La regular season è finita e la Esse-ti Carilo ha raggiunto l’obiettivo play off. Qual è il bilancio finale di questo campionato?
Siamo senza dubbio soddisfatti, dal momento che abbiamo chiuso il campionato in zona play off, come richiesto. Per quanto riguarda l’andamento della stagione, fino alle prime gare del girone ritorno abbiamo fatto un ottimo lavoro, vincendo gran parte delle partite in modo più che convincente. Poi abbiamo attraversato un periodo difficile, iniziato con le due sconfitte al tie-break incassate a Taviano e a Gioia del Colle; due trasferte insidiose da cui comunque siamo usciti con due punti in tasca. La vera crisi è iniziata con la brutta caduta casalinga contro Genova, che ha senza dubbio minato la fiducia dei ragazzi. In ogni caso sono sicuro che, dopo quella sconfitta, saremmo riusciti a rialzarci, se non fosse che poi abbiamo perso Gabriel.
Dopo l’infortunio di Chocholak, hai scelto di far giocare nel ruolo di opposto Janis Peda, che in effetti ha sempre offerto delle buone prestazioni. Ma per diverse giornate la vittoria è comunque mancata…
L’opposto è il terminale d’attacco di una formazione e, in sua assenza, il reparto offensivo risulta inevitabilmente compromesso. Quando Gianluca Durante si è infortunato ed è rimasto fuori dal campo per più di un mese, ho fatto giocare al suo posto un altro schiacciatore, Jerry Rinoldo, e la squadra ha continuato a vincere senza incontrare grosse difficoltà. Ma nel caso di Chocholak non potevo contare su un secondo opposto che potesse sostituirlo e quindi sono stato costretto a far giocare in posto 2 uno schiacciatore, Janis Peda, bravo quanto vuoi, ma comunque meno incisivo di un opposto. Durante quelle settimane difficili, tutti i ragazzi hanno giocato ogni partita con grande determinazione e hanno sempre lottato fino all’ultimo, ma la vittoria continuava invariabilmente a sfuggirci, e spesso solo per pochi punti, quei punti in più che Chocholak avrebbe senza dubbio messo a terra. Nonostante i nostri sforzi, senza l’opposto la squadra aveva inevitabilmente perso gran parte del suo potenziale offensivo.
Come sei riuscito a traghettare la Esse-ti Carilo fuori dalla crisi?
Naturalmente cercando di incoraggiare i ragazzi e di aiutarli a ritrovare la fiducia in se stessi. Ma a segnare la ripresa è stato il rientro in campo di Chocholak: quando il 2 aprile Gabriel è tornato a sedersi in panchina e poi è entrato in campo, tutti ci siamo resi conto che era ancora lontano dalla forma fisica perfetta e che probabilmente non sarebbe riuscito a ritrovare la condizione ottimale prima della fine del campionato. A quel punto, i ragazzi si sono sentiti per così dire «costretti» a forzare, a dare il possibile e l’impossibile. È questo che poi ci ha permesso di tornare a vincere e di rientrare in zona play off, un traguardo straordinario per una squadra che dal 12 marzo gioca senza un opposto di ruolo.
Una previsione per i play off?
Dal punto di vista fisico, tutti i ragazzi stanno bene e questo è già un buon punto di partenza. Sappiamo che, con Chocholak in queste condizioni, la sfida di domani sarà inevitabilmente squilibrata, dal momento che affronteremo una formazione che invece è al completo e in buona salute. D’altra parte, in queste ultime settimane la Esse-ti Carilo sta esprimendo un bel gioco, come ha messo in luce l’incontro di Arezzo. Anche se in attacco siamo indeboliti dall’assenza di Gabriel, il servizio funziona bene e così pure la correlazione muro-difesa; perciò direi che possiamo senza dubbio dare fastidio agli avversari, contenendo i loro attacchi e provando a far funzionare nella migliore maniera possibile il nostro reparto offensivo. Inutile dire che le loro condizioni sono decisamente migliori delle nostre, ma la nostra squadra può ancora dire la sua. Se siamo arrivati ai play off giocando senza Gabriel, possiamo ancora dire la nostra.