VOLLEY LAND TIM 2006, parlano i protagonisti


I commenti di Mastrangelo, Mosna, Prandi, Righi, Sintini e Zorzi. Sul sito www.legavolley.it, nella sezione photogallery, le foto (libere da diritti) dell’evento



I grandi padiglioni della Fiera di Forlì sono ora deserti, senza i 18.100 partecipanti a Volley Land TIM 2006 che in due giorni, ieri e sabato, hanno creato una festa unica e grande, un inno allo sport. Ben maggiore dell’entusiasmo portato dagli 8.800 spettatori che hanno applaudito la finale della TIM CUP A1.
Diego Mosna, presidente della Lega Pallavolo Serie A, non nasconde la sua gioia. «I palazzetti pieni sono qualcosa di meraviglioso, per qualsiasi sport. Questa volta abbiamo superato il dato dei 17.500 partecipanti dello scorso anno, che era il nostro obiettivo. Ancora una volta la Lega Pallavolo Serie A e i suoi club, tutti, non solo le otto società che hanno dato vita alle partite fin da Bassano del Grappa e a Ferrara, hanno creato qualcosa di magico».
Massimo Righi, Amministratore Delegato della Lega Pallavolo Serie A, è felice per la riuscita dell’edizione 2006. «Anche se ho avuto un’altra idea leggendo i giornali stamattina e ascoltando le notizie in tv e alla radio. Ho avuto la netta impressione che avessimo organizzato a Forlì solo le partite della nostra TIM CUP A1 Final Four, e non un’enorme fiera della pallavolo intorno, muovendo migliaia di famiglie, cosa che non riesce ad altre discipline. Non facciamo questi eventi per autoreferenza, ma perché lo sport che amiamo esca dai suoi confini e sia abbracciato sempre più dal pubblico. Non lo creiamo solo per la nostra gente, dobbiamo andare oltre. Ma mi pare impossibile che i media non si accorgano dei numeri che muoviamo, sembra quasi che la pallavolo possa dare fastidio. Soprattutto perché in questi giorni sono arrivati da tutto il mondo per studiarci. Dal Giappone, con inviati della Federazione che hanno fotografato ogni dettaglio per riproporlo in oriente ai Mondiali, dalla Svezia al Brasile…».
Il grande ex campione del mondo Andrea Zorzi ha partecipato attivamente anche alla promozione di Volley Land TIM 2006, con visite nelle scuole e interviste televisive, oltre al suo intenso lavoro ai microfoni di SKY Sport. «E’ strano come in un anno ci si dimentichi in fretta quanto è bello Volley Land. Quando ci sei dentro, quando vivi l’entusiasmo che trasmette, ti accorgi che il “fare” pallavolo si mischia bene al “guardare” la pallavolo, e ti rendi conto che un evento del genere rappresenta una delle grandi risorse dello sport, dove non c’è quasi mai diretta proporzione tra chi pratica e chi guarda. Volley Land è come la neve: te ne dimentichi per un anno, e poi riscopri quant’è bello vederla mentre scende. Io ne avevo perso la sensazione vera, anche se in qualche modo ho partecipato alla sua preparazione, e invece sabato e domenica ho sentito davvero l’atmosfera che genera. Volley Land è un esempio riuscito di questa fusione, di una reale comunione tra applaudire lo sport e sudare per farlo». 
Luigi Mastrangelo, campione azzurro della Cimone Modena, è stato preso d’assalto ieri, dopo aver presentato in sala stampa il suo nuovo ruolo di testimonial della Nuova Signorini (coi suoi marchi Integra Sport, Silver Cross e Vita Viva). «Per me era la prima volta a Volley Land. In passato ero sempre impegnato, o perché giocavo la finale e non potevamo lasciare l’albergo, o perché ero uscito ai Quarti e tornavamo in palestra ad allenarci. Ma ieri, dopo essere stato protagonista in mezzo ai bimbi, a giocare come un matto, posso dire di avere visto una organizzazione che è una roba esagerata. Non solo per l’arena centrale, dove si gioca, ma per quei capannoni immensi della fiera piena di reti. Ho incontrato bimbi partiti da tutta Italia per vederci, ti fanno sentire importante e amato. All’inizio erano un po’ timidini, di fronte a me che sono grande e grosso, ma poi si sono sciolti e ho firmato di tutto. Uno ha insistito per scambiare il mio cappellino col suo, un altro ha preteso che gli firmassi le scarpe, e ci sono ragazze che hanno voluto l’autografo sulla pelle del braccio. Poi ho giocato in tutti i campetti dell’Integra Sport School, dove i campioni sfidano i ragazzi: dovevo fare un solo set con un gruppetto, ma ho visto cose incredibili, e come facevo? O fai tutti, o nessuno. E allora ho fatto il giro di tutti i campetti…».
Giacomo “Jack” Sintini, alzatore della  Lube Banca Marche Macerata, è stato accolto con particolare simpatia dai bambini, specialmente dalle squadre e dalle scuole che arrivavano dall’Emilia Romagna e hanno riconosciuto il suo accento. «Simpaticissima occasione, come l’anno scorso, per tutte e due le parti di Volley Land. Mi è servita molto la zona centrale della manifestazione, quella della TIM CUP, perché sono stato eliminato due volte e stavo sulle spine, sono andato a vedere chi mi aveva battuto e mi ha fatto venire ancora più voglia di esserci, la prossima volta. E poi c’è la parte della fiera, dove lo spazio e l’entusiasmo allentano la tensione agonistica: è una festa bellissima, vedi quanti amano davvero la pallavolo, anche perché la giocano. Stare lì e giocare con loro è qualcosa di particolare. Senza citare gli Oscar del Volley: sul palco, mi sono sentito davvero gratificato. Un successo vero: mi piacerebbe che l’organizzazione della Lega ne facesse di più, ci vorrebbe Volley Land più spesso nel corso dell’anno».
Silvano Prandi, allenatore della Bre Banca Lannutti Cuneo, dopo aver vinto ieri la TIM CUP ha vissuto un lunedì particolare, tempestato dai complimenti ma con la nuova pressione per il prossimo turno di giovedì in casa con la Tonno Callipo: «Lo scorso anno a Forlì avevo gustato completamente la festa, fino in fondo, passeggiando per i padiglioni e guardando cosa può produrre il nostro sport. E se sono felice della Coppa, mi spiace non aver potuto mettere nemmeno un piede nell’area dei giochi, questa volta. Riunioni tecniche, allenamenti, riposo, partite… Non ho potuto vedere niente. Ma mio fratello Enzo, che si occupa del nostro settore giovanile, mi ha raccontato ieri di quale occasione unica sia per vivere l’ambiente e incontrare tutta la pallavolo. Il mio medico ha potuto partecipare a un convegno mirato sul volley, e il mio preparatore ha avuto incontri proficui coi suoi colleghi. Credo che Volley Land sia anche questo. E poi è stato bello vedere anche i Giapponesi, al nostro allenamento. Non capita di frequente. Guardavano intensamente un giocatore, sognando di portarlo nel loro campionato. Pensavo fosse Giba, e invece era Sandro Fabbiani…».
Magie di Volley Land TIM.