La palla del grande mattatore Maric sibila alta sopra le mani del muro e finisce la sua corsa contro le reti di protezione. Non c’è nessun tocco. Il PalaBassano esplode e sul campo scoppia la festa attesa da tempo, quella che ha il gusto della vittoria sudata fino all’ultimo. E’ proprio vero che le vittorie più belle e più sentite sono quelle strappate in emergenza e dopo tanta sofferenza. Il Fiorese Spa Bassano ottiene così la vittoria più bella del campionato e non importa che questa considerazione sia il frutto dell’emozione del momento. Questa è la sensazione di molti che sugli spalti stavano assistendo all’ennesima prestazione incolore dei ragazzi di Boldo, colpiti ancora una volta dalla tegola di un infortunio come quello del gigantesco Sabo e da quello, a partita in corso, di Karipidis. Più forti di un ottimo avversario, più forti della sfortuna, più forti delle loro paure , i giallorossi hanno reagito tornando semplicemente ad essere sè stessi.
E’ stato il Fiorese col carattere di ferro di mister Boldo, di un grande Dal Molin, in campo all’ultimo momento al posto di Sabo, e di un decisivo Guidolin, in grado di sistemare la ricezione e rendersi pericoloso anche in attacco. E’ stato anche il Fiorese delle difese spettacolari di Pagotto, del cuore di Dalla Libera e Visentin, che non hanno mai mollato nemmeno sullo 0-2, dei muri e delle bombe di Guarise e di chi entrando, come Borsatto e Pianese, ha dato il suo prezioso contributo. E’ stato infine il Bassano di Kirchhein, bravissimo ad uscire dal tunnel in cui si era cacciato nei primi due set per diventare determinante nell’esaltante rimonta giallorossa: l’opposto brasiliano, reduce da una serie di partite decisamente al di sotto delle sue capacità, è tornato a mostrare tutto il repertorio dei suoi colpi trascinando i compagni verso una vittoria che sembrava impossibile.
Con Sabo in tribuna per una sospetta sublussazione alla spalla sinistra rimediata a Ferrara (l’esito venerdì dall’ennesima risonanza che terrà tutti col fiato sospeso) si registra l’esordio in panchina del giovanissimo Stefano Bertoncello, prodotto del vivaio bassanese. Nel primo set il Fiorese c’è ma non convince, mentre l’Arezzo, sceso in campo con una cattiveria agonistica superiore, da subito l’impressione di avere in mano le redini del gioco. Il Bassano è costretto ad inseguire, soprattutto perchè gli avversari hanno gioco facile con la solita serie di battute float che mettono in crisi la ricezione giallorossa e in particolare Karipidis, il quale, dopo l’ottima prova di Ferrara, incappa in una giornata storta. I giallorossi inseguono sempre, agganciano i toscani, ma poi finiscono per subire nuovamente il gioco di Tiberti che con palla in mano fa girare alla grande i suoi attaccanti. Come sta accadendo da un po’ di tempo, il Fiorese crolla intorno al 20° punto. Sul 20-22 Maric, Lirutti e un fallo di Kirchhein chiudono 25-20 il parziale a favore dei toscani. Nel 2° set il Bassano, vittima delle sue paure e in balia della grinta degli avversari, collassa su sè stesso. Kirchhein non ne azzecca una, Karipidis soffre e così Boldo manda in campo Borsatto e Guidolin. Niente da fare: Suela, Lirutti e Grassini fanno quello che vogliono e il set si chiude 16-25. Per il PalaBassano è un film già visto, col finale scontato e senza lieto fine.
Si va al 3° set con Guidolin di nuovo in campo a causa di una leggera distorsione alla caviglia di Karipidis, mentre Provvedi è costretto ad alternare Francesconi e Guagnelli al posto di Lirutti fermo ai box. Kirchhein torna al suo posto, ma l’inizio non fa presagire nulla di nuovo perchè sono sempre gli ospiti a condurre le danze. Al primo time out tecnico siamo 6-8.
Poi, d’improvviso, si accende la luce. Dal Molin impatta sul 9-9, Visentin mura Maric regalando il primo vantaggio. La riscossa arriva dai due muri con cui Willy Kirchhein regala ai suoi il primo mini break (14-12). E’ la svolta: il Bassano, tra gli applausi del pubblico, comincia a difendere tutto, la ricezione funziona (29% nel 1° set, 68% nel 3°) e per l’Arezzo non c’è scampo. Chiude il parziale (25-21) un gran muro di Guarise su Francesconi. Nel 4° set è ancora falsa partenza (6-8) con Tiberti che si affida all’ottimo Grassini e al braccio pesante di Maric. La svolta arriva sull’8-10: una veloce di Eros, un ace di Guidolin e un muro di Visentin ribaltano le sorti del set. La float di Guarise mette in difficoltà la ricezione ospite e siamo 16-13 con una veloce di un applauditissimo Dal Molin. Al Fiorese basta solo ritrovare Kirchhein e il gioco è fatto. Il martello carioca esce dal tunnel e comincia a tirare a tutto braccio. Dalla Libera chiude con una bomba sul 25-19. Il tie break è una sofferenza infinita, perchè una volta arrivati sin qui, sarebbe un peccato mortale sprecare tutto. Il Fiorese parte sotto (2-4), ma, nel botta e risposta tra Maric e Kirchhein, trova la forza di risalire: Visentin serve in tesa Guarise, che tira forte, mandano i suoi al cambio campo sull’8-7. Anche Dal Molin non ne sbaglia una mettendo a segno il 12-10 e il 13-11. Sul 14-13 Kirchhein butta via nella delusione generale la palla del match, regalando a tutti un finale da brividi: Guarise non sbaglia e per il Bassano arriva il 2° match point. Nell’azione successiva Maric, che nel 5° set non ne ha sbagliata una, attacca da zona 4 sparando un missile terra-aria che non atterrerà mai. Fiato sospeso in attesa del fischio dell’arbitro: dal PalaBassano si leva l’urlo di gioia e può finalmente riesplodere la festa. Non accadeva dal lontano 2 gennaio, quando i giallorossi s’imposero 3-0 su Loreto. Perciò è una festa che ha un gusto ancor più speciale. In palio c’erano punti play off, fiducia in sè stessi e tifosi da riconquistare: missione compiuta.

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