E’ il più bel brindisi al nuovo anno: La Nef rivede la luce, reagendo alla prestazione interna più deludente con la vittoria forse maggiormente clamorosa, quella che rimette in pista nelle convinzioni e nei fatti una squadra che dopo un mese abbondante di digiuno sembrava ormai abbonata all’ultimo posto. Il giorno dopo l’exploit di Roma è già la vigilia del match con la Codyeco Santa Croce, che scenderà al palaOlimpia… con la Befana martedì 6 alle ore 18.00. «Il 2009 si annunciava con un trittico tostissimo, ma ora sono fiducioso di affrontarlo – commenta coach Gianluca Graziosi -; la partita di Roma ha dimostrato che se giochiamo sfruttando le nostre caratteristiche, pur nei limiti che abbiamo, possiamo sfruttare le possibilità che si presentano. La ricetta è semplicissima: abbiamo creato più gioco, guardando sempre alla palla successiva senza indugiare sull’errore, distribuendo in maniera più equilibrata, facendo maggiore attenzione a muro e meno sbagli gratuiti. In una parola, abbiamo giocato a pallavolo: in questa condizione, se gli altri sono più bravi è naturale accettarlo, ma se l’avversario non dà il massimo, bisogna farsi trovare pronti e cogliere l’opportunità». In quello che a parere dello stesso tecnico rischiava di tramutarsi anzitempo in un campionato dei rimpianti e delle occasioni perse – che rimangono tante – la differenza stavolta l’ha fatta una somma di fattori: il confronto duro ma necessario di inizio settimana che ha dato una scossa all’ambiente, le motivazioni di chi ha riconquistato la maglia da titolare (capitan Pirri e Pippo Belcecchi), il cuore e l’ordine tattico. «Il servizio flot e la maggiore difficoltà nel concretizzare il cambio palla ha infastidito Roma – spiega Graziosi – che pure nel primo set aveva fatto il vuoto approfittando delle insicurezze che dopo un periodo così buio pesavano inesorabili nella nosstra testa. Poi, però, siamo pazientemente risaliti, non ci siamo scoraggiati quando ci hanno rimesso sotto, dominando anzi il quarto set e mettendo sul piatto della bilancia qualche difesa in più nel tie-break». Determinante anche il ritorno ad alti livelli di Federico Moretti dopo un periodo discontinuo per malanni vari e un Gilson sempre più importante sotto rete, che per la prima volta ha reso La Nef più incisiva dei rivali nel conto dei muri ( e pensare che all’andata la MRoma ne aveva scoccati 20 contro 4!). Ma è già un altro giorno e se il quarto successo riporta La Nef a meno sei dal quart’ultimo posto, permette di abbandonare l’ultimo posto e di ricaricare il morale, c’è già Santa Croce a cui pensare: i “lupi” sono a loro volta affamatissimi, dato che la distanza dal primo posto si è ridotta ad un punto.