L’esordio ufficiale in A3, il taglio di capelli, il primo volo, ma soprattutto la stima e l’affetto dei compagni: Elia Fraccaro è in un vortice di emozioni. E si gode un momento indimenticabile: innanzitutto per se stesso, perché ha confermato le sue qualità tecniche, umane e caratteriali. In più, anche il Belluno Volley sta trovando la tanto auspicata continuità, dopo aver messo in fila tre successi.

CUORE A MILLE – «È tutto meraviglioso – sorride il giovane libero – ma continuo a lavorare sodo: quando si è a questi livelli, nulla è scontato. E ogni volta bisogna dare il massimo: la voglia di impegnarmi e di imparare non manca di sicuro». Fraccaro ha debuttato nel confronto con la WiMore Salsomaggiore Terme, in cui i rinoceronti sono riusciti ad avere la meglio sugli emiliani in quattro set: «Quando il coach mi ha guardato e mi ha chiesto di entrare, avevo il cuore a mille dalla gioia. E anche un pizzico d’ansia. Ma i compagni mi hanno aiutato a sciogliere i nervi. La prima palla che ho ricevuto? Un boom di sensazioni: ho subito sentito il pubblico urlare, è stato unico e bellissimo. Tuttavia, ho preso ulteriore consapevolezza del fatto che debba ancora imparare parecchio. Nel frattempo, ringrazio il coach per l’opportunità: spero di averla sfruttata al meglio».

RICORDI INDELEBILI – Anche la trasferta in Sardegna ha rappresentato una novità assoluta: «Sembrerà strano, ma è stato il mio primo volo aereo. Mi ero sempre mosso con navi, treni e auto. In ogni caso, è stato bellissimo». Immancabile il rito del taglio di capelli: «Come da tradizione per l’esordio – riprende Fraccaro -. In aeroporto ho sempre indossato il cappello perché mi vergognavo. Scherzi a parte, è stato divertente: certi ricordi rimarranno indelebili».

BAGAGLIO – Ora, però, c’è da preparare la sfida piemontese contro il Monge Gerbaudo Savigliano, in programma sabato sera (ore 20.30), in anticipo: «Dalla squadra mi aspetto grinta e determinazione. Stiamo spingendo parecchio, soprattutto in allenamento e non vediamo l’ora che arrivi il weekend per scendere in campo». Fraccaro sogna a occhi aperti: «Giocare a questi livelli è un’emozione unica. E lo è, in particolare, perché posso confrontarmi con compagni straordinari: mi danno consigli e mi aiutano costantemente. Vorrei cercare di apprendere più cose possibili, in modo da crearmi un bagaglio tecnico. E pure personale: sono certo che mi servirà in futuro».