Mister Graziosi e l’ingaggio con Bergamo: un progetto ambizioso e verde, con uno sguardo al futuro. Dopo la ricostruzione, il coach punta a giocarsi tutte le carte per conquistare la Superlega insieme a Bergamo, suo personale sogno nel cassetto. Il tutto con l’umiltà e semplicità di un grande lavoratore che ama tenere i piedi per terra e allo stesso tempo concedersi la libertà di sognare ad occhi aperti, qualità che lo hanno sempre contraddistinto.

 

Bentornato a Bergamo, mister Graziosi. Due anni fa aveva interrotto un progetto importante, come vive il ritorno in questa città ?

Sono motivatissimo e grato a Bergamo e alla società di avermi dato questa possibilità. Due anni fa c’era un progetto cominciato nel 2016 che stava procedendo molto bene; poi ho voluto provare l’esperienza in Superlega ed è arrivata la chiamata in Nazionale e si è interrotto senza poterlo terminare, nel frattempo Bergamo è cresciuta ed è diventata una realtà importantissima nel panorama italiano, quindi ci metterò tutto me stesso per ripartire da lì, con tutta l’umiltà possibile e immaginabile. So che questo è un momento difficile per la città e proprio per questo mi metterò a disposizione per fare tutto ciò che serve e per far ripartire la pallavolo nella bergamasca.

Umiltà che l’ ha sempre caratterizzata, proprio per questo troverà ad accoglierla un pubblico molto caldo e affezionato

Sì, già dopo il primo comunicato mi sono arrivati numerosi messaggi, che mi hanno fatto veramente piacere, ed  uno dei motivi per cui ho accettato immediatamente è questo, a Bergamo c’è tanta gente che mi stima e mi vuol bene. Ci ho pensato poco, mi sento la fiducia dell’ambiente e su tutti quella di Angelo.

Come pensa di trovare la mentalità di Bergamo dopo i passi in avanti degli ultimi due anni, e dopo la vittoria della Coppa Italia?

Troverò una società e un ambiente cresciuto sotto tutti i punti di vista. Prima eravamo una bella realtà, adesso siamo una realtà consolidata e vincente, lo sto vedendo già dal mercato che stiamo facendo: quando metti davanti il nome di Bergamo i giocatori subito dicono di sì o parlano bene volentieri (come è successo con i primi acquisti di Santangelo Pierotti e Terpin) perchè la società lavora bene e negli ultimi anni è diventata vincente ed è tutto più facile e appetibile rispetto a qualche anno fa quando l’avevo lasciata.

Al momento la situazione è ancora incerta dal punto di vista dell’emergenza sanitaria e di conseguenza anche di quella economica , pertanto gli obiettivi sono ancora tutti da definire. Pensa che porterà un valore aggiunto a lungo termine su questo nuovo progetto?

Mi auguro di sì, ce la metterò tutta per ricostruire il percorso lasciato due anni fa per poi tornare se non nell’imminente almeno nel giro di un anno o due a rigiocarci tutte le nostre carte. La società ha appena vinto la Coppa Italia e non sto certo tornando in una squadra che lottava per la retrocessione, ma che aveva raggiunto un grande livello, quindi la parola “ricostruire” non sarebbe nemmeno la più adatta, cercherò di riportare Bergamo dove è stata negli ultimi due anni.

In Superlega aveva fatto bene, con Ravenna un’annata positiva, in Nazionale due ori. Cosa porta di queste esperienze a Bergamo?

Ho conosciuto moltissimi ragazzi in Nazionale sia italiani che stranieri, molte persone nel mondo del volley, ho avuto occasione di confrontarmi con molti modi di vivere la pallavolo, molti preparatori, scout, ecc e ho fatto esperienze importanti, quest’anno avrei dovuto ripeterla ma è andata così a causa del lockdown, sicuramente la Nazionale e la Superlega hanno portato una ricchezza sotto tutti i punti di vista che applicherò anche nel mio lavoro a Bergamo. Vincere poi mi ha dato una grande soddisfazione a livello umano e una carica in più.

Il sogno più grande di Gianluca Graziosi comprende Bergamo?

Il mio sogno è quello di portare Bergamo in Superlega, come era nei piani del mio primo progetto quadriennale, lo riprendo sperando di starci diversi anni e fare la Superlega con Bergamo. E’ questo il motivo per cui sono stato stimolato a ritornare e so che all’inizio non sarà semplice cominciando dall’allestimento della rosa però se programmiamo bene possiamo tornare a lottare per le posizioni che contano. Sono convinto poi che questa unione con la Tipiesse Cisano porterà  senz’altro una struttura più solida sotto tutti i punti di vista per affrontare anche un discorso di più ampie vedute.

Foto: Luca Giuliani

Linda Stevanato- Ufficio stampa Olimpia-Tipiesse