La GoldenPlast Potenza Picena ha centrato la salvezza con una vittoria esterna al tie break contro la Aurispa Alessano e ha dimostrato di meritare la Serie A2 nel finale di stagione con un poker scintillante di vittorie, di cui tre raccolte in trasferta. Prima il blitz in quattro set nello scontro diretto con Cantù al PalaParini, poi il 3-0 esterno inflitto ai salentini, la replica, sempre con il massimo scarto all’Eurosuole Forum. Sabato sera la vittoria più sofferta a Tricase al tie break. Proprio la capacità di lottare fino all’ultimo pallone durante l’anno è stato il marchio di fabbrica di Visentin e compagni, che sono riusciti a prevalere contro una delle formazioni più solide della Pool Salvezza. Una vittoria corale, ottenuta oltretutto nel set più importante senza l’attaccante più prolifico in campo, ovvero Andrea Argenta, bloccato sul finire del quarto set da un dolore alla scapola. In campo al suo posto Mirco Cristofaletti ordinato e grintoso come sempre e coadiuvato dal top scorer Alberto Bellini, autore di 24 punti e di numerose giocate interessanti, possibili grazie all’assistenza del capitano Marco Visentin, ma anche alle ricezioni di Cesare Casulli, sul podio dei migliori ricettori del campionato, e di Paolo Zonca, anche lui tra i primi in A2 nella particolare graduatoria. Fondamentali, poi i 3 centrali, protagonisti nei 20 muri di squadra, con Lorenzo Codarin autore di 9 block personali e Omar Biglino protagonista della staffetta con Luca Bucciarelli. Dopo l’ultimo punto Adriano Di Pinto è stato lanciato più volte al cielo dai suoi giocatori che hanno abbracciato con veemenza anche il secondo allenatore Luca Martinelli. Durante l’anno importanti gli ingressi di Enrico Lazzaretto in banda e di Fiorenzo Colarusso in regia. Il secondo opposto Simone Marcovecchio, limitato da noie fisiche, ha potuto comunque fornire il suo aiuto in allenamento, così come il baby libero Federico Bianchini, assente a Tricase, ma convocato con continuità in casa.

Il libero Cesare Casulli: “Questa vittoria premia la scelta di mettermi in gioco e tornare in A2. Anche nei momenti peggiori della stagione non ho mai nutrito dubbi sulla qualità e la forza del gruppo, una squadra di giovani promesse che andavano indirizzate. Di Pinto ha saputo forgiare un team pronto per partite dure come quelle dei Play Out. Se c’è un rammarico è quello che con un pizzico di fortuna e attenzione in più avremmo potuto lottare per altri obiettivi. Il lavoro paga e la statistica personale relativa alle mie ricezioni mi inorgoglisce. Nessuno di noi voleva macchiare il curriculum con una retrocessione e la società ha avuto fiducia puntando sul gruppo senza innesti in corsa. Onore anche ad Alessano, un’avversaria tosta, ma sempre corretta, dentro e fuori dal campo”.

L’opposto/laterale Mirco Cristofaletti: “E’ accaduto tutto molto in fretta. Argenta sentiva un fastidio alla scapola e ho appreso che sarei entrato nel finale di un quarto set ormai segnato. Ho messo la mia carica in campo giocando con spirito agonistico a caccia della rimonta, ma siamo andati al quinto set. Non pesavo che avrei giocato anche nel tie break. Con una buona prova corale abbiamo centrato il risultato. Già sapevamo alla vigilia che sarebbe stata dura battere una squadra forte ed esperta come Alessano, ma non ci siamo persi d’animo. Onore agli avversari per la loro determinazione. Noi abbiamo trovato la lucidità e il cinismo che quest’anno avevamo a lungo inseguito. Ho fatto tesoro anche dell’esperienza vissuta nella passata stagione. Non mi stupisce che nelle gare clou ci siamo responsabilizzati trovando la freddezza per chiudere i conti. In A2 è tutto più complicato, ma nelle giovanili ho giocato molte gare da dentro o fuori”.

(In foto il brindisi post salvezza)

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