Sono ben chiare le idee di Emanuel Kohut e Robart Page, rispettivamente centrale e opposto della Copra Ardelia Piacenza targata 2014/2015.
I due nuovi volti della pallavolo piacentina sono stati presentati questa mattina presso la sede di Corte Auto, storico sponsor della Società biancorossa.
Prima di lasciare spazio ai due protagonisti, Jonathan Vazzola, titolare della concessionaria Corte Auto, e Guido Molinaroli, Presidente Copra Ardelia, hanno aperto la conferenza stampa ufficializzando il rinnovo dell’accordo siglato tra le due realtà piacentine.
“Siamo felici di ospitare una delle tante importanti presentazioni dei giocatori della Copra Ardelia – ha affermato Vazzola – Il rapporto che ci lega a questa squadra è molto più che una semplice sponsorizzazione. Siamo entusiasti per il rinnovo dell’accordo che ci unisce a Copra Ardelia per il quinto anno consecutivo, ma soprattutto siamo felici che la brutta situazione che si era presentata a maggio scorso si sia conclusa nel migliore dei modi”.
E’ poi stato il Presidente Molinaroli a sottolineare l’importanza della persistenza, tra gli sponsor, di una realtà locale come Corte Auto: “Ci tenevo particolarmente a essere qui per la presentazione dei nuovi giocatori. Corte Auto è uno degli sponsor storici ma, sinceramente, è troppo riduttivo chiamare questa concessionaria sponsor vista la sua presenza: Corte Auto ci ha sempre aiutato e collaborato con Copra, non si è mai tirata indietro in vista dei rinnovi di sponsorizzazione. In primis sono tifosi sportivi e in particolare modo amanti della Copra Ardelia e, oltre ai rapporti lavorativi, ci lega anche una profonda amicizia”.
Poi spazio alla presentazione degli atleti.
Kohut, centrale di 205 cm di altezza, nato a Bratislava il 21 luglio 1982, è dal 2008 in Italia; dopo aver vestito le maglie della Sisley Treviso, della Top Volley Latina e della Bre Lannutti Cuneo approda per la prima volta in biancorosso.
I numeri del centrale sottolineano che l’atleta, oltre ad essere molto forte a muro, lo è anche in attacco: sono 1122 i punti messi a segno in Italia dalla stagione 2008/2009; di questi 1122 punti sono 75 gli ace e 259 i muri totalizzati.
Nella sua migliore stagione in Italia, nel 2011/2012, ha raggiunto quota 306 punti di cui 23 ace e 75 muri.
Con tutta l’esperienza acquisita nella sua carriera, Kohut ha immediatamente focalizzato la sua presentazione sugli obiettivi della prossima stagione: “La squadra è ben composta e diretta. Anche se da poche settimane, stiamo lavorando a pieno regime in vista degli imminenti impegni sportivi ma mi sento di dire che questa squadra è bellissima. Con il gruppo mi trovo molto bene e ritengo che Vermiglio, Papi e Zlatanov siano le nostre armi in più. Siamo in corsa per tanti obiettivi: Supercoppa, Campionato e Champions League. Difficile dire dove possiamo arrivare, adesso dobbiamo porci come obiettivo quello di giocare bene facendo un passo alla volta, iniziando dal primo appuntamento in ordine temporale, ovvero la Supercoppa”.
Il giovane opposto Page, nato a Courlevon (Svizzera) il 10 luglio 1992, arriva invece in Italia direttamente dai college americani, college in cui ha sviluppato tutta la sua carriera. L’opposto, che ha dalla sua parte un’arma molto efficace, l’altezza (213 cm, il più alto di Piacenza), ha militato tra le fila della Pace Bootlegger, della Victor High School e dell’UCLA di Los Angeles, una delle più importanti e prestigiose università al mondo, dove si è tra l’altro laureato in biologia.
L’emozione dell’americano è comunque pregna di una forte grinta: “Sono entusiasta di poter far parte di una squadra così importante e blasonata come Piacenza. Nonostante questo sia il mio primo anno in Italia, conosco bene il Campionato e i suoi giocatori di alto livello. A Piacenza spero di crescere e poter imparare dai campioni con cui condivido giornalmente il campo da gioco. Personalmente mi ritengo molto competitivo e metterò in campo tutta la mia grinta per essere d’aiuto alla squadra. Ho una sola cosa in testa: vincere. Dal punto di vista agonistico sono molto grintoso, tecnicamente invece ritengo di avere un buon muro”.