Con grande soddisfazione Volley Tricolore comunica un altro gradito ritorno per la formazione della prossima stagione. Nel roster giallorosso tornerà il centrale Nicola Sesto, che nell’ultimo anno ha indossato la maglia della Sieco Service Ortona dopo essere stato con la Conad Reggio dal 2017 al 2019. «Tornare a Reggio – ha commentato l’atleta – per me significa investire su questa città».

Il legame tra Sesto e il Volley Tricolore, in quei due preziosi anni, si è fatto sempre più forte, accomunato da un interesse e un sincero affetto nei confronti del nostro territorio. «La ‘reggianità’ – ha detto Sesto – è un valore che ho portato sempre con me, anche quando non ero qui». «Mi piace stare a Reggio – ha aggiunto – perché qui si riconosce il valore della persona, oltre che dell’atleta, e lo si valorizza. Qui non sei un numero, c’è un’energia attorno alla pallavolo e il valore sociale dello sport che ho sempre apprezzato molto».

Un valore che ha risuonato, come un’intuizione impossibile da ignorare, anche durante la fase di lockdown. «La quarantena, secondo me, è stata un’occasione per capire cos’è che ci fa stare bene davvero – ha continuato -. Non è più una questione solo economica, l’attenzione si sposta verso quei luoghi che ti hanno dato serenità e margini di crescita. Per me, quel posto è Reggio: voglio portare entusiasmo e voglia di ricominciare, in una città che mi ha dato tanto».

Non meno importante la presenza sia del suo compagno di squadra ma soprattutto amico Andrea Ippolito, sia di coach Vincenzo Mastrangelo. «Sarà il quarto anno con Vincenzo – ha considerato -, ormai ci conosciamo benissimo e i presupposti per una buona sintonia ci sono tutti».

Detto questo, il centrale ci tiene a precisare, «la pozione magica per una formazione perfetta non esiste: ci sono aspetti tecnico-tattici e caratteriali di cui bisogna tenere conto. Penso però che sposare una causa, in questo caso quella di rilanciare Reggio e la sua prima squadra, aiuti a dare il meglio del meglio. I reggiani non si lamentano, anzi si danno da fare e l’Emilia-Romagna tutta, sotto questo punto di vista, è un riferimento per il Paese: dai migliori è bene ‘copiare’ e mettersi a loro disposizione».