Quattrocentoquattordici palloni messi a terra, quarto dell’intera A2 per servizi vincenti (43), terzo per battute vincenti per set (0,45). Insomma, Paolo Zonca. Con lui abbiamo scambiato qualche parola sulla sua straordinaria stagione che ha coinciso con quella della Fonteviva.

Paolo la tua analisi di quello che avete in campionato. “E’ una analisi per la quale occorre un distinguo tra i play off e la regular season. Nella post season abbiamo visto una squadra più cinica e cattiva, una Fonteviva che mi è piaciuta moltissimo. In regular season, anche dopo la vittoria all’ultima giornata con i Lupi, eravamo una squadra con qualche incertezza che non aveva piena fiducia in se stessa. Dai play off ci siamo trasformati. Abbiamo vinto a Prata, ad Ortona, acquisendo sicurezza, e poi abbiamo compiuto un’impresa pazzesca vincendo in casa di Lagonegro, che tra le mura amiche era imbattuta da dieci gare. Nella post season siamo riusciti ad essere una squadra brillante, siamo arrivati stremati ma abbiamo saputo dare il cento per cento e nella gara di spareggio che ha deciso la conquista della A2 élite siamo andati benissimo sia mentalmente che fisicamente”.
Come giudichi la tua stagione? “Una grande stagione, da incorniciare”.
Arrivavi alla Fonteviva dopo una stagione in tono minore. Cosa ti è scattato dentro? “A Santa Croce avevo giocato poco ed avevo perso fiducia nei miei mezzi. Questo però mi ha infuso quella cattiveria e quella voglia di riscatto che ho scaricato sul campo con la maglia della Fonteviva”.
Ragazzo tranquillissimo nella vita, in campo di trasformi in un combattente. Come spieghi questo tuo doppio volto da Dr. Jekyll e Mr. Hyde? “L’agonismo è una mia caratteristica fin da quando giocavo a pallone. Mi piace vincere. Nel primo anno al Club Italia il mio allenatore Mauro Barbiero mi disse che se avessi saputo giocare sempre con la grinta che sapevo mettere in alcuni frangenti della gara, sarei stato un giocatore molto più forte. Ho fatto mio quell’insegnamento perché aveva ragione”.
A casa, in famiglia, come hanno accolto il tuo successo? “Con tanta gioia. Raramente sono potuti venirmi a vedere dal vivo, tranne a Prata, ma mi hanno seguito su Lega Volley Channel. Hanno fatto il tifo per me come hanno potuto ed alla fine sono stati felicissimi”.
Hai fatto così bene da essere anche protagonista di una puntata di Volley Zap. “Mi sono divertito a girare il servizio con Andrea Brogioni. Semmai ci ho messo moltissimo a realizzarlo perché ero molto impegnato tra play off e studio. Alla fine, però, penso sia venuto bene e mi ha fatto molto piacere”.
Una domanda su un tuo compagno. Cosa è successo a Michal Wojcik a Lagonegro? A fine primo set si è acceso e da lì a messo a ferro e fuoco ricezione e difesa avversarie. “Ha tirato fuori il meglio di sé. Non abbiamo capito neppure noi come abbia fatto ma è stato grande e anche grazie a lui siamo andati contro tutti i pronostici. Il primo set Michal ha indirizzato l’inerzia del parziale e della gara con un turno al servizio straordinario. Ha giocato la gara perfetta. Dopo la sofferenza per l’infortunio ha saputo fare il salto di qualità nei play off. Ti ripeto, non sappiamo neppure noi come ha fatto. Forse sarà stato merito del sole che gli abbiamo fatto prendere il 2 di maggio. Scherzo naturalmente”.
Infine una nota sul pubblico. Sei stato uno dei beniamini della Bastia. Cosa vuoi dire ai tuoi tifosi? “Ci siamo sentiti amati e sostenuti ogni domenica e sono contento di aver regalato tante gioie al nostro pubblico. Sentivo il loro sostegno ed il loro calore. La loro fiducia, perché ogni volta che andavo al servizio tutti si attendevano l’ace. Siamo orgogliosi di aver portato tanta gente a vedere la pallavolo e spero di aver fatto scattare in loro la nostra stessa passione per questo sport”.