After Hours, la SuperLega di notte
I temi della puntata numero 25: l’emozione di Monza finalista e le Semifinali Play Off raccontati da Beretta, Nelli, Cormio, D’Amico, Bovolenta e Garnica

L’emozione di capitan Beretta per la prima Finale Scudetto di Monza, il dispiacere e il fair play di Nelli e dell’Itas Trentino, l’analisi alla stagione della Lube fatta dal DG Cormio, che ufficializza anche il ritorno in panchina di Medei. E poi il racconto dei Play Off di A2 e un focus sui liberi in Italia. Sono stati questi alcuni dei temi principali di After Hours, la Superlega di notte, il talk trasmesso in diretta ieri sera sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.

Ospiti della puntata numero 25 sono stati Beppe Cormio (Cucine Lube Civitanova), Gabriele Nelli (Itas Trentino), Thomas Beretta (Mint Vero Volley Monza), Francesco D’Amico (Rana Verona), Alessandro Bovolenta (Consar Ravenna), Fefè Garnica (Delta Group Porto Viro).

 

“After Hours, la SuperLega di notte” è anche su Spotify: https://open.spotify.com/show/2P4H78z3UpPCzyASZjBv54

 

GABRIELE NELLI (ITAS TRENTINO)

SU GARA 5 CON MONZA “È stata una grande partita. Loro hanno difeso tantissimo, hanno toccato a muro, hanno fatto la partita della vita. Noi non siamo stati perfetti come in altre partite, ma ci abbiamo creduto. Siamo arrivati fino al tie-break punto a punto, ma hanno avuto la meglio loro. Complimenti a Monza e in bocca al lupo”.

DA 2-0 A 2-3 NELLA SERIE – “Cosa è successo? Forse a loro ha pagato l’assetto con tre schiacciatori, più offensivo. Poi hanno ricevuto benissimo, battuto benissimo, toccato, contrattaccato. Quello che in questa serie non siamo riusciti a fare noi”.

 

BEPPE CORMIO (CUCINE LUBE CIVITANOVA)

SU GARA 5 FRA TRENTO E MONZA“Non sono sorpreso per la qualificazione di Monza in Finale. Ho visto questa squadra rispondere sempre positivamente nei momenti importanti della stagione. Lube e Itas erano state le due ‘vittime’ di Monza già in Coppa Italia: nei Play Off siamo ricaduti entrambi nell’errore. Mi sorprende però il modo in cui si è arrivati a questo successo di Monza. Quando una squadra va sotto 2-0 in Semifinale, è difficile rimontare se ha giocatori non tanto esperti. Ma hanno giocato bene: hanno uno dei palleggiatori più interessanti al mondo, tre attaccanti super, mescolano qualità tecniche e fisiche, vantano due centrali bravi di cui uno dei due forse sottovalutato, ma giocatore che ‘fa legna’”.

SULL’ITAS E SU NELLI “È sempre difficile arrivare a centrare più obiettivi. Sono stato a Trento tanti anni e, a proposito di Nelli, ricordo che ci ostinavamo a farlo giocare palleggiatore. Ci sorprese per la qualità indifferente che aveva nelle mani, speravamo fosse l’erede di Blanget. Poi mancava l’opposto in Serie B e lui ha avuto la bravura e la capacità di cambiare ruolo. Ogni volta ci salutiamo sempre come fossimo padre e figlio”.

LA STAGIONE DELLA LUBE“Una stagione in grigio, anche se voglio pensare che quella Finale raggiunta lo scorso anno con un gruppo giovane, senza Zaytsev e con diversi cambi di modulo, quella finale portata a Gara 5 probabilmente ci ha illuso che potessimo fare un grande salto di qualità semplicemente inserendo, in quel gruppo, un opposto che era il miglior marcatore del campionato. Qui vengono fuori alcune carenze che si sono manifestate durante l’anno, alcune forse legate a una programmazione non eccellente – mi riferisco a degli incastri obbligati italiani-stranieri – altre nel rendimento di alcuni giocatori non all’altezza della passata stagione”.

GLI ALTI E BASSI E I GIOVANI “Yant non è il giocatore visto quest’anno, è quello visto in finale lo scorso anno e stasera. Hanno pesato gli alti e bassi suoi e di Nikolov, che ora arriva a vent’anni, è giovane ma non giovanissimo nel volley. Oggi questo è uno sport in cui a vent’anni, se hai due anni di fronte a grandi platee, devi essere in grado di esprimerti a un certo livello. A noi questo è mancato”.

LA RIVOLUZIONE LUBE “Ora abbiamo finito la rivoluzione iniziata due anni fa, che partiva da questo concetto: per quattro o cinque anni non si vince, ora tocca a qualcun altro: prepariamoci al dopo Perugia e al dopo Trento. Certo, se arrivano Monza e Milano la strada si fa in salita. Ma noi dobbiamo coerentemente proseguire con dei ragazzi e quando, fra un paio d’anni, sapremo quanto vale questa squadra di classe 2000, potremo inserire dei giocatori per tornare a vincere”.

MEDEI UFFICIALE“Si, lui è il nuovo allenatore della Lube. Negli ultimi anni ha perso sei o sette finali ma ha fatto benissimo e merita di tornare nella sua terra e nella sua società”.

 

THOMAS BERETTA (MINT VERO VOLLEY MONZA)

UN ANNO STRAORDINARIO “È stato un anno incredibile. Siamo partiti col morale altissimo e ci siamo espressi al meglio nei momenti importanti. È successa la stessa cosa stasera, ci siam detti che dovevamo fare il massimo che potevamo. Si è visto da come abbiamo iniziato il primo set che avevamo voglia di giocar bene questa Gara 5”.

GAGGINI“Sta giocando questi Play Off in una maniera pazzesca. Ma ne ero sicuro. Veniva con noi quando era giovanissimo, mi aveva già impressionato. Lo scorso anno ha giocato un gran campionato da titolare e quest’anno ha dimostrato solidità in tutti i fondamentali”.

I TRE SCHIACCIATORI “Per noi centrali non cambia nulla, dobbiamo fare sempre il nostro sporco lavoro. È una mossa che si può fare se hai il roster giusto. Dall’inizio della stagione qualche volta lo abbiamo fatto e aveva funzionato. Così, dopo le sconfitte nelle prime due partite della Semifinale, dovevamo provare a cambiare le carte in tavola per riuscire a prolungare la serie. È stata la decisione giusta”.

CACHOPA – “È un giocatore incredibile. L’anno scorso nel triangolare di Biella avevo giocato una partita con lui con Modena e ci siamo detti: quest’anno ci divertiamo tanto. Ma si è fatto male. Lui si diverte mentre gioca, lo fa con una spensieratezza incredibile”.

 

FRANCESCO D’AMICO (RANA VERONA)

L’ESPERIENZA A VERONA – “Sono molto contento, è il primo anno da titolare e non sai mai cosa aspettarti da un campionato molto difficile. Stiamo lavorando bene col coach, peccato che per qualche errore di troppo siamo arrivati settimi. Ma lo sport è questo e sappiamo che gli avversari sono forti. Ora lottiamo per il 5° Posto”.

I SUPER LIBERI “Il livello dei liberi della SuperLega è incredibile. Nella Gara 5 fra Trentino e Monza, Laurenzano e Gaggini hanno giocato in maniera strepitosa. Questo è il frutto dell’allenamento, oltre al livello dei giocatori è alto anche quello degli allenatori. È un ruolo che ha tanto valore, la ricezione e la difesa passano da te e dalle decisioni che prendi, ma anche dai consigli che fornisci agli altri giocatori”.

L’ATTACCO DI VERONA – “Abbiamo 13 giocatori che potrebbero stare tutti e 13 in campo. Quando facciamo il ‘sei contro sei’ il livello è notevole. Quando Keita è in prima linea, io gli dico: io ti do la palla alta, tu fai quello che vuoi. Anche con la Lube aveva fatto numeri incredibili, soprattutto sulle palle scomode e difficili”.

COACH E COMPAGNI “Il nostro allenatore non sopporta le battute in rete. Oppure quando abbiamo una palla buona in contrattacco e magari l’opposto cerca un pallonetto invece di tirare forte. Il giocatore più nervoso della squadra? Il capitano, lo senti urlare con sé stesso quando sbaglia qualcosa. Ma sono sfoghi che durano un attimo”.

 

ALESSANDRO BOVOLENTA (CONSAR RAVENNA)

LA SCELTA DELLA A2 – “Non mi sentivo ancora pronto per il grande salto in SuperLega. Quest’anno sono cresciuto molto soprattutto in attacco. In A2 il livello si è alzato molto, è un bel campionato. Con Cuneo e Porto Viro, ad esempio, sono state gare molto difficili”.

IL SALTO DI QUALITÀ“Vorrei migliorare sulla palla alta, in SuperLega una su due è alta. E poi devo lavorare sulla difesa e sulla stessa battuta, se voglio fare il salto di qualità”.

BONITTA E LA BATTUTA – “La battuta è il suo pallino. Se ne sbagli due di fila o nei momenti decisivi, Marco ci perde proprio la testa. L’errore in attacco lo sopporta, ma se sbagli la battuta… Fra i compagni, invece, Russo è quello che si ‘arrabbia’ di più”.

 

FEFÉ GARNICA (DELTA GROUP PORTO VIRO)

LA RIMONTA“È stata una battaglia, sto ancora cercando di riprendermi. Ci siamo cercati la fortuna. Nel quarto set loro erano avanti 18-14, Pedro ci ha regalato cinque ace di fila, poi abbiamo tenuto il punto a punto e nei tie-break ci ha spinto l’entusiasmo del pubblico”.

I PALLEGGIATORI “Quest’anno stanno facendo un po’ più di fatica a uscire i palleggiatori giovani, quelli bravi sono già in SuperLega. Non è un caso che in A2 ci siano tre o quattro degli anni ’80 e un ’79, poi si passa direttamente ai ventiseienni. È un ruolo che ha bisogno di gioco, di partite”.

COSA FA ‘ARRABBIARE’ – “Mi ‘imbestialisco’ quando gli altri non palleggiano come si dovrebbe. Siamo giocatori di A2, non si va in bagher, si palleggia. Noi abbiamo due ragazzi abbastanza sanguigni: Tiozzo soprattutto ma anche Sette. Dipende dalle partite”.