Vince la Lube con la potenza di Omrcen, il risolutore del match con due ace consecutivi nel momento decisivo del match sul 23-22 per Taranto, in vantaggio in precedenza per 23-20. La Prisma avrebbe meritato di andare al quinto set alla luce di una prestazione non inferiore a quella dell’avversario. In realtà non è stato un bel match. Tanto agonismo, un pizzico di nervosismo, e più fisicità che tecnica sottorete. Taranto paga oltremodo i trenta punti regalati agli avversari di cui diciannove in battuta (grave quello di Westphal sul 23-20 del quarto set) e undici in attacco.
La Lube Macerata si presenta con Paparoni al posto di Martino per avere maggiore equilibrio in ricezione, tallone d’achille del team allenato da De Giorgi.
L’avvio dei marchigiani è buono. Sul 4-4 trovano un lungo break, favorito dal turno velenoso in battuta del fischiatissimo Vermiglio (protagonista a fine partita di un brutto gesto nei confronti dei tifosi di Taranto), che produce il vantaggio di 4-8. La Prisma a questo punto carica dalla linea di fondo e costruisce punticino dopo punticino la rimonta che si materializza sul 10-10 grazie a due punti consecutivi di Rivaldo. La partita resta equilibrata ma non è bella dal punto di vista tecnico. Macerata si porta a più tre( 17-20).
La Prisma difende bene ma non riesce a contrattaccare con efficacia e precisione. Sull’ace del 19-23 di Cisolla coach Montagnani chiama il secondo time-out ravvicinato(lo aveva già fatto sul 18-21). La Lube chiude il set in proprio favore grazie sopratutto alla concentrazione di Omrcen il più continuo (9 punti e 75% in attacco in totale nel set).
Nel secondo parziale la Prisma appare più concentrata e prova a portarsi avanti (6-4) ma la Lube non ci sta (6-6). Si svegliano i brasiliani ed i rossoblù di casa allungano con un super Rivaldo autore di tre punti consecutivi e con due muri di Cleber, uno dei quali sul quasi imprendibile Omrcen . La Prisma allunga sensibilmente (14-10, 17-12; 19-12), gioca sul velluto e porta a casa il parziale.
Nel terzo parziale si invertono i ruoli. La Lube fugge via facile all’altezza del primo time tecnico (5-8), poi dilaga (5-10 mv di Paparoni su Rivaldo). Sul 6-11 Cleber batte il capo sul mondoflex scontrandosi in ricaduta con Rivaldo e dopo qualche minuto cede il posto a Westphal. Sull 8-16 entra anche Spescha per Abbadi. Il set è ormai compromesso per gli jonici.
Nel quarto parziale Montagnani tiene in campo Spescha per Abbadi, reduce da una settimana di piccoli ma fastidiosi problemi fisici. Si gioca ancor più di nervi perchè Macerata vuole chiudere i conti e Taranto riaprirli. La partita sale di tono. EquiliBrio sino al pari 8-8, poi la Prisma trova un break di tre punti (11-8). Il vantaggio sale a cinque con l’attacco vincente di Spescha del 14-9. Sul 16-12 viene ammonito Ormcen per proteste che regala il 17-12 a Taranto che sino al 23-20 ha la partita in pugno. Poi due errori consecutivi (battuta sbagliata di Westphal ed errore punto in attacco di Spescha), due ace di Omrcen e si va ai vantaggi (23-24). Cleber fa 24-24 ma Omrcen e Martino, entrato poco prima per Paparoni, non sbagliano le palle del match.
A fine partita i due tecnici commentano con sincero realismo il match: “E’ stata una partita in cui c’è stato molto agonismo. L’ha decisa per Macerata Omrcen ossia l’uomo giusto al momento giusto. Si è trovato in battuta ed ha sparato tre missili difficili da contenere. Le grosse squadre sono così, tirano fuori le loro migliori risorse nei momenti decisivi. Direi per noi, invece, determinate l’errore in battuta di Westphal sul 23-20”.
De Giorgi fa i complimenti alla Prisma: “Non merita la classifica che ha. Ha giocato una buona gara. Una gara che è stata tirata dal punto di vista nervoso e che noi abbiamo risolto grazie all’apporto di un giocatore come Omrcen che sappiamo quanto sia in grado di fare male in battuta agli avversari”.

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