Muro contro muro. Da una parte della rete, le manone di Matteo Sperandio, primo nella classifica di rendimento dei centrali della Serie A3 Credem Banca. Dall’altra, l’emergenza Coronavirus, un muro invisibile ed invalicabile – almeno per ora – che sta tenendo la capolista Marini Delta lontana dal campo e dal suo pubblico. Sperandio, però, è abituato a guardare sempre avanti: la speranza è quella di tornare presto alla normalità, nella vita di tutti i giorni come nello sport. E allora sì che per i tifosi di Porto Viro ci sarà da divertirsi.

Ciao Matteo, innanzitutto, come stai vivendo questi giorni di quarantena?
“La quarantena procede bene, al momento ho tante cose da fare e di sicuro non mi annoio, tra le lezioni telematiche dell’università, la casa da sistemare e altre piccole attività che sto portando avanti. Diciamo che sto sfruttando il tempo libero per mettere ordine nella mia vita, sia a livello materiale che mentale”.

Ti mancano la palestra, gli allenamenti, i compagni?
“Sì, molto. Soprattutto quella parte di condivisione con gli altri che era la mia quotidianità fino a qualche settimana fa. Il ricordo delle partite è ancora abbastanza fresco, dato che siamo scesi in campo a Prata dieci giorni fa, ma mi mancano le gare nel nostro palazzetto, il contatto con il nostro pubblico: tra una cosa e l’altra è un mese e mezzo che non giochiamo a Porto Viro. Capisco, però, il momento difficile che stanno attraversando l’Italia e il resto del mondo. Dobbiamo fare la nostra parte, restando casa, per rispetto prima di tutto degli altri e poi di noi stessi”.

Ti sei fatto un’idea di quali potrebbero essere gli scenari per i campionati da qui ai prossimi mesi?
“Mi confronto costantemente con lo staff del Delta, leggo e mi informo sui veri quotidiani per capire come potrebbe evolvere la situazione. Mi colpisce che abbiano rinviato alla prossima estate gli Europei di calcio, uno dei più importanti eventi sportivi: ci fa capire quanto sia delicato il momento, ora come ora facciamo davvero fatica a vedere la luce alla fine del tunnel. Personalmente spero di concludere la regular season e di poter disputare anche i playoff, ma allo stato attuale non possiamo dire molto, è impossibile fare previsioni”.

Cerchiamo di sorridere, per quanto possibile: se il campionato finisse oggi, ti andrebbe bene a livello personale perché sei attualmente il miglior centrale della A3, numeri alla mano.
“Vero, anche se è una magra consolazione. Non sono uno che guarda molto le statistiche, ho scoperto di questo ‘primato’ durante uno degli ultimi allenamenti che abbiamo fatto a Porto Viro perché coach Zambonin me l’ha riportato. Mi fa piacere, certo, ma lo considero un punto di partenza. La mia carriera dice che sono un atleta che tende a dare il meglio di sé verso la fine della stagione, piuttosto che all’inizio, quindi sarebbe bello potermi mettere ancora alla prova nelle ultime partite di stagione regolare e poi ai playoff, per provare a vincerli. In ogni caso, se sono primo in questa graduatoria, il merito è dei miei compagni: siamo veramente una squadra molto forte e io ho semplicemente dato il mio contributo, come era normale che facessi”.

Già, fin qui la corsa della Marini Delta è stata straordinaria. Ti aspettavi che la squadra si esprimesse a certi livelli?
“Sono sincero, quando ho avuto i primi contatti con il club non mi ero prefissato particolari obiettivi di squadra. Era difficile in quel momento capire a che livello saremmo stati, ma poi, vedendo come la società stava allestendo il roster, mi sono convinto che avremmo potuto dire la nostra in questo campionato e così è stato. Abbiamo vissuto qualche difficoltà in fase di preparazione, nelle amichevoli i risultati tardavano ad arrivare e tutti noi eravamo un po’ preoccupati, per esperienza, però, so che la preseason conta poco e nulla. Conta dalla prima domenica in cui inizia il campionato e noi abbiamo dimostrato fin da subito di essere sul pezzo. Partita dopo partita siamo cresciuti, e questo anche grazie alla fiducia dell’ambiente, che non ci ha mai messo pressioni. Non avere ansia da risultato ci ha consentito di lavorare serenamente durante la settimana. Il gruppo è affiatato, siamo un bel mix di atleti esperti e giovani, e in palestra ci divertiamo. Questa secondo me è stata la ricetta del nostro successo: giocare ogni partita come fosse l’ultima, dando il massimo di noi, senza aver paura di perdere o l’ansia di vincere”.

Il ricordo più bello della stagione, almeno fino ad ora?
“La trasferta a Siena, risultato a parte, è stato il momento in cui abbiamo iniziato veramente a crescere di livello. Siamo andati a giocare una sfida importantissima in un palazzetto storico, respirando l’aria della grande pallavolo, e abbiamo fatto una signora partita. Ci aggiungo anche il successo per 3-0 a Motta, dopo una settimana di punzecchiature varie e con tutto il pubblico contro, andare a vincere lì è stata una bella soddisfazione. Il passato è passato, però, nello sport non ci si può mai guardare indietro, bisogna sempre guardare avanti. Sono sicuro che, nel momento in cui usciremo da questa difficile situazione e riprenderemo la nostra vita normale, regaleremo alla città di Porto Viro tante emozioni, ancora più forti di prima. Questa è la promessa che faccio ai nostri tifosi: torneremo e vinceremo”.