Appena tornata in serie A, dopo una pausa lunga otto anni, la Pallavolo Catania è subito balzata in testa alla classifica a punteggio pieno. Solo Loreto ha saputo finora reggere il passo dei catanesi, dopo tre turni giocati nel campionato di A2. La soddisfazione è tanta, ma il profilo resta comunque basso perché si sono disputate solo tre partite e perché l’obiettivo dichiarato dalla società resta ancora la salvezza. Ciò non toglie però che questa squadra costruita con grande abilità in sede di mercato stia facendo cose eccezionali richiamando già ieri, in occasione del match vittorioso con Cagliari, il pubblico delle grandi occasioni.
“Più di duemila spettatori che hanno gremito le tribune del Palacatania rappresentano uno dei segnali più evidenti del nostro ottimo inizio di stagione e della voglia di pallavolo della città etnea – ha detto il presidente rossazzurro Giuseppe Gitto -. Ho visto tante famiglie che sono venute a godersi lo spettacolo. E’ uno dei lati più belli dello sport”.
Sulla squadra, il numero uno della società pallavolistica etnea è chiaro: “Stiamo dimostrando di meritare un posto in serie A. I ragazzi sono eccezionali per impegno e qualità, così come Conte e tutto lo staff, ma dobbiamo mantenere i piedi per terra. Queste tre vittorie per ora sono un passo importante per la salvezza. Poi, se il futuro ci regalerà altre prospettive, ne saremo felici”.
Sul campo dunque va tutto alla perfezione, ma resta, in tutta la sua pesantezza, il problema Palacatania. Domenica, fino a poco tempo prima del match si è temuto seriamente che la partita non potesse avere luogo. “Ero fuori Catania e sono rientrato in aereo nel primo pomeriggio di domenica – racconta Gitto -. Prima di imbarcarmi, ero quasi certo che non si sarebbe giocato. La situazione ha dell’incredibile e nonostante i nostri ripetuti allarmi i lavori non sono ancora partiti. Dobbiamo sempre sperare che non piova, se no rischiamo di non giocare”. Sul tema del Palacatania, la società di via Oberdan ha intenzione di convocare a breve una conferenza stampa.