Fermo il Campionato, la grande pallavolo non si ferma e va di scena al PalaFiera di Forlì con la TIM CUP 2005, nell’ambito della più ampia manifestazione del VOLLEY LAND, dove la pallavolo che conta incontra la base e, in particolare, l’ormai celebre “popolo degli zainetti”.
E non si ferma neanche l’Isenia Volley; i tecnici Gatto e La Posta hanno confermato le solite sedute settimanali, eccezion fatta per quella del sabato mattina.
La vittoria casalinga contro la più quotata compagine bassenese ha fatto morale, ma adesso ci sono due scontri diretti consecutivi, nell’ordine, Ancona e Grottazzolina, da preparare e, soprattutto, da non sbagliare.

Abbiamo parlato delle probabilità salvezza, delle occasioni mancate e della voglia di conservare la bella esperienza con l’altro “isernino doc” della formazione molisana, il secondo allenatore Luca La Posta.

1.La strada per la salvezza si è fatta assai ripida, anche se le vittorie casalinghe con Corigliano, Forlì e Bassano hanno riacceso le speranze. Quale la ricetta dell’assistant coach per raggiungere l’obiettivo stagionale?

In effetti, la salvezza ormai è diventata un obiettivo, non dico irraggiungibile, ma quasi. E quasi significa dover fare un miracolo, che a sua volta sta a significare che bisogna vincere tutte e le restanti partite in casa e andare a fare almeno tre punti in trasferta. Chiaramente a questo punto diventa fondamentale l’apporto del pubblico che come abbiamo visto nelle ultime tre gare è stato uno degli “schiacciatori” migliori della nostra squadra!

2.Al di là del risultato – eccezion fatta per qualche gara – l’Isernia Volley ha sempre giocato alla pari con tutti i sestetti…è forse mancato un leader?

Abbiamo giocato sempre alla pari con tutti i sestetti e questo sta a dimostrare che il campionato è molto livellato; basta pensare che a soli 10 punti abbiamo i play-off. Le partite ce le siamo giocate tutte, ma a questi livelli c’è una linea sottilissima che è quella dell’esperienza che fa la differenza e che alla fine dà la possibilità di aggiudicarsi per due o tre punti i set e, quindi, vincere le partite!

3.La mancanza di un leader, i tanti infortuni, l’essere costretti a giocare sempre con un sestetto diverso, sono questi gli elementi che hanno contribuito all’assenza di un’identità di squadra?

La fortuna in una stagione sportiva è un elemento importante che ti permette di fare tutto al meglio, a noi questa fortuna è mancata, ma la sua mancanza non deve essere considerato un alibi, né per i giocatori, né per i tecnici, né per la dirigenza. Eppur vero che il nostro anno sembra essere stato scritto prima per quanti guai ha presentato: sappiamo bene quello che è successo a Mario e quello che continua a succedere tutti i giorni in palestra, continui infortuni di una certa caratura.

4.Sinceramente…se non ci fossero state tutte le defezioni (e, in particolare quella di Mario) di cui è stata costellata la stagione biancoazzurra, l’Isernia adesso che posto occuperebbe in classifica?

Non sono in grado di dire dove poteva essere l’Isernia se tutto fosse andato nel migliore dei modi, vale a dire se potevamo giocarcela con un palleggiatore che non ha nulla da invidiare a registi più esperti. Mario aveva dimostrato di essere al pari dei due o tre palleggiatori di vertice, tra i migliori della Serie A2. Sbilanciandomi posso dirti che forse avremmo avuto 10 punti in più…ma adesso sono solo ipotesi e servono a poco.

5.Credo (che comunque vada – come diceva qualcuno – sarà un successo!) sono tante le cose da salvare. Quale la tua lista?

Le cose da salvare sono tante, in primis, l’esperienza nel complesso. Al secondo posto salverei il gruppo; nonostante le tante sconfitte il gruppo non si è mai sfaldato e si è creato un bel rapporto tra di noi che va assolutamente salvato. Inoltre, dobbiamo tener conto della crescita della società, e io di questo (da isernino) non posso che esserne fiero. E’ vero che c’è stato qualche errore, ma alla prima esperienza era inevitabile.

6.Mettendo da parte la naturale diplomazia che il tuo ruolo richiede a chi assegneresti la palma del migliore?

La palma del migliore va a tutta la squadra e tale scelta è dettata da quello che sento e non dalla diplomazia che il ruolo richiede. Tuttavia, una nota di merito spetta a Mario Scappaticcio; la merita in quanto è lui uno dei fautori della storia recente dell’Isernia Volley ed è sempre grazie a lui che abbiamo potuto vivere questa avventura, per le sue capacità non solo tecniche, ma anche umane e di leader in campo. E poi una parola va spesa per il nostro capitano che ha fatto e sta facendo dei grossi sacrifici. Mi sono reso conto che poteva benissimo raggiungere questa categoria già dagli anni precedenti. Lui è l’uomo e l’atleta per eccellenza di questa società.

7.C’è un allenatore che ispira il tuo operare?

L’allenatore al quale mi ispiro (con l’umiltà del caso) è Roberto Piazza della Sisley, che è il secondo allenatore per eccellenza e non a caso ha vinto otto campionati. E’ la persona alla quale la società di Treviso ha affidato a pieno le responsabilità dell’area tecnica e scouting, non a caso, nonostante, i cambiamenti lui è sempre lì a ricoprire il suo ruolo.

8.Progetti per il futuro?

I miei progetti per il futuro, visto che mi sto laureando – manca qualche mese e il “maledetto” esame di inglese – riguardano l’aspetto professionale e meno quello pallavolistico, che diverrà un secondo obiettivo, al di là della passione. I progetti vanno, quindi, verso altre direzioni e aspirazioni che non posso rivelare in questa sede…

9.Da “isernino doc” è doverosa una tua menzione per il Fans Club “Fossa del Drago”…

Da isernino, non ho mai visto (né per la pallavolo, né per il calcio) un gruppo di tifosi così legato alle sorti della società, gruppo che vive “completamente” la squadra…non solo la partita, ma il pre-partita, gli allenamenti. Per cui un grande e doveroso ringraziamento va a tutti, nella speranza che questa passione possa andare avanti di pari passo con i risultati futuri dell’Isernia Volley.

Area Comunicazioni ISERNIA VOLLEY
Anna Palermo
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Nella foto il secondo allenatore LA POSTA alle prese con gli scout