Enzo Valdo aggiorna il proprio rendimento sulla panchina dell’Acanto. Dodici punti all’attivo in nove gare, di questo passo la salvezza dei biancorossi diventa un’ipotesi credibile. Tutto è smisuratamente mutato in poco più di una settimana. Recuperate cinque lunghezze ad un Genova privo di Giombini, azzerato l’intero svantaggio sulla linea di galleggiamento vanamente inseguita dall’avvio del torneo. E ancora superato in classifica Spoleto, risucchiate Isernia e Arezzo verso la zona calda della classifica. Lo scossone dato nel 2006 dalle due vittorie del Mantova ha gli effetti di un terremoto. Sin qui l’aspetto puramente statistico, che è il più rilevante poiché i complimenti non fanno classifica ma i punti inevitabilmente sì. Sotto l’aspetto psicoatletico, volendo posizionare un termometro all’interno dello spogliatoio virgiliano, è legittimo osservare come Mosca e soci si sentano a ragion veduta ben più forti che non un mese fa. Se l’exploit di Isernia era tutto sommato nell’aria, un po’ per il periodo nero attraversato dal sestetto molisano ma soprattutto per il convincente recupero condotto in porto dall’Acanto una settimana prima contro Gioia del Colle, un nuovo ko avrebbe aperto nel clan di Valdo ferite non ancora rimarginate. Rimontando tre lunghezze nel primo set e addirittura cinque (da 12-17) nel quarto, scongiurando l’ennesimo tie-break che poteva riservare spiacevoli sorprese, i biancorossi hanno evidenziato di non volersi consegnare in mani avversarie, doti insospettabili sino a tutto il 2005.”Una mentalità rinnovata è alla base del nostro cambio di passo”, spiega il condottiero Valdo.”All’inizio, con una gara ufficiale ogni quattro giorni, cambiare radicalmente qualcosa era impossibile. Sino a Natale ho potuto soltanto dedicarmi alla gestione degli incontri, non c’era spazio per poter lavorare con la squadra e consentire ai ragazzi di progredire tecnicamente. Abbiamo fortunatamente raccolto qualcosa in trasferta, ma è stato durante la sosta che la squadra ha compiuto realmente un salto di qualità. Nessun miracolo, ricordiamocelo bene, conserviamo la massima attenzione perchè il percorso è ancora lungo”. Il coach torna sull’atteggiamento assunto dai suoi uomini:”Sanno che la serie A2 è un campionato difficile ma sono pure consapevoli che è alla portata delle loro potenzialità tecniche. Ora hanno un approccio diverso, diciamo che stanno imparando ad interpretare nel migliore dei modi in campo diverse situazioni di gioco”. Ad esempio?”L’organizzazione tra muro e difesa ed una maggiore sicurezza sul cambio palla hanno fatto crescere le nostre percentuali realizzative. E Milushev è soltanto il finalizzatore. Possiede grandi mezzi fisici e tecnici ma può mettere per terra oltre 30 palloni se ciascuno dei compagni svolge per intero il proprio compito. Tra questi, relativamente ad Isernia, sottolineo l’esperienza di Mosca, la precisione di Carletti e la tranquillità del libero Checchin. Riguardo a Mitrovic deve essere soprattutto lui a tirarsi fuori dalle difficoltà tecniche che lo assalgono. Io gli darò sempre una chance”. E ora sotto con Ancona, altra trasferta vitale:”Ci giochiamo tanto e loro ancora di più”.

Gian Paolo Grossi
Ufficio stampa Volley dei Laghi