Dopo le prime settimane di allenamento Matteo Bertoli, uno dei giovani nuovi arrivi della Quasar Massa Versilia è soddisfatto dell’andamento del gruppo, dove per gruppo non intende solo la squadra ma anche il mister.
Questo è un bel gruppo, nel quale si lavora molto bene. Nonostante adesso siamo sotto sforzo fisico e carichi dai pesi, in palestra diamo tutti il massimo e questo è merito anche del mister. Se rendiamo bene è ovviamente merito anche del mister, significa che imposta i giusti esercizi riuscendo a tirare fuori il meglio di ognuno di noi.
Gruppo Nuovo, città Nuova, come va l’inserimento?
Alcune ragazzi già li conoscevo, altri solo di nome. L’inserimento è tranquillo e proseguendo negli allenamenti anche l’intesa in campo sarà sempre maggiore.
Con Prandi sei tra i più piccoli dello spogliatoio, è uno status che pesa?
Sinceramente no, ti spiego, diciamo che in altre realtà come per esempio potrebbe essere Modena, il ‘noviziato’ se così si può dire te lo fanno pesare di più. Alla Quasar è una situazione tranquilla.
A proposito di situazioni tranquille, l’essere figlio d’arte genera aspettative maggiori negli altri?
Diciamo che essere figlio d’arte un po’ si sente, sta però alle persone intelligenti non fartelo pesare. Di sicuro alla fine quello che fai te lo guadagni in campo e l’essere figlio d’arte risulta un valore aggiunto.
Con la famiglia hai casa a Pietrasanta, quindi conoscevi già il posto?
In realtà non tanto, non avendo amici in zona non sono venuto così spesso e soprattutto non ho visitato molto, comunque avevo visto abbastanza per capire che era un posto che mi piaceva.
In attesa del campionato sei riuscito a vivere un po’ la Versilia con i compagni?
Sinceramente no. Si usciamo ogni tanto, ma con il carico di lavoro che facciamo adesso, siamo così stanchi che le nostre uscite sono tranquille. Diciamo che per ora è più facile ritrovarci a cena in posto tipico che non visitare la zona.

(Nella foto Matteo Bertoli e Alessandro Tosi)