Il libero della Consar, al sesto campionato a Ravenna, ha tagliato il bel traguardo domenica a Vibo Valentia. “Orgoglioso di questo risultato e di avere disputato tutti i miei campionati di A1 con Ravenna”

“Sicuramente è un traguardo importante, di cui vado fiero e spero di giocarne tante altre ancora, peccato averlo raggiunto con una sconfitta”. Anche se amara per l’esito finale, la trasferta di Vibo Valentia resterà comunque nel cuore di Riccardo Goi. Domenica, infatti, il libero della Consar ha celebrato le 200 partite in regular season in carriera, distribuite in due sole squadre: Reggio Emilia in A2 (tre stagioni) e Ravenna in A1 (questa è la sesta annata). Un percorso iniziato il 17 ottobre 2010 con Edilesse Reggio Emilia-Phyto Performance Padova e scandito da Marco Bonitta, allenatore di Goi sia nel suo primo anno di A2 a Reggio Emilia sia nell’annata del suo debutto con Ravenna in A1 e oggi direttore generale del Porto RoburCosta. “Con Marco ci consociamo dai tempi di Reggio Emilia: a lui devo tanto. Ricordo la partita d’esordio in A1: a Verona contro la Calzedonia. Ricordo che fu un esordio in categoria un po’ particolare perchè Bari il giorno prima si era bloccato con la schiena e io arrivavo da un infortunio. Bonitta mi convocò e giocai un set. E vincemmo pure 3-2. E’ persona competente in tutti e due i ruoli e di certo non lo scopriamo adesso e non devo dirlo io. Per lui parlano i risultati”.
Diventato capitano e bandiera del Porto RoburCosta, Goi ha vissuto in prima persona il cambiamento del massimo campionato di volley. “I sei campionati di A1 tutti a Ravenna mi fanno molto felice: quando sono arrivato qui nel 2013 non avrei mai pensato di mettere radici qui. La A1, nel frattempo, è cambiata tanto perché, ora come ora, è un campionato di altissimo livello, già lo era i primi anni, adesso a maggior ragione con tutti i giocatori forti che sono rientrati o arrivati. La reintroduzione delle retrocessioni ha fatto il resto, portando diverse pressioni e aumentando il livello della competizione perché tutti si vogliono salvare. Io ci sono ancora a questi livelli e quindi vuol dire che anch’io sono cresciuto un po’ e penso di meritarmi di stare in questo campionato”.
Archiviata Vibo Valentia, la Consar pensa già al prossimo impegno, a Bari contro la BCC Castellana Grotte (si gioca sabato alle ore 18 per consentire la diretta Rai), e ad un finale di torneo con otto partite in calendario, di cui 5 scontri diretti, con la consapevolezza, vista la lusinghiera classifica, di essere padrona del proprio destino. “Su questo non ci sono dubbi: credo che ci siamo meritati di avere il destino nelle nostre mani, senza dipendere dagli altri, perché abbiamo fatto un ottimo girone d’andata. Sapevamo che nella fase discendente del campionato sarebbe stato più difficile sia perché le squadre crescono nel corso del campionato sia perché abbiamo tanti scontri diretti fuori casa, dove non siamo riusciti a ripetere del tutto le prestazioni ottime fornite al De Andrè. E’ presto per fare calcoli e nessuno sta facendo tabelle di marcia, però ci siamo detti che almeno altre due partite da tre punti bisogna vincerle: credo siano il minimo indispensabile per stare tranquilli”.