Ha affrontato la Lube Banca Marche da ex già sei volte, tutte nella stagione 2002/2003 (due in Regular Season e quattro in occasione dei quarti play off), quando dopo aver vinto la Champions League con i biancorossi (suo l’ultimo punto nella finale), se ne andò in prestito (guarda caso) a Latina per un anno. Ma stavolta sarebbe stato diverso, perché dopo quel campionato Andrija Geric, centrale serbo che in carriera ha anche disputato ben quattro Olimpiadi, a Macerata ha trascorso altri cinque splendidi anni costellati di successi, che rivivono oggi in tanti ricordi indelebili e rapporti ancora forti, con la società, la città, e ed tifosi. Sabato prossimo Geric non giocherà: uno strappo muscolare alla spalla gli impedirà di scendere in campo con la sua Latina, dove è arrivato dopo l’esperienza di un anno nel campionato greco, per affrontare i biancorossi nell’anticipo televisivo della 9ª giornata di Regular Season. “Mi dispiace tanto non poter giocare – dice Andrija, che con 179 presenze è al momento al terzo posto nella graduatoria dei giocatori che hanno indossato più volte la maglia della Lube Banca Marche, dietro il record-man Corsano, a quota 307, e Miljkovic, con 223 – ma sfortuna ha voluto che ci fosse questo infortunio, e purtroppo non posso cambiare le cose. Sabato, comunque, pur senza scendere in campo ci sarò ugualmente, per stare vicino alla squadra: abbiamo bisogno di punti, finora contro le grandi abbiamo sempre giocato abbastanza bene ma senza raccogliere nulla, magari fosse la volta buona. . . Tornare al Fontescodella, seppur da semplice spettatore, sarà sicuramente una grande emozione. Macerata è stata per tanti anni la mia seconda casa, io e mia moglie la conserviamo sempre nel nostro cuore. Là è nata la nostra prima figlia (la seconda è in arrivo proprio in questi giorni) e da quelle parti coltiviamo pure tuttora tante amicizie vere ed importanti”. I ricordi più belli? “Ce ne sono tanti – racconta ancora Geric – ma parlando di quelli che riguardano l’aspetto agonistico non mi è per niente difficile sceglierli: dico la vittoria in Champions League, al mio primo anno con la maglia biancorossa, e poi naturalmente quella dello scudetto. Il 21 maggio 2006 è stato un giorni importante per la mia carriera, un’emozione unica che auguro di poter vivere ad ogni giocatore. La vittoria del tricolore era un traguardo che la società inseguiva da tanti anni, ed io mi ero perfettamente immedesimato in questo grande desiderio. Gara 5 della finale, disputata a Pesaro, è stata la partita perfetta, tra l’altro giocata in un contesto che fino a quel momento avevo potuto vivere soltanto nei grandi eventi in cui ero stato protagonista con la Nazionale. 12 mila spettatori, che roba!”. La nuova Lube Banca Marche: “Sono convinto che sia una delle tre squadre più forti del campionato – dice Andrija – Ha avuto qualche problema nella fase iniziale, un po’ come tutti del resto, perché c’è stato davvero pochissimo tempo per allenarsi con continuità. Ma possiede tutto il potenziale per arrivare fino in fondo nelle competizioni che la vedranno protagonista, anche se poi nei momenti che conteranno, sarà molto importante anche il fattore fortuna, com’è normale che sia”.