Guido Molinaroli, presidente di Copra Nordmeccanica volley ha tenuto martedì 20 una lezione di marketing presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Piacenza. L’evento faceva parte di un ciclo di incontri “La parola alle Imprese” organizzato dal Professor Nelli docente di marketing e comunicazione aziendale.
Il titolo dell’incontro: “La gestione di una società sportiva nell’ottica del marketing. Il Caso Copra Volley Piacenza”

Guido Molinaroli, anche Direttore Generale della Copra Ristorazione e Servizi, ha spiegato le strategie di marketing e svelato alcuni segreti che hanno portato la Copra ad essere da prima sponsor del Piacenza calcio, con il nome sulla maglia, a sponsorizzata, con la squadra di volley che negli ultimi anni ha conquistato otto finali tra quelle nazionali e europee. Una lezione tanto informale quanto originale nei contenuti che ha stimolato la curiosità di studenti e docenti portandoli a fare diverse domande. Tra i tanti concetti sviluppati, uno in particolare riguardava l’efficacia della pubblicità veicolata attraverso lo sport: “Investire nello sport assicura una grande visibilità: se dico che compero Ronaldinho il nome della mia azienda compare su tutti i giornali per giorni in prima pagina, se compero un’azienda con trecento dipendenti mi viene dedicato uno spazio per un giorno nelle pagine interne”.
A fianco di Molinaroli sono intervenuti Monica Uccelli, responsabile relazioni esterne della società e l’allenatore biancorosso Angelo Lorenzetti.
Monica Uccelli ha parlato della gestione degli sponsor e delle attività di post marketing, attività che vantano un rapporto costi/benefici molto vantaggioso e che permettono allo sponsor di raccontarsi e veicolare tutte quelle informazioni e promozioni che la sola esposizione pubblicitaria non consente di fare.
Angelo Lorenzetti, invitato a raccontare come viene vissuto e sentito emotivamente il rapporto con gli sponsor da chi vive “sul campo” sia in caso di sconfitte che in caso di vittorie, risponde facendo riferimento ad una nota canzone di Giorgio Gaber : “il rapporto sponsor-squadra può essere vissuto nell’ottica dell’appartenenza contagiosa e in tal caso essere un rapporto bellissimo che rende più entusiasmanti le cavalcate verso le finali e meno grigie le sconfitte. Ma purtroppo non è sempre così, non è semplice mantenere questo equilibrio perchè ci sono alcuni fattori, sempre in agguato, pronti a minarlo. E’ la società sportiva, a mio parere, che deve educare la squadra e lo sponsor al contatto”.

Beppe Pozzoli