Due affermazioni al tie break hanno restituito a tutti gli appassionati una Olio Pignatelli Isernia grintosa e determinata, oltre che vincente. Una squadra che a turno trova il suo trascinatore, in termini di punti realizzati, in Gemmi, Libraro o nei centrali, ma che ha una costante nella regia ordinata, attenta e, al tempo stesso, estrosa del venezuelano Rodman Valera (Primio Foto). Senza dubbio il miglior alzatore della categoria.

Lui, al termine del primo allenamento settimanale, imbarazzato di fronte ai tanti complimenti che arrivano da più parti, cerca di allargarli all’intera squadra. “E’ tutta la squadra che sta giocando bene: stiamo meglio fisicamente e abbiamo trovato una migliore organizzazione nel gioco e questo mi fa essere più fiducioso. Logicamente sono contento delle mie prestazioni, ma esse sono il frutto del miglior lavoro della squadra e non il contrario. Spero di continuare su questi livelli, anzi di migliorare perché ho tanta voglia di crescere”.
Ragazzo umile il ventiseienne nazionale venezuelano che dalla scorsa settimana ha un motivo in più per essere felice, dopo tre mesi lo hanno raggiunto la moglie e il piccolo Daniel. “Questi mesi senza la mia famiglia sono stati davvero pesanti, ora con loro mi sento più sicuro fuori e dentro il campo”.

Isernia era abituata ad palleggiatore-capitano, Mario Scappaticcio, un tantino irruento. Valera, invece, è esattamente il contrario: in campo la tranquillità personificata. “Il palleggiatore deve essere in grado di ragionare e rimanere freddo e calcolatore in ogni circostanza. Indipendentemente dal fatto di essere capitano – continua Roddy – l’alzatore deve rimanere con i piedi per terra. Essendo capitano so che devo essere sempre più leader di questa squadra, ma è anche vero che si può essere leader senza mettersi in mostra”.
Parole sacrosante, anche se domenica dopo il terzo ace consecutivo (quello che ha portato la Olio Pignatelli al tie break) nemmeno la persona più tranquilla al mondo poteva rimanere impassibile e così Roddy si è concesso una coinvolgente e trascinante esultanza.

Il lavoro dalla linea dei nove metri ha fatto parlare di lui come di un giocatore completo, ma tra i tanti complimenti qualche piccola critica è arrivata, perché si vorrebbe vedere una Pignatelli più sudamericana con tanti attacchi da posto sei. “Sono d’accordo sul fatto che bisogna giocare più pipe, me lo ha chiesto anche l’allenatore, ci stiamo allenando per questo e fra poco arriveremo a giocare così!”.
Intanto, domenica c’è Mantova. “Spero di offrire una prestazione migliore sia a livello personale che di squadra – dice il giocatore maglia numero uno – perché le prossime quattro partite saranno più importanti di quelle affrontate finora, il loro peso è maggiore perché siamo alla fine del girone di andata”.

Anna Palermo
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