A qualche giorno dal termine della stagione, la dirigenza di Sa.Ma. Team Volley ha smaltito la delusione di giovedì sera, quando a Pineto i padroni di casa hanno acquisito il pass per le semifinali, eliminando la formazione gialloblù.

Giocatori e staff tecnico hanno organizzato domenica 1^ maggio la cena ufficiale di fine anno, che ha chiuso la Serie A3 2021-22.

Tra i giocatori, non era presente Ulirk Dalh, già rientrato in Danimarca per la convocazione della nazionale maggiore, mentre tra i presenti anche il direttore generale Giorgio Marzola, che ha colto l’occasione per trarre il proprio personale bilancio sulla stagione.

“Sono molto contento – spiega il dirigente gialloblù – con la mancanza solamente della ciliegina sulla torta, ovvero il passaggio alla semifinale. Eravamo partito con due obiettivi. Il primo evitare le ultime quattro posizioni, il secondo stare nelle prime otto. Considerando l’incidente occorso a Dordei, fermo per metà campionato, le problematiche al palleggiatore stoppato dopo quattro partite e sostituito molto bene da Govoni, l’infortunio a dicembre di Gabrielli, abbiamo fatto qualcosa di eccezionale. Il quinto posto è stato meritato, senza dimenticare i budget delle squadre sopra di noi, almeno del 40-50% superiori al nostro”.

La squadra ha avuto alla giuda l’esordiente Marco Marzola: intuizione, fortuna, scommessa?

“L’idea è stata del presidente Claudio Saugo. All’inizio della scorsa stagione, quando Marco fece per due mesi il vice dell’ex Simone Cruciani, per poi rientrare in campo causa infortunio di Vanini, era convinto che fosse già pronto per allenare. Ha fatto un campionato eccezionale, ma non solo e tanto dal punto di vista dei risultati, ma per la gestione del gruppo. Non l’ho mai visto isterico o nervoso o sopra le righe, ma sempre propositivo educato e sereno. E’ stata una scommessa vinta. Ha avuto un vantaggio: avere alle spalle una società che l’ha appoggiato al 110%. Questo fattore l’ha aiutato moltissimo. Ma ha messo tanto del suo”.

Qual è un suo pregio particolare?

“La grande tranquillità: è sempre stato bravo a mascherare euforia e delusione, mantenendo equilibrio. Molti allenatori urlano e sembrano tarantolati, mentre lui si dimostra pacato in ogni situazione. L’essere stato palleggiatore ad alti livelli è un aiuto in più, poiché dà lucidità in tutti i momenti: è una caratteristica che ti porti dietro. Ha avuto diversi allenatori di grosso calibro, sia a Sora, sia a Loreto: da loro ha preso tanto. Poi, in allenamento, fa divertire il gruppo, stimolandolo ogni volta”.

Quale futuro attente Marco Marzola?

“Rispetterò la sua scelta. Dovesse arrivare un proposta di alto profilo, è giusto la valuti. Non deve sentirsi in obbligo di rimanere qui. Sicuramente ne parleremo insieme”.

Avete già iniziato a pianificare la prossima stagione?

“La stagione futura sarà contraddistinta da un problema: dal 1^ gennaio 2023 subentrerà il professionismo. Non solo nella pallavolo, ma in tutti gli altri sport che prima non lo erano. Questa modifica comporterà un aggravio di spese del 30-40%. Una modifica che non riguarderà solo la Serie A3, ma anche la Serie B. Già in questa stagione, non avendo più il contributo della Federazione di Ferrara, abbiamo chiesto ai nostri sponsor più importanti di alzare l’importo di budget: siamo al limite. Nelle prossime settimane, avrà un incontro con Righi della Lega Volley per approfondire il prospetto di spesa. La riforma sarà importante e prima di progettare il futuro vogliamo capire bene tutti i costi che dovranno essere affrontati”.