Dall’arguzia di Maic Perani è nato un curioso “faccia a faccia” tra Nicola Caloni ed Angelo Agnelli, la presidenza allo specchio.

La prima volta in cui vi siete conosciuti?
CALONI: Abbiamo pranzato insieme al ristorante. Con il senno di poi, non potevamo che incontrarci a tavola. All’epoca avevamo da poco inaugurato la nostra filiale di Carobbio degli Angeli; un passo importante per l’evoluzione aziendale di Caloni Trasporti (ormai 10 anni fa!). Volevamo dare visibilità alla nostra attività e per farlo abbiamo scelto l’Olimpia, soprattutto in virtù degli ottimi rapporti che intercorrono con la famiglia Longhi ed è grazie a Nuccio che ho conosciuto la famiglia Agnelli. Lo sport è stato lo spunto per incontrare Angelo e subito abbiamo trovato un’ottima intesa, anche personale. Erano, e tuttora sono, molte le affinità tra noi: abbiamo più o meno la stessa età (anche se sono io il più vecchio, lo ammetto!!!), rappresentiamo le storiche aziende di famiglia, ecc… Poi con il tempo questo buon rapporto è maturato in una vera e propria amicizia, anche grazie alla reciproca stima.
AGNELLI: Lo conobbi quando, da sponsor di Olimpia diventai presidente. Allora Nicola si approcciava al mercato bergamasco con la nuova sede di Carobbio, è lì che – come feci io molti anni prima – dopo esserci conosciuti, decise di investire nel volley diventando sponsor di maglia del libero.

Come è nata l’opera di convincimento per entrare in Olimpia?
CALONI: In realtà non è stata necessaria nessuna opera di convincimento. All’epoca in cui sono entrato in Società e sono diventato Presidente, ormai da qualche anno, Caloni era sponsor dell’Olimpia e grazie a questo ho avuto occasione di verificare quanto c’è di buono in questo gruppo: passione, impegno, serietà sono valori impossibili da non vedere per chi frequenta Olimpia. Come spesso capita nella vita, in Olimpia c’è stato un momento di forti difficoltà per vari motivi contingenti; Angelo ed io ci siamo guardati e ci siamo subito capiti: affrontiamo insieme questa situazione e ne verremo fuori alla grande. Così è stato, con molta naturalezza.
AGNELLI: Ci siamo piaciuti “a pelle” con le rispettive famiglie, la cosa è nata da sé. Come il giusto proseguo di un cammino cominciato poco prima.

Ogni quanto vi sentite/scrivete/vedete?
CALONI: Purtroppo non molto. Siamo troppo impegnati nelle rispettive attività. Ma quando uno chiama, l’altro risponde subito; anche se è occupato in altre questioni importanti. Abbiamo trovato il modo di sopperire alla mancanza di tempo con la qualità del dialogo: poche parole dirette, andiamo subito dritti al punto e ci intendiamo al volo. Del resto ormai ci conosciamo perfettamente e non servono i preamboli
AGNELLI: Malgrado i nostri innumerevoli impegni abbiamo un rapporto diretto costante, che spesso è quotidiano. Si parla di volley ma anche delle nostre attività e delle sinergie strategiche.

Chi dei due è più “difficile da convincere” quando si tratta di novità?
CALONI: Entrambi amiamo le novità, le sfide, i cambiamenti. Pertanto nessuno dei due è “da convincere”. Tutto ciò che è evoluzione ben venga: lo abbiamo imparato gestendo le nostre rispettive aziende.
AGNELLI: Nessuno dei due, la nostra storia lo dimostra. Spesso abbiamo fatto salti nel buio, vedi l’acquisizione del titolo di A2 la passata stagione. Quando si tratta di sfide credo che entrambi le accettiamo sempre con grande volontà di fare bene.

Se per uno è “sì”a tutti i costi e per l’altro è “no” a tutti i costi… chi la spunta?
CALONI: Non potrà mai capitare una situazione del genere. Abbiamo definito a monte i rispettivi ruoli, perciò ognuno decide per quanto lo compete e nessuno dei due pone veti. Questo sistema funziona perché ci fidiamo l’uno dell’altro, altrimenti sarebbe solo teoria. Tenuto presente questo, in realtà ci confrontiamo su tutto e decidiamo praticamente sempre a quattro mani qualsiasi argomento.
AGNELLI: Nicola è il più saggio dei due quindi, quando dovesse mai succedere, vincerebbe sicuramente lui. Ad oggi non si è mai verificata una situazione del genere.

Qual è il miglior pregio dell’altro in ambito Olimpia? E in generale?
CALONI: In ambito Olimpia il miglior pregio é sicuramente il cuore che mette per la squadra e per la città di Bergamo. La passione vera, l’attaccamento alla maglia e alle proprie radici sono valori che non hanno eguali in ambito sportivo (e non solo…). Di pregi in generale potrei fare un lunghissimo elenco. Ne scelgo uno che ritengo particolarmente raro di questi tempi: è un ragazzo nato fortunato (come me) che potrebbe vivere serenamente adagiandosi sugli allori creati dalla propria famiglia; invece ha scelto di dedicare tempo, energia e sudore per proseguire il percorso imprenditoriale che ormai è alla quarta generazione. Continuare ad investire sul lavoro, a Bergamo e in generale in Italia, è una sfida non facile e quindi lo apprezzo molto per continuare a credere nel nostro territorio.
AGNELLI: Uomo saggio che sa fare un passo per volta, il sorriso anche quando ci sono situazioni poco simpatiche. E in generale?
Un grande amico con il consiglio sempre giusto nel momento giusto, mai inopportuno e invadente. Nicola ti è sempre vicino anche quando non è presente.

Se non foste a capo delle rispettive aziende, dove vi vedreste?
CALONI: Nell’artigianato. Purtroppo non ho le qualità per essere un artista e ammiro chi riesce ad esprimersi nella pittura, nella scultura, nella musica… Io mi “accontenterei” di essere un falegname o un fabbro o qualche professionista di questo genere. “Creare” mi ha sempre dato soddisfazione. Nella realtà, invece, ho imparato a gestire aziende, di diversi settori, e va bene così: in fondo anche essere imprenditori significa sotto un certo aspetto essere creativi, perciò non ho rimpianti.
AGNELLI: È la mia vita la mia famiglia il mio DNA, non mi vedrei collocato da nessun altra parte.

Un suo segreto?
CALONI: E’ molto più in gamba di quanto a volte vuole far credere.
AGNELLI: Nemmeno sotto tortura. Che amico sarei?

Un suo difetto?
CALONI: Non riesce a dire di no. Da sempre retta anche a chi, secondo me, non lo meriterebbe
AGNELLI: Mi sopporta…

Il giocatore dei sogni per la Superlega?
CALONI: Matteo Pesenti. Uomo squadra, uomo spogliatoio, uomo che non molla mai sul campo. Uomo che pensa alla maglia e al gruppo prima che a sé stesso. Peccato sia un po’ vecchiotto…. Potrei anche dire Vito Insalata, ma poi perderemmo il miglior Direttore Sportivo che esista sulla piazza.
AGNELLI: Marco Pierotti