E ADESSO CHIAMIAMOLO DOTTOR VERMIGLIO



Ieri sera, presso l’affollato e suggestivo Anfiteatro della Cittadella sportiva dell’Università di Messina, il palleggiatore della Lube Banca Marche e della Nazionale italiana Valerio Vermiglio è stato insignito, unitamente all’olimpionica di pallanuoto Silvia Bosurgi, della laurea honoris causa in Scienze e Tecniche dello Sport. Un riconoscimento importante e naturalmente molto prestigioso, con cui la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina ha voluto premiare la grande carriera dell’atleta biancorosso, orgoglio sportivo di tutta la Sicilia e non solo.


“Con questa laurea honoris causa – ha spiegato il Rettore, prof. Francesco Tomasello – l’Università ha voluto insignire due atleti che hanno dato tanto e certamente daranno ancora grande lustro alla città di Messina. La vittoria sportiva è quasi sempre la celebrazione del merito, l’affermazione del valore del sacrificio e dell’impegno come premessa del successo. Per queste motivazioni, questa cerimonia riveste per i nostri studenti, per la nostra Istituzione e per la nostra società un alto valore simbolico, a testimonianza del fatto che non vi sono scorciatoie nel duro cammino che porta al progresso civile, culturale e professionale di una comunità”.


Visibilmente (e comprensibilmente) emozionato Valerio Vermiglio, che ha esposto la sua Lectio doctoralis sul tema “Il playmaker nella Pallavolo del rally point system”. “Sono stato molto contento di questa cosa – ci ha detto al telefono Valerio Vermiglio – Devo ammettere con tutta onestà che forse mi sono reso conto del reale peso di questa laurea soltanto quando ho iniziato a discutere la tesi, davanti ad una platea scientificamente molto preparata. Ero emozionatissimo, molto più emozionato di quanto lo sono stato in passato scendendo in campo per giocare una finale. Ad assistere alla cerimonia c’era tantissima gente, addirittura qualche migliaio di persone. E tra loro anche i miei genitori, che si sono inevitabilmente commossi: questo riconoscimento è anche merito di mio padre e mia madre, che da piccolo mi hanno lasciato andare lontano da casa per coltivare il mio sogno, e mi sono stati sempre vicini nel cammino che ho fatto e tuttora sto facendo nello sport. Che rappresenta la mia vita”.


Congratulazioni, dottor Vermiglio!!!