Domenica si è giocata la partita Codyeco S. Croce – Acqua Paradiso Gabeca Montichiari, conclusasi con la vittoria per 2-3 dei monteclarensi.
È stata un partita combattuta e difficile, perché le squadre stavano disperatamente inseguendo il loro obiettivo stagionale, che per S. Croce era la salvezza e per Montichiari era l’entrata nei play off. Entrambe le squadre erano consapevoli sia delle proprie che delle aspettative degli avversari, insite nella partita.

Da parte dell’Acqua Paradiso Gabeca Montichiari la partita di domenica è stata giocata con la massima lealtà sportiva e cercando la vittoria, proprio come accade in tutte le partite di questo nostro campionato e per questo è stata accusata di non aver voluto favorire la vittoria di S. Croce, vittoria che avrebbe decretato la salvezza matematica del club toscano.
Questa accusa, insieme ad un notevole fascio di insulti, è giunta alla società arancio-blu, oltre che dai tifosi anche dalla dirigenza della Codyeco.

Ma l’episodio più grave si è verificato quando l’Acqua Paradiso Gabeca si è diretta verso il proprio pullman, qui è cominciato il lancio di sassi da parte dei tifosi della squadra toscana. Il presidente del S. Croce era lì presente di fronte al pullman, incapace di comprendere che quel gesto riprovevole ed antisportivo poteva essere estremamente pericoloso ed era suo dovere provare a calmare gli animi. Così non è stato, ma anzi, davanti agli occhi spaventati ed increduli di tutta la squadra monteclarense, il presidente Rovini continuava il suo monologo di insulti.

Questo è il comportamento di una tifoseria? Questo è il comportamento di un presidente? Di cosa è accusata la squadra di Simoni, di essersi impegnata per vincere una partita? E’ così strano in un campionato sportivo?

“Se fossi in loro mi vergognerei” esclama amareggiato l’allenatore della squadra di Montichiari, Simoni “perché non c’è stata nessuna azione provocatoria da parte dei miei giocatori e di questo mi faccio testimone e garante. Le loro motivazioni sono veramente ridicole ed estremamente antisportive.”

Sicuramente la società arancio-blu non ha niente da rimproverarsi, ha giocato la partita con assoluta lealtà e il giusto agonismo, il campionato e tutte le squadre che vi partecipano sono state rispettate, la classifica non è stata falsata, come invece avrebbe voluto la squadra di S. Croce.

Nella società monteclarense è viva l’indignazione e l’amarezza per questi comportamenti ed è presente la speranza che questi vengano adeguatamente puniti, cosicché non si debba più assistere a fatti di questo tipo.

ACQUA PARADISO GABECA MONTICHIARI
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