La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora conferma anche il palleggiatore Federico Marrazzo.
La progettualità a lungo termine di cui pochi giorni fa parlava coach Bruno Bagnoli in conferenza stampa è davvero un pensiero condiviso dai piani alti dell’Argos Volley e la riconferma del giovane regista Federico Marrazzo ne è dimostrazione palese.
Classe 1994, il palleggiatore romano si presentò lo scorso anno alla corte di Patron Giannetti in punta di piedi e con l’umiltà di un atleta al suo primo anno nel mondo del professionismo. Da secondo nel ruolo, Federico si è sempre fatto trovare pronto da allenatore e compagni non risparmiandosi mai né in allenamento, né in gara e né tanto meno in tutti gli impegni extra sportivi, conquistandosi la fiducia della società e l’affetto di chiunque abbia avuto a che fare con lui. Tutto questo, unito alle sue indubbie doti atletico-sportive, ha permesso a “Chicco” di ritagliarsi un posticino nella Globo anche per la prossima stagione in SuperLega.

Secondo anno in maglia bianconera, soddisfatto dell’attestazione di fiducia della società che continua a puntare su di te?

A dire il vero non pensavo mi riconfermassero. La notizia mi ha davvero sorpreso inizialmente, e reso molto felice e orgoglioso l’attimo seguente. Come non esserlo?! Anche perché questo significa che ho lavorato bene e che staff e dirigenza se ne sono accorti dandomi questa bellissima opportunità. Far parte ancora della Globo e giocarmi un campionato di SuperLega è il sogno che continua dopo quello di aver vinto il campionato”!  

Cosa ne pensi dei progetti futuri della società?

“La società sta costruendo le basi, oltre che per la prossima stagione, anche per le seguenti con un progetto molto ambizioso. Puntare sui giovani, farli crescere e maturare significa consolidare un gruppo, lavorando nel presente per il futuro. Personalmente sono molto carico ed entusiasta di farne parte”.

La stagione 2015/2016 è stata la tua prima da professionista. Quanto è stato importante il percorso fatto a Sora? Come sei cambiato professionalmente?

“L’anno scorso, quello da “rookie”, è stato fondamentale per il mio percorso da giocatore ma anche sotto il profilo personale: dal punto di vista tecnico credo di essere cresciuto su tutti i fondamentali di gioco, ho acquisito anche maggiore sicurezza conservando l’ardore tipico di noi “giovanissimi”; sotto il profilo caratteriale e mentale penso che il lavoro di squadra, la collaborazione e il contatto con atleti e allenatori che hanno vissuto la pallavolo da professionisti ben prima di me, non può che avermi fatto bene, insegnandomi il valore del sacrificio e del campo, e il valore dell’umiltà necessaria a imparare da chi ha maggiore esperienza”.

Il momento più difficile vissuto in questo campionato di Serie A2? E il più bello?

“Il più difficile sicuramente quello attraversato durante i giorni di gara 1 e 2 di Finale Play Off con le due sconfitte. Ribaltare il risultato non è stato affatto semplice, fortunatamente siamo riusciti a non perdere la concentrazione a abbiamo lavorato duramente affinché ciò accadesse. Il momento più bello è stato sicuramente la diretta conseguenza dei nostri sacrifici, quell’ultima palla messa a segno da Rosso, quella che è valsa la promozione, e la gioia di una società e di una città intera prima che la mia”.

Se dovessi descrivere la stagione passata con tre aggettivi, quali utilizzeresti?

“Difficile. Intensa. Sensazionale”.

Così giovane hai già raggiunto il notevole traguardo della SuperLega, che stagione ti aspetti?

“Sicuramente avrò modo di continuare il mio percorso di crescita tecnico-professionale. Cercherò, nel mio piccolo, di dare un contributo alla squadra. In generale, per il gruppo auspico un campionato di tutto rispetto, nel quae sono sicuro giocheremo a viso aperto contro tutti, senza timore e con la consapevolezza della nostra forza.
Spero di riuscire a dare un aiuto sostanzioso ai miei compagni; io ce la metterò davvero tutta.  Ciò che invece mi aspetto di poter ricevere indietro è l’esperienza: maturare tecnicamente e caratterialmente per poter diventare il professionista che vorrei essere”.

Ti senti pronto per affrontare le responsabilità di una competizione tutta nuova e a incontrare campioni di livello mondiale?

“Ho molta voglia di mettermi in gioco e quindi di affrontare giocatori di caratura mondiale dai quali proverò a trarre altro insegnamento. Sono davvero molto curioso: sarà tutto nuovo, imprevedibile ed emozionante”.