“Sono quattro partite che muoviamo la classifica, vogliamo continuare. Ci stiamo allontanando dai bassifondi”. Pensa positivo Fabrizio Bossolasco, il capitano di un Monge Gerbaudo a due facce, ad oggi più vocato a razziare i fortini altrui che a difendere il proprio. La meta di domenica è il PalaCollodi di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza (ore 18, diretta su legavolley.tv).
“In casa facciamo ancora fatica, il Pala San Giorgio sembra stregato, ma il punto contro Garlasco non è affatto da buttare. Nel primo set abbiamo giocato la nostra pallavolo, poi siamo calati e sono cresciuti loro: in questa categoria, appena molli un attimo le differenze vengono a galla”.
Montecchio Maggiore precede Savigliano di 4 punti, 17, frutto di 6 gare vinte e 4 perse (4 e 6 per Savigliano), 19 set conquistati e 17 concessi (saldo negativo per Savigliano: 17 e 23).
“Ci attende una trasferta tosta, ma di partita in partita anche noi stiamo diventando più fiduciosi e consapevoli dei nostri mezzi. Ritengo che, a parte le prime quattro, ce la possiamo giocare con tutte. È la prima volta che affrontiamo Montecchio, ci sarà da lottare, vale per noi come per loro. Sono una squadra con caratteristiche diverse da Garlasco, li abbiamo studiati. Sarà importante fare bene nei fondamentali di inizio gioco, battuta e ricezione”.
Nel roster a disposizione di coach Mario Di Pietro occhio agli schiacciatori Baciocco e Bellia (2 metri), 21 anni entrambi, rispettivamente 116 e 122 punti nelle prime 10 giornate; all’altra banda, il polacco Marszalek (104), ai centrali Frizzarin (83) e Franchetti (78, 2 metri e 03).
A dirigere le operazioni c’è una sorta di “highlander” pallavolistico: il palleggiatore Natale Monopoli, 46 anni, alla sua ventesima stagione di fila in un campionato di A, di cui 9, allo zenit della carriera, con la maglia della Lube vincendo scudetti, coppe e super coppe.
“Parliamo di un giocatore di grandissima esperienza, che sa dare equilibrio alla propria squadra”, chiosa Bossolasco, pronto a trascinare i compagni nella missione (non facile) di spezzare quell’equilibrio.