E’ stato criticato, spesso ingiustamente, ma alla fine ne è sempre uscito vincitore.
Dopo due anni di successi e soddisfazioni, Edoardo Rabezzana saluta l’Edilesse Cavriago, che vuole ringraziare uno dei giocatori che ha scritto la storia recente della società giallonera ricordando ciò che il piccolo grande uomo di Asti ha fatto nelle due stagioni in cui ha vestito la casacca dell’Edilesse.
L’avventura in giallonero di Edoardo Marco Rabezzana comincia nell’estate 2007, nei primissimi giorni di giugno.
Cavriago è appena retrocessa dalla serie A2, al termine della sua prima storica stagione tra i “grandi” conclusasi con l’amaro in bocca per un obiettivo mancato di un soffio.
Si riparte quindi dalla B1, ma con tantissimo entusiasmo e una certezza in più. Finita l’era Giumelli, la regia è affidata a questo esperto palleggiatore classe ’75, che negli anni precedenti ha militato in squadre del calibro di Trento, Piacenza e Cuneo, sempre nella massima serie.
E’ quindi un doppio salto all’indietro quello che compie Edoardo, un gesto coraggioso che verrà ripagato alla grande dai risultati.
L’Edilesse è la grande favorita alla promozione in A2, ma forse tanti, troppi, sottovalutano la forza di formazioni come Bergamo, Genova e Biella, che da subito dimostrano quanto sarà difficile per i ragazzi di coach Preti conquistare il primo posto che vale la promozione diretta.
Si parte il 13 ottobre con un 3-0 secco contro il Santa Monica Milano, poi alla 3^ giornata ci vuole un’epica rimonta per battere Spezia al Pala AEB. Si arriva a sette vittorie nelle prime 7 gare, ma in dicembre arrivano due sconfitte pesanti a Massa e in casa con Bergamo, anche se si festeggia comunque il Natale in testa alla classifica.
La sconfitta subita in quel di Cuneo a fine febbraio porta all’esonero di coach Preti e all’arrivo in panchina di Gian Paolo Guidetti.
L’impresa compiuta a Genova sembra lanciare Rabezzana e compagni verso l’A2, ma la sconfitta a Bergamo alla terz’ultima giornata rimette tutto in discussione.
Cavriago fa il pieno a Carnate e in casa con Biella, mentre l’Agnelli Metalli perde il punto decisivo a Correggio, ed è serie A2!
Edoardo non ci pensa su due volte e rimane al comando dell’Edilesse anche nella seconda storica avventura dei gialloneri in serie A.
E che avventura… si parte con il botto, ovvero lo splendido successo al tie-break con Latina, nel nuovo tempo di un Pala Bigi ribollente d’entusiasmo. Sino a fine novembre la tabella salvezza è perfettamente rispettata, poi l’infortunio di Fabbiani cambia le carte in tavola.
Comincia una lunga crisi che porta a 8 sconfitte consecutive e all’esonero di coach Guidetti. Sulla panchina giallonera arriva Massimo Dagioni, e dopo i ko con Loreto e Isernia, a Bologna si rivede la luce con un 3-0 straordinario per importanza e dimensioni dell’impresa.
La beffarda sconfitta di Mantova porta l’Edilesse a -6 dalla salvezza, ma lo scontro diretto con Catania riaccende le speranze. 3-0 e di nuovo a -3 dagli etnei, prima del punto strappato col cuore a Santa Croce sull’Arno e della drammatica sfida casalinga con Città di Castello. Nel momento decisivo del 3° set, è proprio Edo a salvare tutto con un intervento di piede che consente a Fabbiani di mettere a terra il pallone che da il là al successo per 3-1 di un’Edilesse sempre più vicina alla salvezza.
Bisogna però attendere l’ultima giornata per poter gridare “salvezza”, con il 3-0 rifilato a Castellana Grotte (e la contemporanea sconfitta di Catania in quel di Loreto) che vale una soddisfazione immensa.
Finisce così l’avventura in giallonero di Edoardo Rabezzana. E possiamo solo aggiungere… Grazie Edo!