Il doppio turno casalingo ha portato bene al Fiorese e negli ultimi due turni di campionato al PalaBassano sono stati raccolti 5 punti rispettivamente contro la capoclassifica Vibo e contro Mantova, che invece della graduatoria occupa il gradino più basso. Se a queste due vittorie si aggiunge quella ottenuta a Isernia, i successi consecutivi del gruppo di Cretu-Dalla Fina sono tre e la cosa non può che aver bene fatto al morale, oltre che alla classifica dei giallorossi. Dopo l’importante quanto stentata vittoria casalinga con Mantova, per il Fiorese Spa Bassano è però giunto il momento di affrontare non una bensì due trasferte tutt’altro che agevoli da cui i bassanesi sarà dovranno tornare con il massimo possibile dei punti per non vedersi nuovamente superati da chi sta dietro.

Si parte domenica dal PalaSport Serenelli di Loreto, campo ben noto ai giallorossi perchè teatro di alcuni felici precedenti e di tante battaglie, per l’ormai tradizionale sfida con una delle rivali storiche del Bassano, l’Esse-ti Carilo Loreto dell’ex di turno Visentin. Si parte con Loreto e si continua con la temibile trasferta di domenica 17 in quel di Castellana, per quello che a tutti gli effetti è diventato uno scontro diretto tra due squadre coinvolte, forse un po’ a sorpresa, nella lotta per non retrocedere. Un duplice turno fuori dalle mura amiche del PalaBassano che sa tanto di prova del fuoco per un Fiorese, che poi, una settimana prima della pausa per la Tim Cup A1, tornerà al PalaBassano per affrontare la Divani&Divani Avellino dell’altro ex di turno Willy Kirchhein.

Tre partite fondamentali da cui il Fiorese cercherà di uscire con il massimo dei punti per tirarsi fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione e magari per rilanciarsi in zona play off.
Mister Cretu però non ha dubbi e di play off non vuole nemmeno sentire parlare: “Dopo tre importanti partite che sono andate molto bene, ci attende un altro miniciclo altrettanto difficile, se non di più soprattutto perchè le due trasferte di Loreto e Castellana sono molto insidiose. La classifica è cambiata in meglio e siamo inevitabilmente più sereni, ma facciamo attenzione a non rilassarci perchè non abbiamo ancora fatto niente: il nostro obiettivo è salvare la serie A2 per la società e per la città di Bassano e partita dopo partita dobbiamo pensare solo a quello. Se qualche giocatore pensa ai play off è una cosa positiva, ma quando si viene in palestra a lavorare voglio che tutti siano concentrati solo sull’obiettivo salvezza, che è il nostro obiettivo principale. Lunedì ho parlato ai ragazzi in palestra perchè è fondamentale che il pensiero di quelle tre vittorie non porti a un rilassamento e nelle condizioni in cui siamo non possiamo certo permettercelo. Dopo tre vittorie il rischio c’è, ma devo dire che lavorando in settimana con la squadra ho sentito un clima di grande carica agonistica: per tutti è una partita di grandi emozioni e nel gruppo sento forte l’ambizione di vincere e di lottare palla su palla. Con Mantova invece c’era troppa pressione e infatti non abbiamo giocato bene, mentre con Vibo abbiamo giocato sciolti, senza aver nulla da perdere e abbiamo fatto una gran partita”.

Da tre settimane in Italia, Gheorghe Cretu, ormai per tutti “Gianni” come Olteanu è “Beppe”, sta cominciando a masticare un discreto italiano, anche se con la squadra sinora ha parlato per lo più in inglese, con traduzione simultanea dei vari Olteanu, Shittu e Pagotto che di volta in volta interpretano e traducono per i compagni. La sua avventura italiana non poteva iniziare nel migliore dei modi, ma il tecnico rumeno non si monta la testa e semmai ringrazia la sorte per un’opportunità che sino a qualche mese fa considerava solo un sogno: “Per me allenare qui è un’avventura speciale, perchè in nessun paese al mondo la pallavolo è vissuta come in Italia. Sono stato davvero fortunato, anche perchè sono capitato in un’ottima società sia dal punto di vista organizzativo che da quello umano. Inoltre la città è bella, si vive molto bene e ci viene a vedere sempre moltissima gente. Ho esordito con tre vittorie, ma il merito non è certo mio: un allenatore all’inizio può far qualcosa solo a livello di motivazioni e di mentalità, non può rivoluzionare una squadra. L’impronta del lavoro che ho impostato in palestra con Dalla Fina si vedrà molto più in là nel tempo. Nessuno fa miracoli e io non sono certo David Copperfield! Sono certo che abbiamo le qualità per lottare alla pari con le prime e in queste settimane l’abbiamo dimostrato: continuiamo su questa strada, senza mollare mai, lottando sempre palla su palla”.

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Mauro Sabino