Arriva da Cantù: «Avevo bisogno di nuovi stimoli, felice di ritrovare Barbiero»

 

Il secondo volto nuovo in casa Vbc Synergy Mondovì è lo schiacciatore Roberto Cominetti. Classe 1997, è cresciuto a Cantù, dov’è anche stato allenato dal padre Luciano, e ha firmato nei giorni scorsi il contratto che lo lega ai biancoblù. L’anno scorso, in 18 partite, ha siglato ben 260 punti, piazzandosi nella top20 del campionato.

«Dopo cinque anni bellissimi ho scelto di chiudere la mia esperienza a Cantù – le sue parole -, avevo bisogno di uscire dalla zona di comfort per mettermi alla prova e provare nuovi stimoli. Ho scelto Mondovì perché è stata tra le poche società che si è mossa rapidamente e concretamente per avermi, senza aspettare di sapere se ci saranno retrocessioni o altro».

Ma nella scelta di Roberto ha pesato anche la figura dell’allenatore. «Sicuramente è stato un ulteriore motivo – conferma Cominetti -: conosco Mario Barbiero da quando ero ragazzo, l’ho avuto come tecnico quattro anni nelle nazionali giovanili. Ha contribuito tanto alla mia crescita, sia dal punto di vista strettamente pallavolistico che psicologico: mi ha sempre messo molto alla prova facendomi crescere anche come uomo. In questo senso venire a Mondovì è stata una scelta facile: è un ambiente sereno, con una bella tifoseria, non vedo l’ora di scoprire la città».

L’anno scorso le strade di Cominetti e del Vbc Mondovì si incrociarono nella sfida tra canturini e monregalesi il giorno di Santo Stefano (la gara di ritorno non si è disputata a causa del Coronavirus). Roberto giocò titolare quella partita, e la ricorda così: «Avevo parlato con Barbiero nel pre-partita, aveva fatto i complimenti a me e mio padre per come ero cresciuto rispetto a quando ero giovane. Il Vbc aveva giocato e vinto quella partita con tanti adattamenti, tra cui Borgogno opposto. Nella pallavolo non è mai facile, ricordo che ho pensato: “Chissà con una rosa al completo che cosa possono fare”. Ora Borgo sarà un mio compagno di reparto, spero che lui e i miei nuovi compagni mi accolgano nel miglior modo possibile dentro e fuori dal campo. Non vedo l’ora di cominciare».