Con 114 muri è divenuto il primatista nella speciale classifica 2017/2018, a completare un rendimento l’ha piazzato nell’attico del reparto centrale: Alex Erati torna a Bergamo e lo fa dopo l’annata maiuscola a Gioia del Colle, più forte, più consapevole, con gli oneri e gli onori di un altro grande colpo di mercato dell’Olimpia. Il milanese, classe 1994, aveva già vestito la maglia rossoblù dal 2014 al 2017, tra B e A2 sempre curiosamente in corsia di sorpasso: partenza come alternativa, arrivo come titolarissimo. Una tendenza invertita in Puglia, autentico spartiacque nel suo percorso.
“Sono felicissimo – dice -, per me è un ritorno a casa. Sono molto cambiato rispetto all’ultima volta a Bergamo: i mesi trascorsi con la maglia della Gioiella Micromilk sono stati fondamentali, sia come esperienza sia come assunzione di responsabilità. Essere subito inamovibile mi ha dato enormi motivazioni e mi ha permesso di crescere parecchio. Mi sono sentito importante, all’interno di un successo riuscivo ad intravedere il mio contributo”. Prestazioni su prestazioni che hanno attirato molti occhi, ma il centrale aveva una sola idea in testa: “Dalla A2 – prosegue – non ho voluto ascoltare altre proposte che non fossero provenienti da Bergamo. Non mi aspettavo che la società mi rivolesse con tanta convinzione: per me è stato un segnale forte, decisivo e per il quale posso solo ringraziare. Riabbraccio un ambiente ancor più maturo di quello che ho lasciato, un contesto solido come pochi in questa categoria. Coach Spanakis? E’ un perfezionista quando si tratta di lavorare a muro, il fondamentale che prediligo. Ma sono certo che grazie a lui potrò migliorare anche in attacco ed in battuta per alzare ulteriormente il mio livello”. Alex è tornato, stavolta nel mirino però c’è un altro sorpasso. Nel campo delle ambizioni.