Sono passati solo cinque giorni dall’avvio della preparazione precampionato in casa Pallavolo Catania. Presto per emettere giudizi. Non lo fa neanche Waldo Kantor che però fin dal primo giorno ha notato “come questa squadra sia composta da giocatori dotati di un ottimo fisico. Tanti di loro poi sono nella fascia d’età media, fra i 24 e i 28 anni, in cui si riesce a tirare fuori il meglio dai giocatori, già maturi e con buona esperienza”.
Per il consulente tecnico etneo l’emozione di tornare a Catania è senza confini: “Qui ho avuto la possibilità di crescere come giocatore e come uomo. Catania è stata un passo decisivo per la mia carriera e la gente è fantastica”. Intanto però i sentimentalismi devono essere messi un po’ da parte: bisogna preparare la squadra. “Ed il fatto che dovrò lasciare questo gruppo al mio amico Hugo Conte – dice Kantor – mi spinge a fare ancora meglio. La sintonia che ho con Hugo è totale, dunque per me è come se lui fosse qui, ma voglio essere certo di fare un ottimo lavoro prima che lui torni. Quello attuale è infatti un momento basilare per la stagione: devi trasmettere entusiasmo e voglia di lavorare, facendo trasparire nel contempo quello che è il credo della società. Inoltre, questo è il momento in cui si costruisce un gruppo unito, prima garanzia di successo”.
Inevitabile chiedere a Kantor, ex palleggiatore, un giudizio sul nuovo alzatore etneo, l’ungherese Robert Koch: “E’ uno dei più esperti del gruppo e ha giocato in importanti campionati europei. Il palleggiatore deve saper coinvolgere i compagni con personalità ed equilibrio, e Koch possiede queste doti. Non è ancora bravo con l’italiano? Non ha importanza, in campo la lingua non conta, conta la capacità di giocare a pallavolo e lui ce l’ha”.
Proprio Koch, l’anno scorso finalista scudetto con Piacenza, è uno degli acquisti più importanti della squadra rossazzurra: “Sono felice di essere in Sicilia, per me è la prima volta – racconta in perfetto inglese – ma adoro i luoghi dal clima mediterraneo. Ne ho visitati molti da turista, e adesso mi ritrovo in Sicilia. Il massimo. Cosa attendersi da questa stagione? Beh, io di posti ne ho girati tanti (Koch, oltre che in patria e in Italia, ha giocato anche in Germania, Austria, e Turchia, ndr), e so che ogni stagione è diversa dalle altre, anche per quanto riguarda le prestazioni individuali, ma tutto parte dal lavoro. La squadra? Ci sono 8 elementi nuovi, ma il ritiro serve anche a conoscersi meglio. Abbiamo tanti giorni da condividere ancora qui a Nicolosi e saranno fondamentali per cementare il gruppo”.