Ieri, nel corso di un intervento alla Festa dell’Unità, il SIndaco di Crema dr. Ceravolo ha dichiarato: “Ho l’impressione che i dirigenti della Reima muoiano dalla voglia di portar via la squadra da Crema e non sappiano più che scuse cercare”.
Alle scioccanti parole del primo cittadino ha voluto replicare di persona il Presidente Percivaldi:
“Le parole del Sindaco mi lasciano a dir poco attonito.
Gli attuali 20 soci della Reima, a parte il sottoscritto (però mi considero cremasco d’adozione) sono tutti cremaschi; abbiamo un pubblico stupendo, un pool di partenrs commerciali, circa 35, cremaschi; che motivo avremmo per andarcene via?
Chiaro, la società ha dei progetti che vuole attuare e che per poter essere attuati devono trovare le condizioni di partenza: attendiamo da anni una risposta dal territorio che ad oggi non c’è mai stata.
Stiamo facendo di tutto per poter radicare ancor più saldamente la società a Crema ed al territorio, ma probabilmente non siamo visti di buon occhio dalla amministrazione locale, dato che la questione palazzetto risale a qualche anno fa, e non agli ultimi mesi, come qualcuno vorrebbe far credere”.
Il d.s Rota: “Ci siamo incontrati con l’amministrazione lo scorso inverno e successivamente con il Sindaco a Maggio subito dopo la promozione: in quell’occasione le belle parole si sono sprecate, ma null’altro.
Abbiamo apprezzato la proposta dell’arch. Massimiliano Aschedamini, che da uomo di sport qual’è, come tutti noi ha consapevolezza della necessità a Crema di una struttura polifunzionale che possa fungere anche da centro di aggregazione sociale e non solo sportiva.
Peccato che tanti, in Crema, percepiscano questa necessità tranne chi di dovere.
Forse il dr. Ceravolo, che stimiamo molto ma che evidentemente non conosce a fondo la nostra storia (a proposito, chi lo ha mai visto in tribuna a vedere una partita della Premier alzi la mano) non sa che il problema palazzetto non è recente, ma annoso, ed avrebbe potuto trovare soluzione o perlomeno essere affrontato anni fa e magari oggi essere già risolto se si fosse agito con lungimiranza.
Io sono ancora ottimista, nel senso che, a parte queste infelici uscite, mi auguro che Crema abbia un domani una struttura dove poter far sport seriamente. Chiaro che noi abbiamo un progetto iniziato con il nuovo allenatore l’anno scorso: il salto di categoria in tre anni.
Una stagione è passata, ne restano un paio: se non troveremo le condizioni per poter dare corso a questo progetto dovremo scegliere: o ridimensionarci, oppure giocare la serie A1 altrove: chiedete ai tifosi cosa preferirebbero.
La mia risposta è certa: vorrei vedere la Reima in A1 a Crema!”