Più che un giocatore, un’istituzione della pallavolo italiana: questo è Matej Cernic, nuova banda ricettrice dell’Aurispa Alessano nel prossimo campionato di serie A2 Unipolsai. La carriera di questo straordinario giocatore comincia nel 1995 con l’esordio in B2 nella sua Gorizia. Dopo due anni il salto in Serie A1 dove gioca undici campionati, intervallati da esperienze all’estero, sempre nel massimo campionato, in Grecia, Russia, Polonia e Turchia. Il suo palmares a livello di club conta un campionato russo, una coppa e una supercoppa greca, un supercoppa turca, due coppe CEV (nel 2003 con Modena e nel 2007 con la squadra russa della Dinamo Mosca, dove tra l’altro viene eletto MVP del torneo ed ottiene il premio per il miglior servizio), una Challenge Cup nel 2010 con Perugia (eletto miglior ricevitore). In Nazionale conta 233 presenze con una medaglia d’argento conquistata alle Olimpiadi di Atene 2004, due Europei (2003 e 2005), un bronzo (2003) e un argento (2004) nella World League, un argento nella Coppa del Mondo (2003) e un bronzo nella Grand Champions Cup (2005).
Il suo ingaggio sta facendo sognare i tifosi biancoazzurri che già intravedono nuovi storici traguardi per la squadra del Presidente Venneri, anche se è lo stesso giocatore goriziano, dall’alto della sua esperienza, ha smorzare gli entusiasmi. Cernic spiega la scelta di venire ad Alessano e mette subito a tacere tutti i dubbi legati ai suoi problemi di salute:
“Vengo ad Alessano perché i contatti con la società biancoazzurra vanno avanti da parecchio tempo e questo credo sia una cosa molto positiva per un giocatore, poi avevo voglia anche di cambiare dopo l’ultima stagione un po’ movimentata a Matera. Tra l’altro ci si è messo anche un infortunio alle ginocchia, curato male all’inizio, ma che fortunatamente adesso è praticamente risolto.
Al momento preferisco non esprimermi sulle potenzialità della squadra poiché conosco solo Marco Piscopo; sinceramente non ho avuto modo di conoscere gli altri compagni, soprattutto sotto il profilo tecnico; posso solo dire che è una squadra composta da tanti giovani e per me questa è una cosa molto stimolante perché mi piace dar loro qualche consiglio, avendo maturato una certa esperienza dopo tanti anni di pallavolo; cercherò di aiutarli il più possibile a crescere collaborando insieme all’allenatore. Non faccio pronostici in merito ai possibili traguardi che si potranno raggiungere perché sono una persona un po’ scaramantica e preferisco far parlare il campo”.
Matej affronta anche lo stato di salute della pallavolo italiana affermando che “la pallavolo italiana in questo periodo sta soffrendo molto, soprattutto a livello economico, che è un fattore determinante per praticare sport ad alto livello. Con la crisi le società sono in difficoltà e spesso spariscono, costringendo i vertici nazionali a bloccare le retrocessioni; di conseguenza molte squadre, anche giustamente, investono poco, tolte le tre quattro che competono nelle manifestazioni europee. C’è un lato positivo in tutto questo che è dato dal fatto che tanti giovani adesso trovano spazio in prima squadra e ciò ci fa ben sperare per il futuro del movimento pallavolistico italiano; di contro nei palazzetti si assiste a poco spettacolo, visto che i giocatori più forti giocano nei campionati esteri. La mia stessa esperienza all’estero, per esempio, dimostra che nuovi Paesi sono davanti a noi in questo momento, sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello dello spettacolo. Questo è un peccato perché fino poco tempo fa tutti aspiravano a venire a giocare in Italia, dove c’era il tasso tecnico più alto in assoluto; spero comunque che si ritorni ai livelli di qualche anno addietro, anche perché c’è tutto il tempo per riprendersi”.
Capitolo Nazionale con Cernic che dice la sua sulle ultime diatribe interne: “Ho deciso di lasciare la Nazionale dopo il mondiale 2010 e non mi interesso a questo argomento più tanto. Quello che è successo in Brasile conferma che, come già si vociferava, c’era qualcosa che non andava e magari bisognava già intervenire l’anno scorso, dopo la non bella figura al Mondiale in Polonia. Non vado nello specifico se bisognava cambiare guida tecnica o giocatori, anche se per raggiungere dei risultati in Nazionale bisogna per prima cosa avere un allenatore vincente. Io un idea me la sono fatta, ma la tengo per me perché non voglio creare polemiche inutili”.

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