L’ultima volta che Alessandro Arienti ha indossato la maglia biancoverde si trovava al Banca Macerata Forum e stava festeggiando la promozione in Serie A2 dopo aver già vinto e dominato la regular season. Percorso simile a quello messo a segno nella stagione appena terminata. Con la maglia di Ortona infatti, “Ario” ha centrato vittoria del campionato e poi playoff. La terza promozione in cinque stagioni (senza considerare il dominio con Grottazzolina interrotto a causa della pandemia che lo porterebbero a 4 in 5 anni) Insomma uno che la categoria la conosce discretamente bene e che oggi ha scelto di tornare a vestire i colori Biancoverdi:”Beh come si usa di solito dire :”si torna sempre dove si è stati bene”. Nella stagione 2020/2021 che ho passato lì, mi sono sempre sentito a casa. Quando quest’anno è arrivata la possibilità di tornare, non è stato difficile per me accettare. Seguita anche dal fatto che il progetto della società è ambizioso e stimolante”.

Sei uno dei migliori interpreti al centro della Serie A3, che stagione ti aspetti? 

Anche quest’anno ho deciso di affrontare una stagione in questa categoria, che inizio a conoscere bene, anche se ogni anno che l’affronto la trovo sempre più in crescita e allo stesso tempo stimolante.  Quindi quello che mi aspetto è una stagione piena di nuove sfide, nelle quali porterò tutta la mia esperienza e determinazione”. 

Hai chiuso la scorsa stagione nella top ten dei migliori muratori della categoria. Cosa si può aspettare Motta da te? 

“Ogni stagione porta a diversi risultati, soprattutto sotto gli aspetti  tecnici. C’è l’anno nel quale va meglio una cosa e quello in cui ne va un’altra. Motta sicuramente mi conosce già sotto alcuni aspetti tecnici e tattici, ma il mio obiettivo è dimostrare che posso fare ancora molto”.

Dopo due stagioni lontano ti ritroviamo di nuovo con noi. Che ricordi hai della stagione magica vissuta in biancoverde? 

“Della stagione passata in biancoverde ho dei ricordi bellissimi. Ricordi che tutt’ora mi porto dietro e soprattutto esperienze che mi hanno fatto crescere.
Un ricordo in particolare è del legame creato tra compagni di squadra, che fu fondamentale per l’impresa. La mia speranza più grande è che si possa ricreare una situazione simile”.