Il libero classe ’97 ritorna al Palaprata dopo 3 stagioni “La mentalità e i tifosi gialloblù ti rimangono addosso. Abbiamo fatto un mercato da dieci e potremo toglierci delle soddisfazioni. Io torno più consapevole, ma anche voglioso si imparare dai compagni più esperti”

La Tinet Prata completa la seconda linea ritrovando la sicurezza del libero Denis Pinarello. Classe ’97, di Paese, Pinarello si divide tra la pallavolo e la professione di soffiatore di vetro. Per lui, cresciuto nella prestigiosa “cantera” di Treviso con la quale ha messo in bacheca tre scudetti (U14, U17, U19), si tratta di un ritorno. Infatti Pinarello ha già presidiato la seconda linea gialloblù in B1 nella stagione 2016-2017 con al timone Luciano Sturam in una stagione conclusasi ad un passo dalla promozione in A2, andata invece a Saronno. Per Pinarello altri anni di B a Mestrino e quindi la scorsa stagione a Monselice. Proprio con la squadra padovana in questa sessione di mercato si è concretizzato uno scambio di liberi con Matteo Lelli in direzione veneta e Pinarello rientrato in Friuli

Cosa ti ricordi della tua prima esperienza a Prata?

“Sicuramente l’ambiente di Prata. Fatto di giocatori, e alcuni come Calderan e Deltchev ci sono ancora adesso, veterani della categoria. Non è stato facile passare da un gruppo giovanile ad un altro con grandissima esperienza ma, in questo modo, ho ricevuto una grandissima lezione sulla mentalità sportiva. Era incredibile vedere gente così matura che aveva grandissima voglia di vincere e di lavorare sodo e, infatti, le promozioni consecutive e, quando andava “male” comunque le partecipazioni ai play off non erano per niente casuali. Altra cosa peculiare di Prata è l’attaccamento di società e tifosi alla squadra. Non è una cosa che si vede negli altri campi. Questo rappresenta un motivo d’orgoglio per chi gioca, ma anche per chi partecipa da spettatore perché si sente parte integrante di una cosa bella”

Quell’anno ti è servito nelle tue esperienze successive?

“All’epoca, a dire la verità, certe dinamiche non le ho capite subito. Con gli anni però ho apprezzato anche perché la mentalità di cui parlavo prima in un certo senso ti si installa dentro. La fame di vittorie, la voglia di fare le cose per bene senza mollare di un centimetro”

Come ritorni a Prata?

“Mi sono sentito sempre un ragazzo maturo anche quando ero più giovane. Sicuramente arrivo più determinato. Sono conscio delle mie capacità, sono certo di poterle far vedere. Ho voglia di dimostrare che posso stare in campo in Serie A. In fondo per me questa è la prima esperienza.”

Quali sono le tue sensazioni e i tuoi obiettivi all’inizio di una nuova stagione?

“Le sensazioni sono buonissime. E’ stato fatto un mercato da dieci e lode perché alcuni colpi come Dolfo, Bellini e Bortolozzo, sono da grande squadra per la categoria. Di obiettivi non abbiamo ancora parlato, ma credo che potremo sicuramente toglierci qualche soddisfazione. A livello personale credo di avere molto da imparare da compagni di squadra come quelli che ho appena citato, potendo cogliere il massimo dalle loro esperienze in categorie più importanti. L’essere arrivato in Serie A non deve essere un arrivo, ma un punto di partenza. Sicuramente impegnativo, qualche volta stressante. Ma tante volte dalle difficoltà si possono vedere i miglioramenti di un giocatore”

Tecnicamente parlando, quale pensi possa essere il tuo maggior pregio e quale invece un aspetto sul quale pensi si possa ancora migliorare?

“Io mi sento un libero di ricezione. Negli anni di questo fondamentale la mia forza. Devo sicuramente e voglio migliorare in difesa. Più che mai quest’anno. Nelle ultime stagioni seguendo la Superlega ho visto che una difesa in più può fare la differenza quando c’è un livello di gioco così equilibrato. Credo comunque di avere molto da imparare in entrambe le fasi di gioco”

Pregi e difetti di Denis fuori dal campo?

“Un mio pregio è quello di essere riservato ed educato. Il difetto è la doppia faccia dei pregi. L’essere riservato mi porta a non esprimermi sempre completamente e tenermi le cose dentro. E questo ogni tanto si ripercuote anche sulla mia pallavolo. Io vivo l’attività sportiva in maniera molto intensa. Se mi alleno male divento insoddisfatto anche fuori dal campo. Quando mi alleno bene sento che cambia anche la mia giornata”

Quando non giochi a pallavolo cosa ti piace fare?

“Cerco di uscire con gli amici, anche se negli ultimi anni ho iniziato ad apprezzare anche lo stare a casa in completo relax, magari davanti ad una serie televisiva o ad un videogioco”