“La responsabilità non mi spaventa, non sarà facile ma proverò a superare ciò che è stato fatto. Il sogno? La Superlega”. Alessandro Spanakis si presenta a Bergamo con la filosofia che l’ha portato in alto con Roma: idee chiare e ambiziosi, al contempo profilo basso e tanta voglia di mettersi al lavoro.

Il nuovo timoniere, uno dei migliori tecnici in circolazione, è prontissimo per raccogliere l’eredità di Gianluca Graziosi con tutto l’entusiasmo e la consapevolezza d’essere l’uomo giusto al posto giusto: “In due anni questa realtà – sottolinea – si è costruita un nome importante: per noi allenatori è un riferimento. E io cercavo una società del genere: organizzata e ambiziosa, che mette nelle condizioni giuste per lavorare e che si vuole migliorare ulteriormente. Ecco perché mi sono bastati trenta secondi per dire sì dopo la prima telefonata”. Spanakis, che compirà 40 anni il 1° agosto, dopo essere stato un palleggiatore – l’apice la serie A1 con Latina tra il 2001 e il 2004 – ha cominciato in panchina come secondo nel Club Italia, il biennio in B con Monterotondo prima del quadriennio con Civita Castellana divenuta Roma, dopo il cambio di sede e di denominazione. Proprio con i capitolini il coach ha vinto la Coppa Italia in finale contro la Caloni Agnelli a Bari lo scorso 28 gennaio, dominando poi sia il Girone Bianco che la Pool A prima di vedere la strada sbarrata nei quarti di finale play-off da Gioia del Colle: “La Coppa – continua – è stata una grande gioia da una parte, una grande sofferenza dall’altra: farò di tutto pe farmi perdonare. Voglio dare grandi soddisfazioni a questa piazza: la dirigenza ed io abbiamo tante motivazioni e cercheremo il massimo”. Chiosa sul mercato e sul primo tassello già ufficializzato, il regista italo argentino Fernando Garnica: “La priorità è il sostituto di Pierotti per costruire una squadra che abbia equilibrio. Intanto la prossima settimana sarò a Civitanova per visionare i nostri giovani nella Junior League per valutare eventuali prospetti. Quanto a Fefé è un uomo-spogliatoio dalle grandi qualità tecniche e umane e che due anni fa ha vinto il campionato con Castellana Grotte”.

L’ultima parola alla presidenza, Nicola Caloni (“In questa stagione si è fatto uno step in più, pur con qualche difetto strutturale che ci si aspettava: un pizzico di cattiveria e d’esperienza nei momenti topici e Garnica è un primo innesto in tale direzione. Lavoreremo sodo, senza stravolgere la filosofia di base”) e Angelo Agnelli (“Alessandro è un vincente ed è stato scelto per riprendere un progetto di larghe vedute. Non volevamo un allenatore di Superlega, ma vorremmo raggiungere la massima serie insieme a lui”).