oggi (venerdì ndr) abbiamo fatto il secondo allenamento di gioco e quindi siamo ancora molto indietro. Ci sono tante cose da sistemare, ancora facciamo girare tutti i ragazzi ma presto arriverà il momento di fissare un sestetto e di crescere nel gioco e negli automatismi”.