SOSTEGNO E SOLIDARIETA’ AI PRESIDENTI DI TARANTO E PIACENZA


Mosna: “Sanzioni abnormi, difficile parlare di sport”


 


La Lega Pallavolo Serie A esprime il proprio sostegno e solidarietà ai Presidenti dei Club di Taranto e Piacenza, Antonio Bongiovanni e Guido Molinaroli, per le pesanti ed abnormi sanzioni loro comminate dalla Commissione Giudicante Nazionale della FIPAV.


Il Presidente della Lega, Diego Mosna sottolinea: “Mi chiedo il perché di questa recrudescenza nei confronti di due presidenti di Serie A1 che, guarda caso, in questi giorni sono tra i più esposti nella contrapposizione dialettica tra Lega e FIPAV. Viene quasi da pensare che ci sia un piano preordinato per smantellare gli entusiasmi e le idee di chi non è in sintonia con il sistema”.


“Quando le sanzioni risultano abnormi e toccano la reputazione dei singoli soggetti – prosegue il Presidente Mosna – diventa davvero difficile parlare di sport. Anzi non si può non condividere l’ipotesi di ricorrere alla giustizia ordinaria per tentare di ricondurre in un ambito di legalità ciò che in questo momento appare essere una semplice prepotenza”.


 


TESSERABILITA’ ATLETI STRANIERI


SU LEGAVOLLEY.IT IL PARERE DELL’AVVOCATO MARTINELLI


 


E’ on line un nuovo e importante documento nella sezione “Ecco dove siamo arrivati oggi”. Ad arricchire il nutrito numero di materiali sulla questione della tesserabilità dei giocatori stranieri, è oggi l’Avvocato Guido Martinelli, consulente legale della Lega Pallavolo Serie A.


Nella sua illustrazione esamina la legittimità, nel quadro normativo nazionale ed internazionale, di limiti al tesseramento e/o utilizzabilità di atleti provenienti da Federazione straniera. Nel suo intervento, l’avvocato Martinelli sottolinea come “il primo colpo di piccone ai limiti al tesseramento dei giocatori stranieri era stato inferto dal pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione europea che, nel dicembre 1995, con la ormai nota “sentenza Bosman” sancì l’illegittimità di ogni limite numerico, sia sul tesseramento sia sulla schierabilità in campo di giocatori cittadini dell’Unione europea”, esaminando poi altre situazioni che portano successivamente ad una chiara conclusione, ovvero che “l’ordinamento sportivo internazionale non può imporre limiti che, come tali, contrastino con norme imperative dell’Unione o dei singoli Stati membri”.