La stanchezza – figlia di una gara ogni tre giorni – ha condizionato il match tra la SEC Isernia e la Fiorese Bassano a tutto scapito dello spettacolo. La gara vinta meritatamente dai veneti, per 3 a 1, è stata bruttina, con i molisani che hanno fatto poco per renderla più piacevole e per aggiudicarsela.

Domani, alla ripresa degli allenamenti, coach Mosca analizzerà le ragioni di questo rendimento altalenante; dopo l’esaltante prestazione di giovedì, il pubblico presente al PalaFraraccio è uscito con l’amaro in bocca più per l’opaca prestazione che per il risultato.

Al fischio di inizio è ancora Maresca a ricoprire il ruolo di libero per un Michele Gatto sulla via del pieno recupero. Alla prima sosta tecnica sono i padroni di casa a condurre, ma al successivo time out il dominio si è ribaltato, con una Fiorese Bassano più incisiva, soprattutto, a centro con il giovane Guarise. La SEC prova a rimanere attaccata all’avversario, ma vi riesce solo fino al 18-20 finalizzato da Spescha, da lì in poi c’è solo il Bassano e spetta a Visentin con un secondo tocco chiudere lasciando la SEC a 19.

Nel secondo parziale scende in campo un’altra Isernia, più determinata e meno “sciupona” e con un Cricca in più. Il centrale di Ravenna (foto PRIMIO) – in assoluto il migliore in campo – macina punti con facilità e consente il primo vero allungo della frazione sul 12-9. Boldo si vede costretto al tempo, ma l’azzurrino non si distrae ed infila un altro primo tempo, portando i suoi sul 13-9. I padroni di casa possono amministrare il vantaggio senza troppi affanni. Quando la Fiorese fa un break di 4 lunghezze, Mosca interrompe il gioco e per i suoi è semplice tornare in campo con il giusto cinismo per ristabilire la parità nel conto dei set.

La terza frazione parte come si era chiusa la seconda: con i biancoazzurri più incisivi (8-5). Tuttavia, il turno in battuta del palleggiatore Visentin è devastante: un break di 9 punti in cui sale in cattedra il centrale Sabo, con la SEC in panne. Mosca prova a cambiare, dentro Rosso per Spescha e Di Marco per Costantini, ma è Suglia a dare una scossa con un attacco e un muro (11-15). Dall’altra parte, Dalla Libera e soci hanno preso coraggio e provano a chiudere tutti i varchi per la possibile rimonta pentra e in questo sono agevolati dagli stessi attaccanti di casa, poco incisivi. Il 39% nella colonna della positività in attacco parla chiaro, ma va detto che Alderman in cabina di regia commette qualche errore di troppo e in diversi frangenti non riesce a mettere i suoi nelle condizioni migliori per attaccare, tanto che il trainer biancoazzurro sul 13-20 gli preferisce Longobardi. Il palleggiatore campano riesce finalmente a far attaccare gli schiacciatori da posto 4, ma capitan Dalla Libera mantiene inalterate le distanze e Karipidis assesta il punteggio sul 18-25.

Al rientro sul mondoflex, il trainer biancoazzurro prova di nuovo a dare fiducia al regista australiano, ma nonostante il secondo tocco che ristabilisce la parità (4-4), l’alzatore della nazionale auisse non è proprio in serata e sul 7-12 è Longobardi a scendere nella mischia. I rossoblu con Karipidis trovano il massimo vantaggio (9-17) e a quel punto trova spazio anche Guidolin per far rifiatare l’instancabile Dalla Libera. Quando si chiude il cambio si è sull’11-19, Mosca ricorre all’ultimo time out per strigliare i suoi, ma dopo la palla attaccata out da Karipidis, l’opposto Kirchein fa 12-20. Set compromesso? Si, ma la SEC Isernia si sveglia, tanto che il muro di Batte (17-22) induce Boldo ad interrompere la vena positiva dei locali, ma è ancora il muro pentro, dapprima con Suglia e poi con Cricca a fare 20-22. Il pubblico ci crede, ma dopo il punto messo a segno da Karipidis, il primo arbitro fischia una doppia alquanto dubbia che spezza ogni possibile rimonta.

Nulla da recriminare sulle decisioni degli arbitri, la SEC Isernia si è svegliata davvero troppo tardi e ha fatto poco rispetto agli avversari, anch’essi non brillanti, per meritarsi il match. In classifica nulla è compromesso, il distacco dalla quartultima è sempre a più 13, mentre per l’accesso alla 9^ TIM Cup A2 ci si gioca tutto a Gioia del Colle.

Anna Palermo
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