Un capolavoro lungo un’ora e mezza, con una dedica speciale. La Caloni Agnelli annichilisce l’Emma Villas e domenica 28 gennaio al PalaFlorio di Bari si giocherà la Coppa Italia con Roma.

Una prova sontuosa che ha costretto ad abdicare Siena, sconfitta senza lasciare un set al Palasport proprio come accaduto nella seconda fase dello scorso anno. La posta in palio però stavolta era ancora più alta così Hoogendoorn e compagni hanno giocato un altro match molto vicino alla perfezione, con il pensiero rivolto al presidente Nicola Caloni. Un altro spartito studiato minuziosamente, una diamante incastonato in un percorso – per usare le parole di Gianluca Graziosi – “cominciato un anno e mezzo fa”. Per il coach la competizione è una specie di tarlo sul quale ha fatto magistralmente leva, come suo solito, per telecomandare i suoi ragazzi che hanno avuto in Igor Jovanovic – eletto MVP – il regista capace di mandare in scena uno dopo l’altro un complesso da applausi scroscianti.

A spron battuto, come con Gioia del Colle e come con Bolzano, l’Olimpia comincia la terza gara casalinga in sette giorni proprio come le due precedenti. Questa però è la semifinale che vale la storia e i nostri non fanno una piega cominciando come meglio non si potrebbe, tanto che Pierotti porta il primo vero allungo (10-7) anche se Nemec mette le mani sul rientro. I toscani alzano il muro e passano a condurre – prima 11-14 stoppato Pierotti e poi 15-18 remake su Hoogendoorn – fino al + 4 con un altro muro su Dolfo. Bergamo in affanno? Proprio per nulla, 4-0 immediato e 20-20 in un attimo. Il piede rimane abbassato perché in rapida successione arrivano un muro di Cargioli, un errore di Nemec e un ace di Pierotti per il 24-21. Fedrizzi dalla linea dei nove metri porta ai vantaggi, momento nel quale ci pensa Hoogendoorn a sfruttare la quarta palla-set. E il fil rouge prosegue anche alla ripartenza visto il 3-0 lampo, un margine che – tanto per dare la dimensione della prova dei ragazzi di Graziosi – viene annullato solo momentaneamente a quota 14. In mezzo due errori di Boswinkel (9-6 e 11-7) poi la nuova freccia – quella definitiva – accesa da un’invasione di capitan Fabroni. Mancava all’appello soltanto una maggiore incisività del servizio, detto e fatto: merito di Cargioli (18-14) e Dolfo (22-17), con gli errori ospiti – ben 12 – a mettere in cassaforte il doppio vantaggio. I detentori della Coppa Italia sentono l’eliminazione ad un passo e provano a cambiare marcia (7-11 con Vedovotto), ma neanche stavolta i padroni di casa si scompongono tenendo l’avversario a vista anche quando una battuta vincente di Fabroni li riportava avanti di tre lunghezze (15-18). L’Olimpia, infatti, infila un 5-0 preludio ad una volata irresistibile nella quale Hoogendoorn si esalta con due ace mentre Nemec spedisce lungo il servizio e regala a Bergamo la prima finale della sua storia.

Bergamo – Siena 3-0 (26-24, 25-19, 25-22)

Caloni Agnelli: Jovanovic 1, Pierotti 11, Cargioli 7, Hoogendoorn 15, Dolfo 8, Valsecchi 4, Longo 0, Innocenti (L), Franzoni (L), Carminati 0. N.E. Albergati, Cioffi, Maffeis. All. Graziosi.

Emma Villas: Fabroni 1, Vedovotto 9, Bargi 3, Nemec 6, Melo 7, Spadavecchia 3, Giovi (L), Pochini (L), Fedrizzi 6, Boswinkel 13, Di Tommaso 0, Braga 0. N.E. Graziani. All. Cichello.