Premio speciale della Critica. Questo il riconoscimento ottenuto dal centrale della Cicchetti Isernia Max Di Franco nella serata di gala dell’International Sport Film Festival, rassegna cinematografica sportiva giunta alla sua 33^ edizione ed andata in scena lunedì sera al teatro Politeama di Palermo.

La manifestazione, coordinata da Vito Maggio e diretta da Roberto Marco Oddo, si svolge in collaborazione con il Coni, la Figc LND e gli Enti Locali, e rappresenta un appuntamento di rilievo internazionale per il settore. Ben quattro le sezioni del concorso (Cortometraggi, Lungometraggi, Paralimpico e Football Film) con 95 film iscritti in rappresentanza di 18 nazioni partecipanti.

Dopo la nomination per la miglior sceneggiatura con “Il bambino che sogna”, il posto tre dei biancazzurri si è visto attribuire il premio speciale ‘Gregorio Napoli’, riconoscimento della critica legato alla storia del suo filmato. Quella, cioè, di un bambino che, nella vita, ha saputo inseguire i propri sogni, come quello di diventare un giocatore di volley ai massimi livelli.

Del resto, la carriera di Di Franco è partita da quella famosa “letterina” inviata alle principali società di A1, che la Sisley Treviso ha fatto divenire realtà. Un messaggio forte, il suo, soprattutto per i giovani. ‘I campioni non si costruiscono in palestra, ma nascono dall’anima, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, una visione, un sogno’. In questa frase posta a chiusura del filmato è, tra l’altro, racchiusa la sintesi della sceneggiatura dell’intero cortometraggio (e della vita del centrale della Fenice).

“E’ stata una bellissima esperienza – racconta il giocatore siciliano – e mi ha fatto veramente piacere ricevere un riconoscimento per la sceneggiatura, che è la storia della mia vita. Devo ringraziare soprattutto Roberto Oddo e Mariapia Gugliotta che mi hanno spinto a partecipare. Credo molto che elementi come la voglia di fare e la determinazione nel cercare di ottenere quello che desideriamo più di tutto siano la chiave di volta per realizzare i sogni, che ognuno di noi ha nel cassetto.”

“Io ci sono riuscito, e non nascondo che ancora oggi continuo a sognare e a pormi nuovi traguardi da raggiungere. La partecipazione al festival è stato il primo piccolo passo per la realizzazione di un grande progetto che è quello di far diventare il ‘bambino che sogna’ un vero e proprio film”.

Claudia Passarelli
Ufficio stampa
Fenice Volley Isernia