La SEC Isernia si arrende al tie-break alla Sira Ancona, compagine alla disperata ricerca di punti salvezza, scesa sul parquet casalingo – rispetto ai molisani – con una maggiore determinazione, quella dettata dalla disperazione.

Alla vigilia dell’incontro coach Mosca aveva sottolineato le qualità dei dorici, nonché l’attenzione che andava posta alla loro voglia di riscatto, in campo però Batte e compagni non sono riusciti a mettere in pratica quanto studiato in settimana.

Il match è stato strano e per la verità anche brutto; i troppi errori dall’una e dall’altra parte ne hanno condizionato l’andamento; la SEC si è adeguata ai ritmi blandi dei biancorossi e ha permesso loro di imporre il gioco, concentrato sull’imprendibile Majdak; mentre dall’altra parte della rete proprio il fondamentale di attacco è risultato il tallone di Achille.
Tuttavia, nonostante il gioco espresso dai biancoazzurri non sia stato quello a cui la SEC ha abituato i suoi sostenitori, si torna dalla trasferta con un punto, importante a muovere la classifica e a lasciare a nove lunghezze il distacco dalla quartultima piazza.

La gara pare partire in discesa per la SEC Isernia, scesa sul mondoflex marchigiano con il solito sestetto, ma con Costantini non in perfetta forma per via di un risentimento alla schiena; l’errore in battuta del centrale Dani, il mani out di Suglia e il muro, sempre dello stesso schiacciatore materano, fanno 1-3; gli attacchi di Spescha e Cricca portano il punteggio sul 3-6. Il set dei molisani, però, si ferma lì, da quel momento in poi è buio pesto: gli attaccanti non riescono a mettere giù un pallone e i punti che finiscono nel paniere della SEC sono per lo più frutto di errori avversari.

Al cambio campo, Mosca chiede ai suoi maggiore concentrazione e maggiore grinta, perché gli avversari vanno avanti grazie alla forza della disperazione, arrancando nel gioco, che tuttavia risulta più efficace ed incisivo di quello isernino. Pur senza lo smalto abituale l’Isernia trova i varchi e pareggia il conto dei set con un attacco vincente di Vittorio Suglia, fino a quel momento il più incisivo tra i suoi compagni.

Nella terza frazione si rivede anche Batte e si procede punto a punto fino al 10 pari; per l’Ancona entra Braga a sostituire Gaspari, mentre l’australiano Alderman manda out il servizio. La Sira va sopra di uno, ma Costantini pareggia; l’ace di Spescha e il successivo errore in ricezione dei padroni di casa consentono alla SEC Isernia di portarsi in vantaggio. Il muro ospite ritrova precisione, Cricca “fotografa” due volte consecutivamente Majdak portando a tre le lunghezze di vantaggio ed è proprio il centrale di Ravenna a salire in cattedra, mentre Spescha in posto quattro non riesce proprio a passare tanto da indurre coach Mosca, sul 17-21, a preferirgli Rosso. La SEC pare aver ritrovato la vena giusta: il secondo tocco di Alderman, l’attacco vincente di Batte, quello out del brasiliano Marcelo Sacchi e il muro di Costantini fanno 18-25.

Dopo il netto miglioramento nel gioco ci si attende un quarto set a senso unico; in effetti, è così, ma per la Sira! A tessere le trame dell’incontro ci pensa il giovane opposto Majdak: alla prima sosta tecnica sei degli otto palloni messi a segno dalla sua squadra sono passati per le sue mani. Sul 14-11, il colpo di grazia lo sferra Sacchi con due pipe fotocopia che piegano definitivamente la resistenza molisana. Il tecnico in forza alla SEC sul 22-14 manda in campo Maresca per Suglia e Di Marco per Costantini, ma nulla cambia; il turno in battuta del centrale umbro serve solo a rendere meno pesante lo svantaggio.

Il tie break procede in equilibrio fino al 9 pari. L’attacco dell’opposto isernino, il muro di Suglia e l’errore di Sacchi fanno pendere l’ago della bilancia dalla parte dei molisani; anche questa volta ci si aspetta una SEC capace di chiudere, ma il sestetto di Mosca manca di quel cinismo che aveva caratterizzato gli altri match chiusi al quinto set. I molisani prima permettono a Giuliani, con un muro su Suglia, di pareggiare (13 pari) e poi, una volta ai vantaggi, di arrendersi a Sacchi e al muro di Dani.

Al termine dell’inspiegabile incontro davvero poco da dire; si guarda al punto guadagnato e l’imperativo diventa “dimenticare in fretta”: mercoledì si gioca di nuovo e al PalaFraraccio è attesa la Carige Copra Genova.

Anna Palermo
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(Foto PRIMIO: le direttive di coach MOSCA)