Seppur bruci ancora tanto, la sconfitta in Gara3 Play off A3 occorsa contro Abba Pineto è certamente l’epilogo di una stagione comunque piena di soddisfazioni.

Uscire dalla serie promozione per poco ha sconfortato l’ambiente gialloblù, che però ha la consapevolezza di aver costruito qualcosa d’importante, non solamente per la società stessa, ma soprattutto per la cittadina di Portomaggiore.

“Obiettivamente – spiega coach Marco Marzola – siamo arrivati un po’ stanchi alla sfida decisiva. Le prime due partite hanno assorbito tante energie, sia fisiche, sia mentali. La squadra, inoltre, ha accusato la pressione più degli avversari. Purtroppo, non siamo riusciti a fare lo stesso tipo di prestazione delle precedenti gare: bravi loro a sfruttare l’occasione e volare in semifinale”.

Pure il giudizio sulla stagione è importante: quali sono gli spunti da trarre?

“Guardiamo al bicchiere mezzo pieno. Abbiamo conquistato il miglior piazzamento della storia del Club in A3, siamo usciti dai Play off solamente a Gara3, sconfitti da una delle formazioni più forti del girone e vincendo, a differenza dello scorso anno, una gara della serie. Il campionato aveva un livello molto più alto del precedente e con un gruppo giovane abbiamo conquistato un piazzamento migliore della stagione scorsa, considerando anche i problemi iniziali con un palleggiatore fuori causa dopo quattro giornate e uno schiacciatore titolare fermo per metà torneo. Dispiace essere stati eliminati per pochissimo: avanzare sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Fosse successo, avrei dato voto 10, così il giudizio si attesta sul 9”.

Quale voto, invece, all’esordiente coach Marzola?

“Mi assegno un buon voto per essere riuscito a gestire un gruppo al primo anno d’esperienza. Questo anche grazie allo staff tecnico, che ha sempre remato dalla mia stessa parte: sono molto contento. Coi ragazzi non ho mai avuto problemi, prendendomi la loro fiducia soprattutto quando ho approfondito i miei concetti di gioco”.

La domanda arriva spontanea: quali sono filosofia e concetti di gioco del tecnico gialloblù?

“In primis, avere un’identità di squadra fatta attraverso l’organizzazione di sistemi di gioco tra ricezione e muro. Organizzazione che ha dato dei risultati. In estate, avevo studiato un sistemato di muro da applicare in diverse situazioni. Il gruppo ha appoggiato immediatamente questa linea, applicandola in più momenti durante gli incontri. Studiando le gare e gli allenamenti, visionando video su video, la squadra è migliorata tantissimo: la differenza tra il gioco d’inizio anno e quello delle ultime gare è evidente. Abbiamo lavorato tanto, raccogliendo quasi tutto”.

E adesso quali saranno i piani per il prossimo futuro?

“Prenderemo qualche giorno di stacco per sbollire la delusione e rilassarci un po’: abbiamo necessità di riposo fisico e mentale, perché la stagione non ha avuto pause. Poi, inizieremo a fare ragionamenti per la stagione che verrà”.

Quale sarà, invece, il destino di coach Marco Marzola?

“Sono combattuto sul mio futuro. Non vi sono proposte e non ho voluto prendere nulla in considerazione fino al termine della stagione per rimanere concentrato. Cercherò di capire se affrontare un’avventura diversa o se rimanere ancora un anno a Portomaggiore: valuterò la migliore soluzione per me. Visti i risultati di quest’anno, la passione e il piacere di allenare, credo di poter intraprendere la carriera di coach. Un’idea che ho sempre avuto, ma diventata più concreta quattro anni fa. La percezione è di aver fatto un buon lavoro da sviluppare ancora meglio nei prossimi anni”.