A tu per tu con lo schiacciatore serbo pronto ad affrontare la sua seconda stagione in Superlega. A un passo dalla laurea, racconta la sua passione per i viaggi e per la lettura. «A volte posso apparire serio, ma è solo perché mi concentro al massimo su ciò che faccio»

Ognuno di noi ha un lato “professionale” e uno “privato”. Lo schiacciatore Lazar Cirovic è conosciuto soprattutto per la sua prima buona stagione sportiva alla Kioene Padova: 334 punti in 34 gare, di cui 45 ace e 24 muri vincenti. Per chi lo osserva in campo il giorno della gara, Cirovic può apparire spesso serio, tanto che anche le sue esultanze dopo un punto sono sempre contenute, mai oltre gli schemi. Lazar però non nega mai un sorriso dietro le quinte, mettendosi sempre a disposizione dei tifosi per una foto o un autografo. Con questa intervista proviamo così a far conoscere meglio il lato più intimo di questo atleta serbo, pronto ad affrontare il suo secondo campionato di Superlega con la maglia della Kioene.
Partiamo dal lato professionale. Cosa hai imparato a livello tecnico in questa prima stagione a Padova?
«Sono arrivato in Italia a 25 anni, non giovanissimo, ma questa prima stagione mi ha permesso di crescere come giocatore, acquisendo maggiore esperienza e coscienza di quanto posso dare. L’alto livello di gioco ti consente di dover tirare fuori il meglio da te stesso e gli alti ritmi ti aiutano sicuramente a migliorare. Tecnicamente ho lavorato molto sulla ricezione ma anche in altri fondamentali. Insomma, il campionato italiano fornisce ad ogni atleta la possibilità di migliorare gara dopo gara».
I tuoi compagni di squadra ti hanno simpaticamente soprannominato “il Professore”. Puoi spiegarci perché?
«Non ricordo di preciso il momento in cui me lo hanno assegnato. Probabilmente è stato il capitano Dragan Travica a coniarlo (ride, ndr). E’ nato come “scherzo” in quanto sono molto preciso nelle cose che faccio. Inoltre a volte posso apparire “serio” e quindi il soprannome è nato di conseguenza».
A proposito,“Professore”, sappiamo che stai per raggiungere un bel traguardo a livello di studi.
«Sto per laurearmi in Management e Business in Serbia. E’ un settore che mi ha sempre affascinato. Forse sarà la mia prossima sfida una volta che svestirò i panni del giocatore, ma è una carriera che per ora può tranquillamente aspettare».
Sappiamo che ti piace molto viaggiare. Quali città hai visitato nel tuo primo anno in Italia e cosa ti piace di questo Paese?
«Ho visitato moltissime grandi città del nord Italia, ora m’impegnerò a visitare il centro e sud. A livello paesaggistico avete tutto: mare, montagna, laghi. Da appassionato di storia e di bellezze naturali, ovvio che ne sono rimasto affascinato».
Quali sono i tuoi hobby?
«Non ho un hobby specifico, in quanto mi piace soprattutto passare il tempo libero con gli amici visitando posti nuovi. Ogni tanto mi diletto anche a pescare e a cucinare, ma forse il mio passatempo preferito durante l’inverno è la lettura. Quest’estate inoltre un mio amico mi ha insegnato qualche mossa di base di kick boxing a livello amatoriale, ma l’ho fatto per pura curiosità».

Alberto Sanavia
Ufficio stampa Kioene Padova
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