Oggi è una giornata triste per l’Italia. L’attentato di Brindisi spinge lo sport a dover dare un segnale importante. Un messaggio di solidarietà va alle famiglie colpite che in questo momento stanno vivendo un dolore incalcolabile. Ogni forma di violenza non può essere umanamente sopportata ed ogni forma di mafia deve essere ripudiata, con le parole e con i fatti.
Il 23 maggio 1992 il magistrato Giovanni Falcone rimase vittima di un attentato insieme alla moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Poche settimane dopo, il 19 luglio 1992, anche il magistrato Paolo Borsellino rimase ucciso nella strage di via d’Amelio in cui persero la vita gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Il loro sacrificio non è stato inutile e solo la memoria e la partecipazione possono essere il modo migliore per sperare in un mondo migliore, scardinato dal male che oggi – il 19 maggio 2012 – ha colpito altri poveri innocenti, che all’epoca dei fatti non erano ancora nati.
Qual è la loro colpa? Aver creduto in un futuro migliore? Aver sperato nella giustizia e nell’amore?
La Pallavolo Padova vuole sfruttare questo spazio per esprimere tutta la sua vicinanza alle vittime di atroci delitti, attonita e sbigottita come il cuore di tutti coloro che vivono questo dolore con grande partecipazione.
Ogni forma di mafia deve essere combattuta, mettendo da parte bandiere e ideologie.
Padova oggi è una città pugliese, che ha perso alcuni dei suoi figli e che non può, non vuole e non dovrà mai arrendersi.

Alberto Sanavia
Ufficio Stampa Fidia Padova
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