SERIE A1 TIM, 8a GIORNATA DI RITORNO: CUNEO LEADER, ROMA BATTE TREVISO


 
La 8a giornata è cominciata su tutti i campi della Serie A1 TIM con l’adesione alla campagna antirazzismo dell’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. I giocatori hanno srotolato uno striscione affermando il proprio no a ogni forma di discriminazione.
 
ITAS DIATEC TRENTINO – BRE BANCA LANNUTTI CUNEO 0-3 (24-26, 22-25, 20-25)
ITAS DIATEC TRENTINO: De Paola 1, Heller, Hubner 6, Meoni 1, Nascimento 14, Nemec 10, Mlyakov 3, Winiarski 9, Gallotta 4, Bari (L). Non entrati Segnalini, Mescoli. All. Lattari Radames.
BRE BANCA LANNUTTI CUNEO: Wijsmans 19, Coscione, Rigoni, Lasko 9, Omrcen 9, Vergnaghi (L), Godoy Filho 3, Garcia Pires Ribeiro 8. Non entrati Rabezzana, Curti, Abbadi, Oro. All. Prandi Silvano.
ARBITRI: Vittorio Sampaolo, Fabrizio Pasquali. NOTE – Spettatori 3200, incasso 25000, durata set: 27′, 26′, 24′; tot: 77′.
TRENTO – Cuneo espugna in tre set il PalaTrento e conferma il proprio buon momento in campionato. Per la formazione di Silvano Prandi è l’ottavo successo in trasferta, il sesto consecutivo, che permette ai piemontesi di restare in testa alla classifica in beata solitudine. Di partita vera al PalaTrento se n’è vista solo per un set e mezzo, il primo e parte del secondo, quando Trento è riuscita a reggere l’onda d’urto del servizio della Bre Banca Lannutti; dopo di che la formazione di casa ha lentamente lasciato la scena alla capolista che con Riad, Lasko e Wijsmans in battuta ha messo grandissima pressione alla ricezione trentina e ha costretto Meoni a giocare in maniera scontata, senza potersi appoggia alla soluzione di primo tempo. Il belga, alla fine mvp della gara, ha chiuso con il 78% in attacco, quattro muri e un ace, compensando praticamente da solo la scarsa vena al di sopra della rete di Giba (ai minimi storici con il 19%) e Lasko (32%). Tanto è bastato in ogni caso per superare l’Itas Diatec Trentino fallosa (17 errori al servizio, 8 fra attacchi ed invasioni) e poco convinta di questa sera.
Silvano Prandi (all. Cuneo): “Il servizio ci ha permesso di vincere questa partita. Trento non era in giornata e noi ne abbiamo approfittato appieno giocando in maniera solamente discreta. In attacco di palla alta abbiamo infatti faticato troppo, avendo solo Wijsmans come terminale offensivo convincente. E’ andata meglio al centro, ma c’è tanto da fare ancora in vista dei playoff. In contrattacco siamo stati infatti disastrosi”.
Radamès Lattari (all. Trento): “Abbiamo buttato via qualche occasione importante nel corso del primo set e mezzo, ovvero fino a quando la nostra ricezione ha retto. Poi in pratica non c’è stata più gara anche perché se non riusciamo a giocare al centro su palla alta facciamo troppa fatica con Winiarski e Gallotta non ancora al meglio”.
 
SISLEY TREVISO – M. ROMA VOLLEY 1-3 (25-20, 23-25, 17-25, 21-25)
SISLEY TREVISO: Novotny 8, Fei 20, Papi 15, Farina (L), Kral, Ahmed 2, Endres 9, Tencati 6. Non entrati Horstink, Dolfo, Cuda. All. Bagnoli Daniele.
M. ROMA VOLLEY: Mastrangelo 7, Henno (L), Savani 11, Tofoli, Zaytsev 1, Molteni 11, Hernandez 24, Kooistra 14, Semenzato. Non entrati Gatin, Giretto, Romero. All. Serniotti Roberto.
ARBITRI: Sandro La Micela, Roberto Boris. NOTE – Spettatori 2900, incasso 14000, durata set: 24′, 25′, 26′, 25′; tot: 100′.
TREVISO – Non basta stavolta alla Sisley Volley il carattere, di fronte alle numerose difficoltà fisiche, per superare l’ostacolo M. Roma Volley al Palaverde: la sfida che valeva il secondo posto è appannaggio dei capitolini, che prendono i 3 punti grazie ad una prestazione fatta di concretezza e grande lucidità nei momenti clou, con la sorpresa Zaytsev, l’asso nella manica di mister Serniotti, uscito dalla panchina per uno spento Tofoli a fine 1° set e capace di girare l’inerzia del match ispirando Hernandez, miglior giocatore del match (24 punti alla fine) e un Savani in grande spolvero (11 punti e 3 muri decisivi nel 3° set).
Pronti via e, di fronte ai tremila del Palaverde, la Sisley Volley trova subito la forza per ingranare la quarta: Ahmed si trova alla perfezione con Fei e Papi, che da par loro non lesinano colpi di gran classe tenendo semrpe il pallino dell’incontro su sponda orogranata: dall’8-6 al 15-12, fino al 25-20 finale, la Sisley domina grazie ad una percentuale offensiva notevole e alla maggiore reattività nelle rigiocate.
Nel secondo set Roma cresce con Zaytsev al palleggio e un Hernandez in vena: si viaggia sul filo dell’equilibrio fino alla fine, con leggeri strappi (13-9 Sisley, poi 2 muri in fila di Savani per il 15-15), Papi prova a rilanciare i suoi con un diagonale mortifero (22-21), poi altri due muri, del “solito” Savani e di Kooistra, permettono alla M. Roma di mettere la freccia per il sorpasso, concretizzato con un ace di Mastrangelo per 23-25.
Sempre e solo Roma anche nel terzo set, con una Sisley Volley che inizia a soffrire le tossine della fatica e che lascia strada ai capitolini fin dall’inizio: 4-8, poi addirittura 7-16 per la formazione di Serniotti, Fei e Papi non ci stanno e provano a reagire riavvicinandosi con un paio di bordate fino al 17-22, ma la M. Roma ha più benzina e con Hernandez chiude il conto sul 17-25.
Partita finita? Nemmeno per sogno. Ahmed ritrova lucidità in regia, un Fei immenso (20 punti alla fine) tiene in piedi il 4° set fino al 18-18 ricucendo gli strappi provcati da Savani e compagni, ma anche in questo caso vince chi trova maggior energie e, grazie ai muri di Mastrangelo, chiude set e partita sul 21-25.
Roberto Serniotti (all. Roma): “Per noi non era certo la rivincita della finale di Coppa Italia, ma una vittoria utilissima per la classifica, per entrare definitivamente nei playoffs, la Sisley di stasera non era al meglio e forse questo ci ha avvantaggiati. Bravi comunque i miei a raddrizzare un incontro che, dopo il primo set, rischiava di prendere una brutta piega: da lì in poi siamo riusciti a trovare tranquillità e continuità specie in difesa ed a muro”.
Daniele Bagnoli (all. Treviso): “In queste condizioni abbiamo fatto quel che potevamo: non era una partita semplice e abbiamo sofferto, specie nei fondamentali di battuta e muro dove siamo mancati nei momenti chiave, senza riuscire a creare eccessivi problemi alla squadra avversaria. In fase offensiva non ci siamo comportati male, come anche in ricezione, certo che la M. Roma stasera ha fatto una grande prestazione e le va dato merito”.
 
MAGGIORA LATINA – TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA 2-3 (25-22, 23-25, 25-18, 21-25, 13-15)
MAGGIORA LATINA: Latelli (L), Bendandi, Fortunato 19, Mattera 6, Vissotto Neves, Mattioli 15, Grbic 11, Zanuto Iorio 17, Bjelica 14. Non entrati Cricca, Damaro, Cipollari. All. Gulinelli Flavio.
TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Shittu 3, Fantin 13, Cavallini 6, Vieira De Oliveira 2, Ferraro (L), Polidori, Diaz Mayorca 26, Dehne, Barone 7, Divis 22. Non entrati Ravellino, Piccioni. All. De Rocco Stelio.
ARBITRI: Massimo Cinti, Luciano Gaspari. NOTE – Spettatori 1500, incasso 6800, durata set: 30′, 27′, 27′, 27′, 18′; tot: 129′
LATINA – La Maggiora Latina non ce la fa e Vibo Valentia si aggiudica la gara al tie break.
Una partenza contratta per le due formazioni a caccia di punti. La Maggiora in vantaggio sul 16 a 13 grazie anche alla grinta di Zanuto e al muro di Latina riesce a mantenere le distanze e si aggiudica il primo set per 25 a 22.
Parte più concentrata Vibo Valentia che va subito in vantaggio nel secondo set. Gulinelli sostituisce uno spento Vissotto con Mattioli nel ruolo di opposto. Mantiene il vantaggio la squadra di De Rocco, ma grazie ad un contrasto a muro vincente di Fortunato (86%in attacco) la formazione pontina raggiunge Vibo sul 9 pari. Latina ritrova il vantaggio ma Vibo recupera e supera la Maggiora di due lunghezze sul 14-16. Si gioca punto a punto ma Vibo prende le distanze e sul 20-22 Gulinelli chiama il time out. Latina raggiunge i vibonesi sul 23-24 l’allenatore De Rocco effettua un doppio cambio e il secondo set se lo aggiudica Tonno Callipo per 23-25.
Parte bene la Maggiora Latina nel terzo set portandosi in vantaggio fino al 10-4, dimostrando carattere e determinazione. Recupera Vibo, Gulinelli sul 20 a 15 chiama time out per bloccare l’avanzata di Vibo. Grbic e compagni si attengono alle direttive del coach: calma e precisione. La Maggiora si aggiudica il terzo set 25-18.
Nel 4° set Latina parte contratta e Vibo ne approfitta portandosi in vantaggio 7 a 11. La Maggiora punzecchiata da Gulinelli, si porta a 2 lunghezze da Vibo 12-14, Latina non riesce a concretizzare gli attacchi, troppa imprecisione e Vibo si porta sul 16-20. Recupera Latina, grazie a due errori di Vibo e si porta sotto due lunghezze sul 21-23.
Parte il 5 set decisivo. Il pubblico del Palabianchini chiede ai giocatori una ennesima prova di carattere, 8 a 7 per la Maggiora nel cambio campo, poi le due squadre si rincorrono punto a punto 11-11, 12-12, 13 a 12 per Vibo. Gulinelli chiede tempo ma Vibo chiude la partita 2-3 con il punteggio 13-15.
Flavio Gulinelli (all. Latina): “Le energie mentali limitate del gruppo non ci hanno permesso di vincere la partita. Sapevo che non era una gara facile. Vibo aveva più fame di risultato e ci ha creduto fino in fondo”.
Francesco Fortunato (Latina): “La chiave di questa partita è stato Divis, che non siamo riusciti a fermare. Peccato, l’intenzione era di fare 3 punti”.
Stelio De Rocco (all. Vibo Valentia): “Nonostante gli infortuni, la squadra ha tirato fuori energia . E’ stata una grande prova di carattere e coraggio”.
 
PRISMA TARANTO – ANTONVENETA PADOVA 3-2 (23-25, 25-16, 20-25, 25-21, 15-9)
PRISMA TARANTO: Vicini (L), De Palma, Sequeira 1, Patriarca 11, Castellano, Nuti 1, Vulin 8, Felizardo 9, Granvorka 19, Rodrigues 27. Non entrati Ricciardello, Sequeira. All. Di Pinto Vincenzo.
ANTONVENETA PADOVA: Garghella (L), De Togni 8, Jago 1, Quarti, Esko 4, Andrae 10, Tovo, Pampel 12, Kromm 14, Piscopo 11. Non entrati Baggio, Tamburo. All. Schiavon Luigi.
ARBITRI: Giuseppe Caldarola, Stefano Ippoliti. NOTE – Spettatori 1300, durata set: 32′, 25′, 29′, 27′, 14′; tot: 127′.
TARANTO – Nel decimo tie-break stagionale, la Prisma batte l’Antonveneta, in un match deciso sopratutto dall’attacco e dal muro, mentre i veneti lamentano una difesa imperfetta in alcuni momenti chiave.
La partenza del primo set è per Taranto che, guidata da Anderson, va sull’8-6 del primo time-out e allunga sul 9-6. Padova però è in partita e rosicchia lentamente sino a pareggiare (12-12) con un muro di Piscopo che sbarra la strada all’opposto brasiliano. Sul 18-16 per la Prisma Schiavon effettua il doppio cambio inserendo Jago e Quarti: ed è pareggio 18-18. Rientrano De Togni e Andrae (mentre Di Pinto tenta Castellano) e Padova passa avanti 19-21, allungando 20-23 con un muro di Esko su Patriarca. L’Antonveneta conquista allora tre set ball (21-24), la Prisma (paga un 35% in attacco) ne annulla due ma sul terzo Vulin tira fuori.
La ripartenza è equilibrata ma con Taranto che, come una fotocopia del primo set, si porta sul 9-6 con due colpi di fila di Anderson; il parziale però viene dilatato sino al 12-6, con un ace di Felizardo e un punto di Anderson. In mezzo ci sono due time-out di Schiavon. Ma Taranto doppia ancora gli avversari sul 16-8. I rossoblu filano via lisci sul 20-11 firmato da Felizardo. Patriarca realizza il 24-15, servendo per il primo di nove set ball; la Prisma chiude sul secondo con Anderson, scrivendo un incredibile 90% di squadra in attacco in questo parziale.
Si riparte con un punto a punto spezzato dal tentativo di fuga di Padova (4-6 con errore al servizio di Anderson) subito annullato da un ace di Granvorka e da due bordate di dell’opposto brasiliano: 8-6. Ma Padova c’è e recupera passando avanti 10-11 con Esko. Nessuna delle due contendenti riesce a scattare, così Taranto è sul 16-15 alla seconda sospensione. Al rientro, però, l’Antonveneta piazza un break di 4-0 coronato da un muro di Kromm su Anderson che vale il 16-19. Padova tiene il vantaggio e chiude il terzo set con due punti consecutivi di Andrae.
Il quarto parziale vede subito Taranto portarsi avanti, sostenuto sopratutto da Anderson: al 9-5 fa seguito il 12-8. Ma la Prisma è troppo incostante, così Padova ci mette poco a recuperare, pareggiando sul 14-14 con un servizio flottante di De Togni sul quale Patriarca sbaglia la ricezione. Ospiti avanti 15-16 sul secondo time-out mentre Di Pinto prova a scuotere i suoi inserendo Valdir per Anderson. Il portoghese firma subito il sorpasso (17-16) e poi l’allungo sul 21-19 con un ace. E’ ancora il servizio rossoblù a fare male, stavolta con Felizardo: due consecutivi per il 24-21 e per il punto che rimanda tutto al tie-break.
Si parte con Anderson di nuovo in campo e con lo scatto rossoblu sul 5-3 con un muro di Felizardo seguito da uno di Patriarca su Pampel per il 7-5. Il muro di Taranto continua a costruire punti, firmando il 10-6 che è la base per il successo che arriva su una ricezione errata dei veneti.
Vincenzo Di Pinto (all. Taranto): “Sono stati due punti d’oro, perché vinti contro un Padova che abbiamo affrontato nel loro miglior momento, anche perché, avendo le ultime cartucce da sparare, aveva un vantaggio mentale”.
Luigi Schiavon (All. Padova): “Abbiamo giocato una buona partita per il nostro livello anche se potevamo fare qualcosa meglio in difesa. Loro ci hanno messo in difficoltà con gli attacchi e il servizio, ma sono abbastanza contento”.
 
MARMI LANZA VERONA – LUBE BANCA MARCHE MACERATA 3-2 (25-21, 21-25, 22-25, 26-24, 15-13)
MARMI LANZA VERONA: Boninfante, Muraguti Yared 2, Birarelli 7, Maruotti 10, Veres 28, Rigatelli (L), Howard 17, Bontje 10, Bartman 1. Non entrati Biribanti, Pes, Grassi. All. Lorenzetti Angelo.
LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Raymaekers 13, Paparoni 2, Dennis 10, Santana 5, Sintini 3, Geric 11, Corsano (L), Miljkovic 24, Herpe 11, Stoijkovic 1. Non entrati Bartoletti, Monopoli. All. De Giorgi Ferdinando.ARBITRI: Marcello Cammera, Pantaleo Coppola. NOTE – Spettatori 3500, incasso 15000, durata set: 25′, 23′, 27′, 28′, 18′; tot: 121′.
VERONA – Il PalaOlimpia di Verona si distingue per l’ennesima volta per la sua meravigliosa cornice di pubblico, dove si superano i 3500 tifosi. E proprio davanti a questo spettacolo i capitani di Verona e Macerata stendono insieme ai compagni lo striscione fornito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, nell’occasione della Giornata Internazionale per la lotta al razzismo.
Verona vince al tie brek, 3-2, la sfida con i Campioni d’Italia, conquista due punti e si riporta a pari con Padova, mentre Vibo resta sotto di due lunghezze.
Lorenzetti, privo ancora del libero Sorcinelli, schiera in campo dal primo minuto Marlon al palleggio con Maruotti opposto, centrali Birarelli e Bontje, schiacciatori Veres e Howard, libero Rigatelli.
La Marmi Lanza Verona prova fin da subito a dominare la partita e con l’ace di Veres (2-3) prima aggancia e poi supera Macerata, Birarelli schiaccia un primo tempo vincente e con un colpo di piede Howard tiene in gioco una palla che sembrava già a terra. Verona è in vantaggio al primo time out tecnico (8-3) e si riconferma avanti nel secondo tempo obbligatorio (16-10) grazie ad una pipe di Veres che supera il muro di Rodrigao. Lorenzetti chiama i suoi sul 19-15 e ancora sul 20-18 con Macerata che si fa sempre più pressante. Il capitano gialloblù schiaccia il 22-19 e sullo stesso punteggio Paparoni rileva Dennis, Rodrigao schiaccia a rete il primo tempo, è 25-21 per Verona.
Maruotti nel secondo set riporta le formazioni in parità (4-4) ma con Miljkovic i Campioni della Lube arrivano al time out tecnico (5-8), l’allenatore scaligero chiama poi un successivo tempo sul 10-13. Boninfante rileva Marlon e Bartman entra per Maruotti, lo schiacciatore polacco realizza subito un muro punto e Bontje ferma Rodrigao strappando gli applausi del PalaOlimpia (18-20) ma il secondo set è tutto dei ragazzi di De Giorgi che chiudono per 21-25.
E’ ancora Macerata che guida il terzo set (5-8) e Miljkovic prova a strappare (8-11), ace per Veres che avvicina le due formazioni ma Verona fatica fino al 14-17, poi Marlon schiaccia e Birarelli mette a segno un muro punto, poi Veres attacca bene il 18-19. Raymaekers non ha problemi per la palla che porta la Lube sul +3 (19-22) ed è ancora lo schiacciatore belga a chiudere il terzo parziale (22-25).
Nel quarto set Verona deve insistere per portare la parita al tie brek, il primo tempo di Bontje pareggia i conti (6-6), Veres non si intende con Marlon e va a rete (12-14). Verona dopo due set va in vantaggio con Veres (20-18) e Howard anche lui dalla banda attacca una palla vincente; De Giorgi è costretto al time out dopo un errore dei suoi (23-21), la Marmi Lanza Verona non vuole cedere e Veres chiude un punto da brivido e anche il set con il pubblico del PalaOlimpia letteralmente in delirio (26-24).
E’ ancora Veres (mvp dell’incontro con 28 punti) che guida i gialloblù (5-3) nel tie brek e con l’errore della Lube si va al cambio di campo (8-7), l’arbitro fischia un fallo per Birarelli e i marchigiani si portano sopra (9-10). Muro punto per Bontje (11-10) poi ancora Maruotti e standing ovation finale per la vittoria con il primo tempo dell’olandese (15-13).
Renaud Herpe (Macerata): “Abbiamo commesso qualche imprecisione di troppo e abbiamo concesso a Verona di riaprire la partita, di certo con questa partita abbiamo compromesso i play off”.
Peter Veres (Verona): “Tutta settimana abbiamo lavorato intensamente in vista di questa gara, Macerata ha comunque disputato un’ottima partita. Noi però non possiamo perdere in casa davanti a questo pubblico”.
 
Giocata ieri:
ACQUA PARADISO GABECA MONTICHIARI – CIMONE MODENA 3-2 (23-25, 24-26, 25-18, 25-21, 17-15)
ACQUA PARADISO GABECA MONTICHIARI: Sala, Popp 2, Tiberti, De La Fuente, Jeroncic 7, Rinaldi (L), Buti 8, Suxho 1, Perazzolo 12, Gavotto 17, Meszaros 9, Bernardi 15. All. Velasco Julio.
CIMONE MODENA: Tagliatti 2, Marques Fonteles 16, Sangiorgio 2, Cardona 7, Giombini 13, Giani 11, Bellini 3, Endres 17, Casoli (L). Non entrati Messana, Krumins Davis. All. Bagnoli Bruno.
ARBITRI: Fabrizio Padoan, Luca Sobrero. NOTE – Spettatori 2700, incasso 5800, durata set: 27′, 30′, 23′, 25′, 19′; tot: 124′.
MONTICHIARI – Montichiari raddrizza una partita che sembrava ormai persa. Dopo essere sotto per 2-0, infatti riesce a vincere e conquistare due punti, che la fanno rimanere agganciata alla zona Play Off. I modenesi, invece, si devono accontentare di un solo punto, nonostante una grande partita, condizionata dalle importanti assenze.
L’Acqua Paradiso Gabeca scende in campo con il sestetto titolare al completo, con Jeroncic recuperato dopo il risentimento muscolare alla coscia e Rinaldi non ancora in splendida forma a causa delle placche alla gola che lo hanno condizionato in settimana. Modena ha dovuto rivoluzionare il suo sestetto a causa di diversi infortuni. Bagnoli ha, infatti, dovuto rinunciare alla diagonale Ricardo-Sartoretti e alla coppia di centrali Rak-Sidao.
1° SET – Gli arancioblù conducono il gioco e chiudono a proprio favore entrambi i time out tecnici (8-3; 16-13), sfruttando le incertezze difensive dei canarini (in questo set 32% prf ricezione). Ma Modena raggiunge i monteclarensi sul 20 pari. Poi ci pensa il capitano modenese Giani a portare i suoi sul 20-22 di con due bellissimi ace. La prima palla set per Modena è vanificata dal muro (unico del set per Montichiari) di Bernardi su Murilo, fino a quel punto indomabile. È un mani-fuori di Sala su un vigoroso attacco di Cadorna a regalare il set alla Cimone sul 23-25.
2° SET – Le squadre giocano in perfetto equilibrio: l’Acqua Paradiso chiude il primo time out tecnico sull’8-7, grazie ad un errore in battuta di Cadorna; Modena conquista il secondo sul 15-16 con un attacco di Felipe. Il set prosegue punto su punto. I canarini tentano lo stacco sul 19-21, ma un muro di Buti (entrato al posto di Sala) prima, e un attacco di Bernardi poi, riportano la parità. Il finale di set si fa incandescente. È Modena a conquistare la prima palla set, annullata da una silurata di Gavotto. Un ace e un attacco di Giani chiudono il secondo parziale sul 24-26.
3° SET – Nella metà-campo arancioblù entra Popp al posto di Meszaros e viene confermato Buti. Sestetto modenese inalterato. Set dominato dall’Acqua Paradiso che chiude entrambe i time out tecnici, sull’8-4 con un imprendibile schiacciata di Gavotto e sul 16-10 con un errore in battuta di Tagliatti. Montichiari inizia la volata alla conquista del set che arriva sul 25-18 con un errore in battuta ancora del canarino Tagliatti.
4° SET – Montichiari soffre e i gialloblù sfruttano questo momento di assenza dei monteclarensi, portandosi avanti di 5 punti sull’1-6. Velasco tenta la diagonale “bis” Tiberti-Perazzolo. L’Acqua Paradiso cerca accorciare le distanze e con Perazzolo in battuta riesce a portarsi sul 9 pari. Per due volte gli arancioblù tentano di staccare gli avversari, che li raggiungono prima sul 16 e poi sul 20 pari. Grazie alle velenose battute di Perazzolo (2 ace in questo set) Montichiari si porta avanti di 3 punti (23-20) e riesce a chiudere il set sul 25-21. In campo un Simone Buti scatenato.
TIE BREAK – Tensione palpabile e concentrazione al massimo. Si gioca punto su punto. Troppe le battute in rete di entrambe le formazioni. Sul 12 pari una magia di Bernardi sia in difesa che in attacco porta i suoi avanti di uno. È un’invisibile schiacciata di Perazzolo, dopo due fantastiche ricezioni di Jeroncic, a chiudere il quinto set sul 17-15. Migliore in campo di questo incontro il centrale dell’Acqua Paradiso Gabeca: Simone Buti.
Bruno Bagnoli (all. Modena): “Faccio i complimenti ai miei ragazzi perché hanno disputano un’ottima partita contro una formazione in forma e al completo, su un campo molto difficile. Purtroppo alcuni episodi hanno condizionato il risultato. È stata una partita molto combattuta”.
Simone Buti (Montichiari): “Siamo entrati in campo troppo contratti, sentivamo troppo la pressione di una vittoria obbligata. Sul 2-0, però, quando Velasco ci ha detto di giocare come se la partita fosse persa, siamo rientrati in campo più tranquilli e abbiamo giocato una grande partita”.
 
Giocata il 7 marzo:
RPA-LuigiBacchi.it – Copra Berni Piacenza 3-2
 
Classifica Serie A1 TIM
Bre Banca Lannutti Cuneo 48, M. Roma Volley 45, Sisley Treviso 42, Copra Berni Piacenza 40, RPA-LuigiBacchi.it Perugia 36, Prisma Taranto 35, Cimone Modena 34, Acqua Paradiso Gabeca Montichiari 33, Itas Diatec Trentino 33, Lube Banca Marche Macerata 25, Maggiora Latina 24, Marmi Lanza Verona 16, Antonveneta Padova 16, Tonno Callipo Vibo Valentia 14. 
  


 
COPPA CEV FINAL FOUR: COPRA BERNI PIACENZA CADE IN FINALE 


 
FAKEL NOVY URENGOI – COPRA PIACENZA 3-0 (25-21, 25-17, 25-21)
Fakel Novy Urengoi: Klok L, Mikhaylov, Savelev 9, Yurkine, Voronkov 2, Ushakov 4, Ezhov 3, Olikhver 11, Cernic 9, Latychev ne, Birzhevoy ne, Iakovlev 11. Allenatore: Kolchin.
Battute errate: 11. Battute vincenti: 5
Copra Berni Piacenza: Botti 2, Fernandes da Silva ne, Manià ne, Sergio Dutra Dos Santos L, Dunnes, Marshall 10, Koch, Goncalves Cruz, Simeonov 9, Bovolenta 8, Grbic, Zlatanov 14. Allenatore: Dall’Olio.
Battute errate: 20. Battute vincenti: 3
La Copra Berni Piacenza cade nella finalissima di Coppa CEV: il titolo va ai padroni di casa, la squadra russa del Novy Urengoi, guidata dall’MVP della final four, l’italiano Matej Cernic. La squadra di Pupo Dall’Olio è stata battuta 3-0 (25-21 25-17 25-21), dopo che in semifinale aveva sconfitto i francesi del Poitiers al tie break.
Tra i premi individuali, doppi targa a Hristo Zlatanov, miglior ricevitore e miglior realizzatore del week-end.