Bruno De Mori, 40 anni e 6 mesi, è il giocatore più anziano in attività di tutta la serie A Tim, ma il capitano della Materdomini Volley, al suo terzo anno in casacca giallo blu in campo dimostra più di dieci anni in meno ed il suo rendimento è li’ a dimostrarlo: 146 punti totali con una media di 7,30 punti a partita lo collocano al 18° posto, finora, nella graduatoria dei migliori centrali, senza considerare il lavoro “oscuro” svolto domenica dopo domenica sul campo ed il carisma posto sempre al servizio della squadra.

D. Niente male per un “vecchietto”?
Beh, sono contento di poter dare ancora il mio contributo in campo, ho sempre affermato che la passione per questo sport fa superare barriere all’apparenza invalicabili ed evidentemente riesco ancora ad appassionarmi, anzi forse col tempo la passione e l’amore per la pallavolo è diventata sempre più grande. Del resto ormai sono più di venti anni che sono in questo “mondo”.

D. Domenica scorsa a Taranto il Presidente Bongiovanni ti ha consegnato una targa, a memoria di quanto tu abbia fatto nella citta’ jonica. In realtà dovunque tu abbia giocato hai lasciato degli ottimi ricordi.
La pallavolo è per noi atleti un lavoro; certo è un bel lavoro e quindi quando fai una cosa che ti piace lo fai sempre con entusiasmo, passione e nel miglior modo possibile acquisendo una certa professionalità, un certo stile. Ecco credo che questo mio stile abbia fatto innamorare di me tutte le persone delle società dove ho giocato e anche le varie tifoserie, che mi hanno sempre riservato trattamenti particolari. Ho avuto poi la fortuna di raggiungere obiettivi importanti in quasi tutte le squadre dove ho militato e questo si sa, aiuta. Anche a Taranto è andata così e domenica mi sono davvero emozionato quando il presidente Bongiovanni mi ha consegnato la targa, ho avuto ed ho con lui un ottimo rapporto.

D. Soltanto una volta nella tua carriera hai giocato per una squadra fuori dai confini pugliesi, (Grottazzolina) che scelta è stata, avresti voluto giocare altrove?
E’ stata l’occasione per provare una esperienza nuova in una società che puntava alla promozione in A1. Ho giocato sempre in Puglia e sono onorato per questo, ma anche a Grottazzolina ho trovato un ambiente formidabile e tornando indietro rifarei le stesse scelte.

D. Parliamo della tua esperienza castellanese. Quando sei arrivato tre anni fa pensavi di ritornare a giocare in serie A?
In realtà quando ho deciso di dedicarmi un po’ di più al mio lavoro di consulente finanziario, la serie B1 rappresentava l’unico modo per poter continuare a giocare avendo a disposizione più tempo libero e di conseguenza la mia scelta di lasciare la serie A era giustificata. Ma quando sono arrivato a Castellana ho trovato un ambiente capace di farmi cambiare ancora una volta idea. Raggiunta la promozione dopo lo stupendo campionato dello scorso anno e vista l’insistenza a trattenermi da parte della dirigenza e dell’allenatore, ho deciso di rimanere e quindi di ritornare in serie A.

D. Che campionato è stato finora quello della Mater?
Un campionato decisamente sorprendente. Noi tutti eravamo fiduciosi nell’ottenere l’obiettivo della salvezza (obiettivo in realtà ancora non raggiunto), ma mi aspettavo un cammino molto più difficoltoso. Mentre se consideriamo la straordinarietà del numero di infortuni subiti, posso dire che fino ad oggi la Mater ha disputato un campionato eccellente in cui tutti, e dico tutti, gli atleti vanno elogiati e spero che vada così fino alla fine perché nulla ancora è certo. Se finirà cosi sarò molto contento anche perché la società se lo merita, non so cosa sarebbe successo in altre squadre se avessero subito tutti gli infortuni che abbiamo subito noi.

D. Il derby con Taranto non ha visto una grande prestazione da parte vostra, conoscendoti qualche rimpianto su quanto di più si poteva fare c’è.
Con il Taranto si poteva fare sicuramente di più se non altro per offrire alla splendida cornice di pubblico uno spettacolo un po’ più esaltante, ma non dimentichiamo che contro la probabile vincitrice del torneo è molto difficile giocare. Loro sono tutti giocatori forti ed esperti e sbagliano pochissimo quindi tutto sommato ci conviene pensare alla prossima.

D. Appunto, concludiamo parlando della prossima gara con Mantova e del prosieguo del campionato.
Sarà una partita dura. Il risultato è importante per noi per assicurarci la permanenza ma anche per loro perchè stanno cercando di uscire dalla zona calda della retrocessione. Stanno giocando molto meglio rispetto all’andata e soprattutto i due stranieri sono diventati fondamentali. Dovremo essere molto concentrati e decisi per portare a casa il risultato. Per il resto del campionato credo che le nostre possibilità di permanenza o di fare qualcosa di più ce le giocheremo tutte in casa e quindi confido ancora una volta nel lavoro del nostro gruppo e nel sostegno del nostro grande pubblico. Venite sempre più numerosi a darci una MANO!

Pier Paolo Lorizio
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